Livorno, tre arresti per truffe agli anziani con il trucco del falso avvocato

Attenzione alle truffe agli anziani, con la scusa del "falso avvocato"

Attenzione alle truffe agli anziani, con la scusa del “falso avvocato”

LIVORNO – Arrestati a Livorno tre uomini, specializzati nelle truffe agli anziani, con il trucco del «falso avvocato» e del «finto Maresciallo dei Carabinieri». Un quarto è ricercato. Altri due sono stati denunciati. Questo il bilancio di un’operazione congiunta di Polizia e Carabinieri di Livorno conclusa nei giorni scorsi nel napoletano.

Sono finiti in manette Giovanni Barone (36 anni di Napoli e già detenuto per altri reati), Gennaro Cremiato (39 anni di Napoli), Giovanni Barbato (42 anni di Napoli). Insieme agli altri indagati sono accusati di essere responsabili di almeno 18 truffe agli anziani, consumate o tentate, compiute a Livorno e provincia tra settembre e dicembre 2015. Dalle indagini della Squadra Mobile e del Reparto Operativo dei Carabinieri di Livorno sarebbero emerse anche un altro centinaio di analoghe truffe consumate dalla banda in numerose regioni italiane e sulle quali sono in corso verifiche a livello locale.

La tecnica – purtroppo – è sempre la stessa a danno di soggetti deboli come in particolare gli anziani, specie se vivono soli. Il truffatore, spacciandosi per avvocato, contatta telefonicamente le vittime, sulle rispettive utenze fisse, (solitamente le celle agganciate dal telefonista sono quelle di Napoli), raccontando che un loro familiare è stato fermato dai Carabinieri, perché responsabile di un grave incidente stradale. Il familiare (solitamente un figlio o un nipote) ha urgente bisogno di denaro, perché sprovvisto di copertura assicurativa. L’ «avvocato» precisa che i soldi devono essere consegnati ad un suo incaricato, complice del telefonista, che regolarmente si presenta in casa delle vittime, subito dopo la chiamata, e si fa dare monili in oro, denaro contante e ogni oggetto di valore. In alcuni casi il falso avvocato si presenta direttamente alla porta di casa del malcapitato anziano con un «falso maresciallo» dei Carabinieri che dice di aver in custodia il familiare trattenuto in caserma.

Il giro di affari di questi «pendolari del crimine» che operavano in tutta Italia – da Como a Padova, da Genova a Taranto, da Terni a Pisa – risultava, ogni giorno, di migliaia di euro. L’organizzazione, in una sola città, mediamente riusciva a incassare da 15 a 20 mila euro a settimana. L’indagine ha dimostrato anche che l’organizzazione poteva colpire, in simultanea, anche in più province.

 

 

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