Firenze, arrestati due commercialisti per frode fiscale (Video)

Da sinistra il colonnello Francesco Lamberti, il procuratore capo Giuseppe Creazzo e il tenente colonnello Alessio Sgamma

Da sinistra il colonnello Francesco Lamberti, il procuratore capo Giuseppe Creazzo e il tenente colonnello Alessio Sgamma

FIRENZE – Una frode fiscale da 95 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Firenze. Sono finiti agli arresti domiciliari due commercialisti del capoluogo toscano: Francesco Paolo  Parisi di 56 anni con studio a Firenze e Giacomo Vivoli di 45 anni con studio a Pontassieve. Domiciliari anche per due imprenditori di Vercelli, ritenuti il vertice dell’organizzazione: i coniugi Massimo Savini di 57 anni e Gabriella Ruggia di 52 anni. Arrestato anche Riccardo Lo Presti, fiorentino di 49 anni, operante nel settore facchinaggio.

Contro di loro il Gip del Tribunale di Firenze Francesco Bagnai ha emesso i provvedimenti cautelari, convalidando l’accusa del pubblico ministero Christine von Barries, disponendo anche un sequestro preventivo di beni immobili e disponibilità finanziarie per un totale di circa 42 milioni di euro.

La frode scoperta dai Finanzieri del Gruppo di Firenze avrebbe consentito di sottrarre a tassazione ricavi per 44 milioni di euro, evadere l’Iva per circa 22 milioni e accumulare ulteriori debiti fiscali per 5,5 milioni di euro. Oltre ai 5 arrestati, ci sono altre 9 persone indagate a vario titolo. I capi d’imputazione complessivamente contestati sono circa 70.

Le indagini si sono indirizzate su due noti imprenditori di Vercelli, già amministratori della G.L.I. srl, società che si occupa di «gestione logistica interna» e che figura tra gli sponsor della squadra di calcio Pro Vercelli. Gli indagati – secondo l’accusa – avevano costituito un’associazione a delinquere a Firenze con lo scopo di frodare il fisco, con l’ausilio di due commercialisti fiorentini e di un’altra persona che sarebbe stata il factotum dell’organizzazione.

Due società consortili amministrate da due coniugi di Vercelli – è stato illustrato oggi 18 in una conferenza stampa dal procuratore capo della Repubblica di Firenze Giuseppe Creazzo, dal colonnello Francesco Lamberti e dal tenente colonnello Alessio Sgamma del Gruppo Firenze delle Fiamme Gialle – si aggiudicavano importanti appalti, concessi da soggetti economici privati per la gestione di magazzini di merce e servizi di housekeeping alberghiero. Zone d’azione Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. In tutta questa attività venivano seguiti fiscalmente dai due commercialisti fiorentini.

Gli appalti venivano quindi girati a sette cooperative e società di capitali create ad hoc: Delta Soc Coop, Serlog Soc Coop, C.g.s srl, Settecolli srl, Sinergi srl, Logi.ma srl, La Torre Soc Coop le cui sedi erano tra Vercelli, Latina. Firenze, Livorno, Robbio (Pv), Signa e Lastra a Signa (Fi). Queste nel periodo tra il 2006 e il 2014 avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti nei confronti delle consortili di Vercelli, scambiandosi anche tra loro fatture false – per evadere l’Iva – per complessivi 95 milioni.

Secondo quanto si è appreso il raggiro prevedeva un ricambio ciclico delle società e cooperative utilizzate dal sodalizio, che venivano dismesse quasi sempre attraverso il trasferimento della sede legale nei Quartieri Spagnoli di Napoli, all’indirizzo di residenza di una famiglia, che notoriamente di professione svolge «attività di prestanome». Nell’indagine è uscita fuori anche la figura di un pensionato 82enne di Napoli, cui facevano capo numerose cariche societarie in aziende con fatturati di diversi milioni di euro.

 

OPERAZIONE RISO AMARO

 

ARTICOLO SUCCESSIVO DEL 14 MAR 2016

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