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Girardelli al timone della Marina. L’addio di De Giorgi (audio)

L'ammiraglio Giraldelli ha ricevuto la Bandiera dall'ammiraglio De Giorgi

L'ammiraglio Giraldelli ha ricevuto la Bandiera dall'ammiraglio De Giorgi

Gli ammiragli Giuseppe De Giorgi e Valter Gilardelli

Gli ammiragli Giuseppe De Giorgi e Valter Girardelli

ROMA – La bandiera della Marina Militare Forze Navali è passata oggi 22 giugno dalle mani dell’ammiraglio Giuseppe De Giorgi a quelle dell’ammiraglio Valter Girardelli, nuovo capo di Stato Maggiore della Forza armata. Ieri De Giorgi ha compiuto 63 anni e – come si dice tecnicamente – «colpito dai limiti di età», lascia il servizio attivo in Marina dopo 45 anni di carriera. Non un giorno di più né di meno rispetto alle scadenze di legge per andare in pensione.

DE GIORGI – Nel suo addio, come De Giorgi stesso lo ha definito («adesso addio miei cari marinai»), l’ammiraglio ha ripercorso la sua vita in Marina, culminata con la nomina a Capo di Stato Maggiore («voluta dall’ammiraglio Di Paola cui rivolgo un particolare affettuoso saluto»).

Nel piazzale di Palazzo Marina a Roma ad ascoltarlo c’erano i ministri della Difesa Roberta Pinotti e dell’Interno Angelino Alfano, con il capo di Stato maggiore della Difesa generale Claudio Graziano e i vertici delle Forze Armate e di Polizia. Un reparto di formazione di marinai del San Marco, di ufficiali e sottufficiali ha reso gli onori alla Bandiera e alle autorità.

«Abbiamo dedicato tutti noi stessi – ha sottolineato De Giorgi – a impedire la morte della flotta. Quando anche solo parlare di investimenti alla Difesa era un tabù, siamo riusciti non solo a confermare le 10 Fremm (le nuove navi Fregate multiruolo n.d.r.), ma soprattutto a dare vita a una famiglia di navi innovative che segneranno il futuro delle costruzioni navali anche a livello internazionale». «In tutto lascio in eredità 16 navi maggiori e due unità minori. È un risultato di cui dobbiamo e soprattutto dovete andare fieri» ha detto rivolto ai marinai, non solo quelli schierato sul piazzale ma anche a tutti coloro che, a bordo delle unità e nei vari comandi, lo stavano ascoltando in diretta streaming.

De Giorgi non ha mancato peraltro di sottolineare la sua vicenda personale, quando è stato oggetto di un «dossier» anonimo proprio alla vigilia del termine della sua carriera. «Attacchi contro di me – ha detto – che non meritano attenzione oggi. Soprattutto non la meritano i corvi e gli interessi occulti che hanno diffuso dossier anonimi per tentare di condizionare il futuro della Marina. Ciò che invece voglio sottolineare con gratitudine e affetto è il sostegno morale che mi avete dato in questi mesi e che è stato determinante per non cedere, per non arrendermi». In altre parole: chi voleva le mie dimissioni è rimasto deluso. Sul termine «interessi occulti» De Giorgi non è più tornato. Lo ha fatto il ministro Pinotti, sollecitata dai giornalisti, che si è limitata a dire: «Speriamo che non ci siano interessi occulti».

Leggi qui il testo integrale integrale dell’intervento dell’ammiraglio De Giorgi oppure ascolta l’AUDIO.

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GIRARDELLI – L’intervento di De Giorgi ha tenuto di fatto la scena in quella che doveva essere la giornata dell’ammiraglio Valter Girardelli, 59 anni di Rovereto (biografia) arrivato al vertice della sua Forza armata, dopo una lunga esperienza interforze culminata con l’incarico di Capo di Gabinetto della stessa ministro Pinotti.

Nel suo saluto Girardelli ha voluto sottolineare che nel futuro della Marina «non va sottaciuto che gli auspici sono superiori alle aspettative, che le aspettative sono superiori alle concrete possibilità e percorribilità nell’attuale contesto nazionale di riferimento». «Certo – ha aggiunto – vi sono tematiche generali di sistema da superare, compressioni finanziarie da contenere, criticità da governare, ma credo che con pragmatismo, serietà, chiarezza di intenti, consapevolezza, umiltà e consapevole determinazione, si sapranno affrontare, in forma collegiale e condivisa, secondo un percorso coerente e proiettato in una ottica di risultato di medio-lungo termine». Il tutto sintetizzato in un motto che ispirerà l’azione di comando: «Solo chi non ha idee non le cambia».

Rivolto a quello che ha chiamato «il grande equipaggio della Marina Militare», il nuovo capo di Stato Maggiore ha poi sottolineato – e certo non a caso, vista anche l’atmosfera della cerimonia – che si ispirerà al concetto di «autorevolezza e non autoritarismo», precisando che «autorevolezza è anche contraddistinta dal silenzio, dalla riflessione, dalla mancanza di clamori, dalla consapevole appartenenza, dalla difesa dei diritti dei più deboli, dalla fedeltà agli impegni e alla parola data, da tutti gli altri valori che da sempre sono bagaglio incorruttibile dei Marinai».

Durante l’intervento dei due ammiragli, nel silenzio del piazzale di Palazzo Marina, si sono ascoltati ripetutamente anche molti uccelli che gracchiavano vicino agli alberi lungo il Tevere. Qualcuno d’istinto ha pensato: «Ecco i corvi». Ma erano solo semplici e innocue (almeno quelle) cornacchie di cui è pieno il cielo di Roma.

Leggi qui il testo integrale dell’intervento dell’ammiraglio Girardelli o ascolta l’AUDIO.

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