Osservatore Libero

Perché il cardinale Scola propone una festa islamica nelle scuole

Angelo Scola

Angelo Scola a favore della festa islamica nelle scuole

MILANO – «Se in una classe il 30 per cento dei bambini sono di religione islamica, proviamo a raccontare le loro feste». Fanno discutere le parole del cardinale Angelo Scola, arcivescovo metropolita di Milano, che vorrebbe introdurre una festa islamica nelle scuole italiane. Lo ha detto in occasione del dibattito organizzato dall’Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Milano in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, svoltosi ieri sabato 30 gennaio presso l’Istituto dei Ciechi di Milano

ISLAM – «Non si deve rinunciare ai propri simboli ma includere anche quelli degli altri – ha detto il cardinale Scola, intervistato da Gianni Riotta – per cui, non dobbiamo togliere il presepe dalle scuole, ma se aumentano i bambini musulmani, bisogna prendere le loro feste e inserirle nella dimensione pubblica: spiegare, non vietare».

Se dai media il «caso» è lasciato nelle cronache locali (vedi il Corriere della Sera Milano e Repubblica Milano) oggi su Twitter rimbalzano commenti non troppo teneri verso il capo della chiesa milanese, prossimo alle dimissioni per l’avvicinarsi dei 75 anni che compirà il 7 novembre 2016.

TWITTER – A fronte di quella che secondo qualcuno rappresenterebbe «la resa totale della Chiesa cattolica», c’è chi commenta: @Piovegovernolad sono sicuro che anche nei paesi islamici sarà così….anzi ai cristiani “fanno già la festa”. @Piovegovernolad Forse dirà che non è stato capito. Una cosa è certa anche la Chiesa è una” nave in gran tempesta” @Piovegovernolad E’ una sua proposta da cui dissento. Meglio un’ora di studio delle religioni, in sostituzione anche dell’ora di religione. @bascianoantonio Cardinale #Scola lancia l’idea di riconoscere una festa islamica nel calendario civile. Si comincia con una festa e si finisce col #ramadan.

E, puntuale, arriva anche un tweet del leader della Lega Nord Matteo Salvini che dice : «@matteosalvinimi Scola, arcivescovo di Milano, ha proposto di istituire una Festa Islamica nelle scuole pubbliche. Io non sono assolutamente d’accordo! Voi?».

«Il cardinale non può fare sue proposte di questo genere. Le lasci dire ad altri e poi, al caso, esprima la sua opinione, il suo assenso o dissenso. Ma non prenda iniziative» ha detto in tv Vittorio Sgarbi intervistato stasera 31 gennaio a #Fuorionda su La7.

VATICANO – Se queste sono alcune delle reazioni dell’opinione pubblica sul web, non manca chi – con un pizzico di malizia – va oltre e vede nel «caso Festa Islamica» un possibile «caso Vaticano-Arcidiocesi Milano». Non è un segreto per nessuno che i rapporti tra il gesuita Josè Mario Bergoglio e il «ciellino» Angelo Scola non sono mai stati ottimali. Come pure non è un segreto che da tempo papa Bergoglio sta valutando una sostituzione di Scola alla guida della diocesi della chiesa ambrosiana. Che potrebbe anche semplicemente concretarsi con la mancata proroga del suo mandato, quando – tra poco più di 8 mesi – al compimento dei 75 anni Scola dovrà dare le dimissioni secondo le norme canoniche. In genere c’è una proroga di 2-3 anni, ma in questo caso Papa Francesco potrebbe pensarla diversamente.

CONTROMOSSA – E puntuale ora arriva l’ «apertura» di Scola verso il mondo islamico. In Vaticano non devono averla presa troppo bene, tanto che della cosa non c’è traccia sull’Osservatore Romano. A questo punto per il Palazzo Apostolico diventa più difficile far «accomodare» Scola fuori dall’arcivescovado di Milano: apparrebbe come una non meritata punizione per il cardinale, in un momento di particolare attenzione verso le comunità islamiche che vivono in Italia. E così Scola potrebbe ipotecare qualche anno in più alla guida della sua diocesi.

«A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina» diceva un tempo Giulio Andreotti. E può darsi che questa «lettura» del caso Festa Islamica possa anche equivalere solo a pensar male. Se è così lo vedremo nei prossimi mesi.

 

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