Fukushima 5 anni dopo il terremoto: l’emergenza nucleare non è finita

Continua l'emergenza nucleare a Fukushima

Continua l’emergenza nucleare a Fukushima

FUKUSHIMA (Giappone) – Sono passati cinque anni dal terremoto dell’11 marzo 2011, ma a Fukushima le radiazioni continuano. Quel giorno alle 6.46 ora italiana (le 14,46 locali) un terremoto di magnitudo 9 colpì la regione di Tōhoku, nel Giappone settentrionale. L’epicentro fu in mare e provocò tsunami con onde alte anche 10 metri: fu il sisma più potente mai misurato in Giappone e il settimo a livello mondiale. Le vittime furono oltre 15.000, i dispersi quasi 5.000.

Il terremoto provocò lo spegnimento automatico di 11 centrali nucleari da parte dei sistemi di emergenza. Quelle che subirono danni maggiori sono state quelle di Fukushima. Fu una serie di quattro incidenti, che imposero l’evacuazione di oltre 180.000 persone dalle loro case in un raggio di almeno 30 chilometri.

A distanza di cinque anni esatti dal tragico incidente nucleare, il rischio radioattività non è finito. «Per una pulizia completa ci vorranno almeno 40 anni – dice il New York Times citando fonti giapponesi – e molti compiti saranno pericolosi, come la rimozione del combustibile dai reattori».

Oggi intanto il Giappone si è fermato per ricordare le vittime del disastro. Durante la cerimonia al Teatro Nazionale di Tokyo, a cui hanno partecipato l’imperatore Akihito con la consorte Michiko, assieme al premier Shinzo Abe, è stato osservato un minuto di silenzio alle 14,46 locali, l’ora del tremendo terremoto.

Le cerimonie di commemorazione si sono susseguite fin dall’alba nelle tre prefetture di Fukushima, Miyagi a Iwate. Secondo l’Agenzia nazionale di polizia, ancora oggi nelle tre prefetture quasi 58.000 persone vivono nei complessi di prefabbricati adibiti a centri di accoglienza, per gran parte persone anziane vulnerabili a problemi fisici e mentali connessi all’incidente. Il processo di smantellamento dell’impianto di Fukushima prosegue senza sosta, mentre va avanti il dibattito tra l’opinione pubblica, divisa sulle opportunità di una dipendenza dal nucleare, e l’esecutivo del premier Shinzo Abe, deciso ad un riavvio delle centrali con maggiore sollecitudine nel rispetto di standard di sicurezza più elevati.

 

Fukushima 2

Stoccaggio di contenitori di scorie radioattive delle centrali di Fukushima

 

 

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