Esercito, ritrovato il ruolino di guerra del 185° Reggimento Folgore

da sin il capitano Disibio e il colonnello Fronda
LIVORNO – Era pronto a essere venduto sul web ma i Carabinieri hanno recuperato e restituito al legittimo proprietario, il 185° Reggimento Rao Folgore di Livorno. Si tratta del «ruolino», un documento storico delle operazioni in guerra, che – come in tutti i reparti militari – veniva redatto da ogni comandante e conteneva dati riservati relativi a luoghi, combattimenti, militari deceduti, feriti, dispersi. In particolare si tratta del primo reparto della Brigata Paracadutisti Folgore ricostituitosi dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
La riconsegna all’Esercito è avvenuta stamani 8 aprile a Livorno nelle mani del colonnello Maurizio Fronda, comandante del 185° Folgore, da parte del capitano Lanfranco Disibio, comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze.
La segnalazione ai Carabinieri era arrivata dal comando dell’attuale 185° Reggimento Rao Folgore di Livorno (che ora fa parte del Comfose, Comando delle forze speciali dell’Esercito) dopo la scoperta su un sito di compravendite on-line dell’offerta di un documento manoscritto che poteva assomigliare molto all’originale, non più disponibile. Gli accertamenti eseguiti dai militari del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari e Firenze hanno trovato conferma. Il «ruolino tascabile» era proprio quello redatto a mano dal capitano dell’Esercito Italiano Carlo Francesco Gay, primo comandante di quell’unità ricostituitasi dopo l’armistizio e posta sotto il Comando Alleato con la denominazione ufficiale di «1° Squadrone F» fino alla fine della guerra.
Il documento – di esclusiva pertinenza militare – era stato messo in vendita da una persona abitante in Sardegna che ai Carabinieri ha detto di averlo acquistato su un mercatino dell’usato di Cagliari. ed al momento le indagini non hanno permesso di accertare circostanze e modalità precedenti, relative a come il ruolino non sia stato a suo tempo versato alle competenti autorità militari. Ora comunque è tornato nelle «mani giuste» dove verrà custodito tra i cimeli storici del reparto.
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