Scuola Militare Douhet, Natale 2015 degli allievi tra satira e ironia

Allievi della Douhet durante lo spettacolo di Natale

Allievi della Douhet durante lo spettacolo di Natale

FIRENZE – Tra goliardia e satira, tra un sorriso ed un pensiero alla loro impegnativa scelta di vita. Si è svolta così alla Scuola Militare Aeronautica Douhet di Firenze la serata degli auguri di Natale 2015 da parte dei giovanissimi 44 allievi del Corso «Lyra». Ragazze e ragazzi che, con le stellette a 17 anni, frequentano la seconda liceo classico e la quarta liceo scientifico. Sono loro gli «spilloni» che ieri sera 22 dicembre hanno presentato un applauditissimo spettacolo nell’aula magna dell’Isma alle Cascine, l’ex Scuola di Guerra Aerea che ospita la Douhet.

Tra i presenti i «paperozzi» (le matricole del 1° anno) e gli «anziani» del Corso Iris, ormai prossimi agli esami di maturità e alla scelta se tornare alla vita civile o affrontare gli impegnativi concorsi per entrare in una delle Accademie Militari. Presenti anche molti genitori venuti da tutta Italia ad applaudire i propri ragazzi e pronti a «riprenderseli» per qualche giorno, appena il tempo (finalmente) di trascorrere insieme le vacanze natalizie. Molta soddisfazione anche da parte degli ufficiali, in particolare il comandante dell’Isma generale Stefano Fort e il comandante della Douhet colonnello Michele Buccolo.

È tradizione degli istituti di formazione militari riservare uno spettacolo leggero totalmente gestito dagli allievi, nel quale dare spazio alla satira specie nei confronti di colleghi, insegnanti e istruttori. E i giovani del Corso Lyra – guidati dal comandante del Corso capitano Simone Romanello – non sono mancati all’appuntamento, con capacità e attenta preparazione, nei pur pochi spazi liberi ricavati durante le lunghe e impegnative giornate di studio.

Tra video, canzoni e caricature verso le proprie «vittime» (tra cui lo stesso capitano Romanello) che nelle prime file ridevano divertite, lo spettacolo è filato via veloce per oltre due ore. Al termine l’applaudita e tradizionale cerimonia degli «Oscar negativi» passati di mano dagli spilloni dei Corso Lyra ai paperotti del 1° anno, il cui corso avrà un nome solo a primavera. Dall’Oscar dei rimproveri all’allievo che ha «guadagnato» più punizioni, all’Oscar «Pisolo» per chi è stato sorpreso troppe volte rilassato. Dall’Oscar del sorriso (chi ride troppo) a quello chiamato «piede di fata» destinato a chi marcia peggio degli altri. Dall’Oscar «scoppiato» per chi tiene la testa più rivolta verso l’alto quando sta sugli attenti, al premio «palla da bowling» per chi ha i capelli più corti della barba (rasata).

Tra un passaggio e un altro dello spettacolo natalizio, la suggestiva scena di un ex allievo della Douhet che – nella fantasia – racconta ai nipotini com’era la vita all’interno della Scuola e i vari momenti della giornata tipo. La morale? «Potevamo lasciare – dice il «nonno» – tre firme e saremmo tornati a casa nostra, con le nostre comodità e il cellulare in mano tutto il giorno. Abbiamo deciso di restare. Ci sentivamo pronti a crescere per fare della passione una virtù». Retorica? No, semplicemente una marcia in più rispetto a tanti coetanei in astinenza di valori.

 

FOTOGALLERY (a cura Isma/Aeronautica Militare)

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Sandro Addario

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