Firenze, arrestato uomo in fuga dopo un duplice omicidio

Una gazzella del 112 dei Carabineri

Sul duplice omicidio hanno proceduto i Carabinieri di Firenze e Siena

FIRENZE – È durata meno di un giorno la fuga di Mirco Alessi, 42 anni di Firenze, ricercato per un duplice omicidio avvenuto all’alba di mercoledì 29 giugno nel capoluogo toscano in via Fiume.

L’uomo è stato preso intorno alle 22 a Monticiano (Siena) dove già i carabinieri avevano localizzato la sua vettura, una Citroen C1 rossa. Poco prima il presunto omicida aveva chiamato il 112, dicendo in modo delirante di essere stato lui a uccidere nella mattinata le due persone a Firenze e si stupiva che nessuno lo avesse ancora individuato. Gli operatori del 112 di Siena, che avevano raccolto la chiamata, lo hanno trattenuto al telefono facendolo parlare il più possibile, per avere il tempo di localizzare la chiamata attraverso le celle telefoniche. Il segnale arrivava da Monticiano (Si) dove una pattuglia della locale stazione dell’Arma lo ha trovato ancora dentro l’auto, ferma in paese.

Per Mirco Alessi è così scattata la notifica di un decreto di fermo per omicidio emesso dal pubblico ministero di Firenze, Daniela Cento. L’uomo è stato subito tradotto nel carcere di Siena a disposizione dell’autorità giudiziaria. Restano ancora da chiarire le cause che avrebbero scatenato il duplice omicidio.

Il cruento fatto di sangue era avvenuto intorno alle 6,50 della stessa giornata di mercoledìm29 giugno in un appartamento in via Fiume a Firenze, nei pressi della stazione di Santa Maria Novella. Vittime un transessuale brasiliano Gilberto Manoel Da Silva, 45 anni e una ragazza di Santo Domingo, Mariela Josefina Santos Cruz di 27 anni. Il primo sarebbe stato ucciso a coltellate nell’appartamento con il quale Mirco Alessi avrebbe passato qualche ora. L’altra sarebbe stata presa anche lei a coltellate nel corridoio dello stesso appartamento, dove viveva con un’amica in una stanza accanto a quella del transessuale che pare vi si prostituisse da tempo. L’amica, una dominicana di 25 anni, si è invece salvata dalla furia dell’omicida saltando dalla finestra del primo piano e finendo sul marciapiede. La 27enne, sebbene ferita, ha cercato di fuggire per le scale dove i soccorritori del 118 l’hanno trovata in una pozza di sangue. È morta poco dopo il ricovero al pronto soccorso per le ferite riportate e l’emorragia. Sul posto con il 118 sono arrivati subito i carabinieri del Nucleo Radiomobile, seguiti da quelli della sezione scientifica del Reparto Operativo per i rilievi sulla scena del crimine.

Nel frattempo il presunto omicida si era dato alla fuga raggiungendo la sua abitazione in via Palazzuolo, dove vive da solo dopo la separazione dalla moglie. Lì si è cambiato gli abiti insanguinati, trovati dai Carabinieri, ha preso le chiavi dell’auto, una Citroen C1 rossa, ed è fuggito chiamando i genitori. Proprio loro avrebbero avvertito i carabinieri e, in un primo momento, sembrava fossero riusciti a convincere il figlio a costituirsi. I contatti sono andati avanti fino a mezzogiorno. Poi il cellulare è stato spento. Fino a che non si è riacceso alle 22 quando l’uomo ha chiamato il 112.

 

 

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