Firenze, in carcere il rapinatore di un anziano preso a bottigliate
FIRENZE – È in carcere il rapinatore che la sera del 23 gennaio aveva aggredito alle spalle un anziano di 82 anni, spaccandogli in testa una bottiglia di birra. Il fatto era successo alle 19,30 in via sant’Orsola a pochi passi dal Mercato Centrale di Firenze, mentre l’anziano stava rincasando. L’aggressore era stato inseguito coraggiosamente da un giovane operaio, che lo aveva costretto a gettare il borsello appena rapinato, contenente qualche banconota ed effetti personali. Poi aveva fatto perdere le proprie tracce. L’aggredito, che aveva riportato la frattura del naso e ferite guaribili in 25 giorni, ora sta meglio.
È stato proprio grazie all’eroico gesto dell’operaio, un giovane di Cecina di 22 anni, che i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Firenze sono riusciti a risalire al rapinatore. Si tratta di un tunisino di 58 anni, Mohamed Novaimi, senza fissa dimora, con precedenti penali per reati predatori. Un soggetto pericoloso che, nel corso della sua «carriera», aveva fornito almeno 20 alias diversi alle forze dell’ordine nel tentativo di non farsi identificare.
Tre giorni dopo la rapina all’anziano di via Sant’Orsola, il tunisino era stato arrestato da una Volante della Polizia presso un centro scommesse in Oltrarno, dove gli era stato trovato addosso un coltello con il quale abitualmente girava. Dal confronto tra l’identità dell’arrestato, le indicazioni fornite dall’inseguitore del Mercato Centrale e le fotografie di alcune telecamere della zona, i Carabinieri – ben a conoscenza anche del territorio – sono arrivati alla conclusione che poteva trattarsi della stessa persona. Su queste basi il gip del Tribunale di Firenze, su richiesta del pubblico ministero Leopoldo De Gregorio, ha emesso nei confronti del tunisino un ordine di custodia cautelare, che gli è stata notificata oggi 11 febbraio nell’imminenza del processo per direttissima per i fatti avvenuti nel centro scommesse in oltrarno.
Con questa nuova accusa di rapina, aggravata anche dalle circostante del caso, è possibile pensare che l’arrestato possa ancora essere trattenuto in carcere ancora per un certo tempo. Le indagini proseguono per verificare il coinvolgimento del tunisino in altri episodi criminosi.
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