Firenze, condannati 3 carabinieri per la morte di Riccardo Magherini

Il palazzo di Giustizia di Firenze

Il palazzo di Giustizia di Firenze dove si è svolto il processo per la morte di Riccardo Magherini

FIRENZE – Condanna per tre carabinieri per omicidio colposo. Assoluzione per un altro carabiniere e per due volontarie della Croce Rossa Italiana per la morte di Riccardo Magherini. È questa la sentenza emessa dal tribunale di Firenze stamani 13 luglio al termine del processo che ha visto coinvolti quattro militari del Nucleo Radiomobile 112 di Firenze. Erano intervenuti nella notte tra il 2 e 3 marzo 2014 in Borgo San Frediano a Firenze, dove avevano arrestato e «tenuto prono a terra, tanto da ridurne la dinamica respiratoria» (ha detto il giudice monocratico Barbara Bilosi leggendo il dispositivo della sentenza) Riccardo Magherini, che era stato segnalato come autore di alcuni reati e che stava reagendo all’arresto. Durante le fasi dell’arresto il Magherini era morto – si legge ancora nella sentenza – «per arresto cardiorespiratorio per intossicazione acuta da cocaina associata ad un meccanismo asfittico».

Condannati a 7 mesi (il pm Luigi Bocciolini ne aveva chiesti 9) il maresciallo capo Stefano Castellano e l’appuntato Agostino Della Porta. Condannato a 8 mesi l’appuntato scelto Vincenzo Corni, per il quale il pubblico ministero aveva chiesto 9 mesi  più 1 mese per percosse, accusa quest’ultima da cui è stato prosciolto, per difetto di querela. Assolto invece l’appuntato Davide Ascenzi. Quest’ultimo è il carabiniere che Magherini – durante la fase di resistenza all’arresto – aveva colpito al volto con una mano al cui polso c’era già una manetta e che, per riprendersi, era rimasto indietro rispetto ai colleghi.

Assoluzione piena anche per Claudia Matta e Janeta Mitrea, due volontarie della Croce Rossa inviate sul posto dal 118. Per la prima il pm aveva chiesto la condanna a 9 mesi per ritardo nei soccorsi e l’assoluzione per la seconda.

LA SENTENZA – Ecco il testo integrale del dispositivo della sentenza  Magherini emessa dal giudice Barbara Bilosi e letta alle 10,32 di stamani 13 luglio, dopo circa tre quarti d’ora di camera di consiglio. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.

COMMENTI – L’opinione generale, pur nel rispetto della decisione del giudice, è che si sia trattata di una sentenza che di fatto scontenta tutti. Per i familiari e gli amici di Riccardo Magherini (in aula oggi ce n’erano a decine) è una decisione troppo mite che, pur riconoscendo che si è trattato di omicidio del quale sono stati indicati gli autori, non fa giustizia di quanto accaduto. Una per tutte, una frase raccolta in mezzo al pubblico poco dopo la sentenza: «Sette mesi? Icchè sono sette mesi per un omicidio? Tanto valeva assolverli».

Non usa mezzi termini Guido Magherini, padre della vittima, quando ai giornalisti parla apertamente di suo figlio «ucciso da tre delinquenti, che non hanno saputo fare il loro lavoro». (Vedi video di Repubblica.it)

La difesa dei carabinieri si sarebbe attesa invece un’assoluzione con formula piena per tutti. L’avvocato Francesco Paolo Maresca, difensore di tre dei quattro militari, sottolinea comunque che si tratta di una sentenza che «pulisce questo processo da tutta una serie di ipotesi pesantissime come percosse, calci e pestaggio». «Una condanna minima – ha aggiunto – che ridimensiona le richieste del pubblico ministero, quasi compensando le spese. Penso che ci sia un buon spazio in appello per ridimensionare ancora di più tutto l’accaduto».

 

ARTICOLO SUCCESSIVO 14 lug 2016

Caso Magherini: «Ora basta la gogna mediatica contro i carabinieri»

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Sandro Addario

Sandro Addario

Commenti (3)

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    Roberto

    |

    Sembrerebbe quasi che la condanna derivi più dal clamore popolare e dalle pressioni indotti da una metodica campagna mediatica, che dal riconoscimento di una colpa oggettiva. Fermi rimanendo comunque pietà e rispetto per chi muore

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    Alexandre Berthiér

    |

    Anche questa vicenda va a sommarsi a molte altre analoghe, tutte con lo stesso epilogo e stato d’animo per gli operatori di polizia. Ormai credo che da anni e anni tutti gli appartenenti alle FFPP dovrebbero aver capito in che paese viviamo e quali regole prevalgono quando si è accusati di aver abusato del proprio “potere”.
    Credo sia ora di regolarsi in conseguenza: o a fronte di qualunque reazione esagitata o violenta si fa uso legittimo delle armi (come sono autorizzati a fare i poliziotti americani) oppure ci si gira da un’altra parte e si aspetta che i problemi si risolvano da soli. Poi andremo a contare i danni e con calma a riferire come si dice “a chi di dovere”. Mi spiace molto dirlo, ma non voglio offendere la mia intelligenza. Gli altri comportamenti rischiano di apparire da sprovveduti . . .
    D’altronde ogni paese ha il governo che si merita, la magistratura che si merita, gli avvocati che si merita e le FFPP che si merita. E’ sicuramente sbagliato e da sprovveduti voler a tutti i costi inseguire modelli – tramontati e non più condivisi quasi da nessuno – di abnegazione e dedizione al cosi detto dovere: a vantaggio di chi?
    Da qui discendono conseguenze tragiche – per i cosi detti benpensanti, tra i quali non posso che annoverarmi – ma ineluttabili: le FFPP devono velocemente mettersi al passo con i tempi. Fare le lotte contro i mulini a vento è stupido e penalizzante. Sacrifici inutili, oggi, non li meritano e non li apprezzano né le istituzioni né i cittadini, che sono i primi a rivoltarcisi contro quando un loro congiunto o sodale incappa nei cosiddetti rigori della legge.

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    Pierpaolo

    |

    I giudici dovrebbero essere scevri da condizionamenti massmediatici ma non tutti lo sono. Aspetto il dispositivo della sentenza : spero di capire in quale posizione , prona o supina, deve essere ammanettato un arrestato?
    Quali insegnamenti dovrebbe attendersi un Poliziotto/Carabiniere che va sulle strade affrontando delinquenti di ogni risma a 1200/1400 euro al mese !?

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