Firenze, Leopolda 6 troppo autoreferente. Attesa per il finale di Renzi

Leopolda 6

L’ex stazione Leopolda ospita la kermesse di Matteo Renzi

FIRENZE – Seconda giornata della Leopolda 6 autoreferente e senza grosse emozioni all’interno dell’ex stazione fiorentina che ospita la kermesse di Matteo Renzi. Al punto che l’attenzione di cronisti e operatori si è spostata anche all’esterno, dove nel tardo pomeriggio è arrivato un corteo di manifestanti guidato da antagonisti, centri sociali e movimento lotta per la casa.

Tenuto a distanza da un cordone di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa, il corteo è arrivato fino quasi a Porta al Prato, scandendo slogan contro Renzi e accendendo fumogeni accompagnati da qualche, poco tranquillizzante, petardo. I manifestanti poco dopo le 19 hanno comunque fatto marcia indietro e si sono diretti verso via della Scala e la stazione per poi sciogliersi senza incidenti.

 

Il corteo di manifestanti contro la Leopolda 6

Il corteo di manifestanti contro la Leopolda 6

Intanto all’interno della Leopolda 6, con un tutto esaurito di pubblico più curioso che coinvolto, si svolgeva il «question time», come quello che si fa in Parlamento: alcuni ragazzi hanno posto domande tutt’altro che improvvisate a esponenti del governo. Il confronto più atteso, soprattutto per le polemiche extra Leopolda sul «decreto Salvabanche» è stato quello con Maria Elena Boschi, che però ha preferito non affrontare il tema. Sembra che ne parli domani 13 dicembre il ministro Padoan e lo stesso Matteo Renzi. Delle 100 proposte uscite dalla kermesse del 2011, ha ricordato la Boschi, il governo ne ha realizzate 42, come «la riforma del mercato del lavoro e l’abolizione delle auto blu». Fra quelle ancora «non realizzate c’è la legge sulle unioni civili, che – ha promesso – sarà portata in Senato all’inizio del prossimo anno».

Sempre al «question time», il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio ha annunciato «un fondo per rinnovare tutto il parco delle motrici dei treni italiani, con l’acquisto di 1600 treni», mentre il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha ricordato che «sono previsti prestiti per importi da 5 mila a 50 mila euro per giovani che avvieranno iniziative di autoimpiego e di autoimprenditorialità». Presente anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che – sul vertice di domani sulla Libia – ha detto che «faremo ogni sforzo per uno spiraglio, per quanto sia difficile». Il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha ricordato il forte contributo italiano nelle operazioni militari all’estero dell’Onu e della Nato, precisando che per la Siria «noi continuiamo a dire: costruiamo una transizione politica». Non è passato inosservato il fatto che la titolare della Difesa, nel suo intervento, non abbia mai una volta neppure accennato ai due marò italiani ancora in attesa di giudizio in India.

Domani 13 novembre ultima giornata di questa Leopolda 6, che rischia di essere ricordata come un’edizione al cloroformio anziché all’adrenalina come le precedenti. C’è attesa per quello che dirà prima il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan e dopo, intorno alle 13, il premier Matteo Renzi. La scommessa è se quest’ultimo giocherà in attacco oppure, visto il momento, in difesa. Difficile fare previsioni, tanto più che nella serata c’è anche Juventus-Fiorentina.

 

Tags: ,

Lascia un commento

Logo Osservatore

Osservatore Libero

Oltre la Cronaca. News, report e commenti
Chi siamo

Seguici su:

Collegati

Privacy Policy

Scopri di più da Osservatore Libero

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading