Osservatore Libero

Bambino di 5 anni in bici di notte dà l’allarme per il malore del padre

Gendarmerie

MAYENNE (Francia) – Un bambino di 5 anni salva la vita al padre, percorrendo di notte sotto la pioggia tre chilometri in bicicletta. Tutto da solo. È la storia che sta commuovendo la Francia in questi giorni, presa sempre di più dalla tensione e dagli allarmi terroristici.

Succede tutto a Saint-Pierre-la-Cour, un piccolo comune francese, nel dipartimento nord occidentale della Mayenne, nella regione dei Paesi della Loira. Durante la notte di mercoledì 6 gennaio il padre del piccolo Kévin Djéné ha un attacco di cuore e resta immobile a letto. In casa in quel momento ci sono solo loro due e la sorellina di 2 anni, mentre la mamma è al lavoro, a circa 10 chilometri di distanza.

Kévin non si perde d’animo. Sono quasi le 22, ma nonostante il buio e la pioggia il bambino prende la sua bicicletta e si avventura per strada, lasciando nella loro casa in piena campagna il padre svenuto e accanto a lui la sorellina. Fa appena in tempo a infilarsi un cappotto sopra il pigiama e le pantofole: vuole raggiungere la mamma al lavoro per dare l’allarme.

Percorre da solo ben tre chilometri, quando la fortuna lo fa imbattere in un automobilista a un incrocio che lo vede in quelle condizioni. Fa appena in tempo a fermarsi e andare incontro al bambino: «Mio padre è morto» dice Kèvin tra le lacrime, il freddo e la pioggia. È così impaurito che non sa dare altre spiegazioni, soprattutto nome e indirizzo di casa.

L’automobilista, Jean François Pinot un agricoltore della zona, fa sedere Kévin nella propria auto, per scaldarsi e prendere coraggio. Nel frattempo parte l’allarme alla gendarmeria e ai pompieri. È quindi il sindaco del comune a capire di chi si trattava. Un’ambulanza vola a casa del padre, che per fortuna è ancora vivo e viene portato in ospedale, ma non è grave.

Per il piccolo eroe ora è solo una gran festa. Anche per la madre, felice per l’intervento dell’automobilista, che, dice ai giornali «ha salvato due vite, quella di mio marito ma anche quella di Kévin».

 

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