Osservatore Libero

La Nato rafforza il «fronte orientale». Più soldati a Est, anche dall’Italia

Il vertice Nato a Varsavia dell'8 luglio 2016

Il vertice Nato a Varsavia dell’8 luglio 2016

VARSAVIA – Quattro battaglioni di soldati Nato saranno rischierati nell’Europa Orientale in Lettonia, Lituania, Estonia e Polonia. Alle porte dei confini con la Russia. È quanto è stato deciso nella prima giornata del vertice di capi di Stato e di Governi dei 28 paesi della Nato, che si è svolto a Varsavia venerdì 8 luglio. Anche l’Italia vi parteciperà inviando fino 150 soldati, come ha confermato il premier Matteo Renzi presente ai lavori per l’Italia.

«Un rafforzamento della deterrenza e della difesa dell’Alleanza Atlantica» l’ha definita il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. In Lettonia andranno truppe canadesi, in Lituania tedesche, in Estonia inglesi mentre gli americani invieranno soldati in Polonia. L’avvio del nuovo assetto militare Nato nell’Europa dell’Est inizierà – è stato annunciato – nei primi mesi del 2017.

Stoltenberg ha precisato comunque che «la Nato non vuole minacciare nessuna nazione» e che si continua a cercare un dialogo costruttivo con la Russia. Un nuovo incontro, a livello di ambasciatori, tra l’Alleanza Atlantica e Mosca è previsto per mercoledì 13 luglio a Bruxelles.

Tra le decisioni prese c’è anche l’impegno dei paesi dell’Alleanza atlantica a rafforzare le proprie difese informatiche e il riconoscimento del cyberspazio come nuovo settore operativo. «Questo significa una migliore protezione delle nostre reti e le nostre missioni e operazioni, con maggiore attenzione per la formazione informatica e pianificazione» ha detto il Segretario Generale Stoltenberg.

 

Il premier Matteo Renzi a Varsavia. Alle sue spalle si riconoscono il ministro della Difesa Roberta Pinotti e il capo di stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano

 

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