Firenze, arrestato falso avvocato per truffa agli anziani

Gli anziani nel mirino con la tecnica del falso avvocato

Gli anziani nel mirino con la tecnica del falso avvocato

FIRENZE – Arrestato a Firenze un napoletano di 49 anni che, spacciandosi per assistente di un avvocato, aveva appena messo a segno una truffa a danno di una donna di 87 anni, che abita nella zona dell’Isolotto. L’uomo è stato sorpreso in flagrante ieri 12 febbraio a Firenze da polizia e carabinieri, che stavano controllando la zona dove da tempo erano stati segnalati fatti analoghi.

La tecnica, ormai collaudata, era sempre la stessa. Un falso avvocato avvisava telefonicamente le sue vittime, persone molto anziane che abitano da sole, informandole che un loro congiunto era stato arrestato (nella maggior parte dei casi per aver provocato un incidente stradale) e che era necessario pagare urgentemente una «cauzione» per rimetterlo in libertà. Tutto inventato, anche perché in Italia non esiste – come ad esempio negli Stati Uniti – l’istituto della cauzione per ottenere la libertà condizionale.

Il «falso» legale – o un suo complice – passava poco dopo dall’abitazione della vittima prescelta per il raggiro, che –presa dalla preoccupazione e dall’ansia – non aveva la possibilità di verificare l’attendibilità della brutta notizia. In questo modo l’ ‘avvocato’ riscuoteva somme di denaro in contanti, assicurando che di lì a poco il familiare arrestato sarebbe potuto tornare a casa. Naturalmente l’avvocato e i soldi appena consegnati prendevano invece il volo e facevano perdere le proprie tracce.

I dettagli dell’arresto saranno resi noti oggi 13 febbraio in una conferenza stampa congiunta di Carabinieri e Squadra Mobile della Questura di Firenze, che da tempo stavano indagando sui numerosi casi di truffa con la tecnica del «falso avvocato» avvenuti a Firenze

 

AGGIORNAMENTO ORE 14:00

Carmine Esposito

Carmine Esposito

L’arrestato si chiama Carmine Esposito, 49 anni di Napoli. Professione truffatore. «Faccio questo di mestiere» ha ammesso lui stesso senza reticenze al giudice che lo ha processato e condannato per direttissima.

TELEFONATA – Da quanto si è appreso l’uomo ha suonato al campanello di una signora di 87 anni, abitante in via Modigliani a Firenze, nella zona dell’Isolotto. È la stessa donna che poco prima ha ricevuto una telefonata da un presunto «avvocato» che la informa che il figlio era stato poco prima fermato dai Carabinieri per aver provocato un incidente stradale e perché era sprovvisto di assicurazione. Per avere conferma, l’ ‘avvocato’  al telefono invita la donna a mettersi subito in contatto con un sottufficiale dei Carabinieri, chiamando il numero 010-112. La signora, preoccupatissima, chiama subito il numero telefonico, ma non si accorge che dall’altra parte il ‘maresciallo’ che risponde non è che il precedente ‘avvocato’ truffatore, che non aveva chiuso la comunicazione.

CAUZIONE – A questo punto il «maresciallo» invita la signora 87enne a pagare circa 3000 euro all’avvocato del figlio, perché questo sia rimesso in libertà sotto cauzione. Per ritirare la somma sarebbe passato a casa sua di lì a breve un incaricato dello studio legale. La donna, sempre più confusa, risponde di disporre di tutta quella somma, ma al massimo poco meno di 1000 euro. «Va bene lo stesso, il resto lo anticiperà l’avvocato che conosce bene suo figlio. Stia tranquilla si sistema tutto» ha risposto il falso maresciallo. Ed ecco che puntualmente, dopo pochissimo tempo suona al campanello della signora il truffatore vero. La donna non sa più cosa fare e gli consegna tutto il contante che aveva in casa: 695 euro. L’uomo esce e si allontana.

ARRESTO – Nella zona però ci sono, in borghese, poliziotti della Squadra Mobile e Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Firenze, che stanno facendo un’operazione congiunta di controllo del territorio, dopo segnalazioni pervenute di truffe ai danni di anziani proprio in quelle strade. In via Modigliani individuano un uomo, che appena uscito di fretta da un portone si guarda intorno e cerca di allontanarsi velocemente. Bloccato, gli viene trovata addosso una busta di plastica con diverse banconote, che lui stesso ammette – senza reticenze – di aver appena ritirato da una signora del palazzo. Carabinieri e poliziotti la rintracciano, ancora preoccupata per quanto le era successo, e ottengono conferma della truffa appena subita.

GIUDICE – L’arrestato, già noto alle forze dell’ordine per precedenti specifici, viene processato sabato 12 febbraio per direttissima. Il giudice, visti i precedenti, non concede attenuanti né arresti domiciliari, ma lo rimanda direttamente in carcere. Almeno per un po’.

 

 

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