Carabinieri, il futuro dell’ex Scuola Marescialli di Firenze

La caserma della Scuola Marescialli Carabinieri in piazza Stazione a Firenze

La caserma della Scuola Marescialli Carabinieri in piazza Stazione a Firenze

FIRENZE – La nuova Scuola Marescialli dei Carabinieri a Firenze Castello aprirà i battenti il 1° settembre 2016 mentre l’inaugurazione ufficiale avverrà nella terza decade di settembre, con tutta probabilità mercoledì 21. È quanto si è appreso oggi 27 luglio durante la cerimonia per la fine del 3° corso triennale per 334 neo marescialli dell’Arma, evento che ha coinciso con la «chiusura» della storica sede dell’Istituto presso la Caserma Mameli di piazza della Stazione a Firenze, conclusa con un solenne ammainabandiera.

CHIUSURA – «Riconsegniamo al Comune di Firenze questo luogo storico, che abbiamo preservato per 96 anni, certi di aver adempiuto al meglio al compito di custodi» ha detto tra l’altro il Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette nel suo saluto (a braccio) nel trecentesco Chiostro Grande di Santa Maria Novella, uno dei più suggestivi luoghi monumentali di Firenze, che l’Arma sta per lasciare, dopo esservi insediata il 5 gennaio 1920 con l’allora Scuola Allievi Sottufficiali Carabinieri. Da allora, in 96 anni, sono stati oltre 90.000 gli ufficiali (per un periodo limitato) e i sottufficiali che hanno «studiato» dentro queste mura.

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VERTICI – Tra i vertici dell’Arma presenti oggi c’erano anche i generali di corpo d’armata Riccardo Amato, comandante delle Scuole, e Vincenzo Coppola, comandante interregionale Pastrengo che ha sede a Milano. Tra i presenti anche il maresciallo Giuseppe Giangrande, bloccato su una sedia a rotelle ma lucidissimo, dopo il grave ferimento del 28 aprile 2013 davanti a Palazzo Chigi a Roma. «Un eroe dei nostri giorni» lo ha definito tra gli appalusi il generale Del Sette.

COMUNE DI FIRENZE – Di fatto l’Arma si trasferisce a Castello nella nuova caserma «Felice Maritano» e lascia tutta la parte storica del complesso immobiliare della Caserma Mameli, che fa parte a sua volta dell’area del convento di Santa Maria Novella. «Il Comune di Firenze – ha ricordato nel suo intervento il generale Aldo Visone comandante della Scuola – avrà la piena disponibilità del Chiostro Grande, del Salone e della Cappella dei Papi, del dormitorio dei Frati (ora refettorio), della Scala del Martelli, opere di pregio di cui la cittadinanza e i turisti hanno comunque fruito, sulla base di intese raggiunte in questi anni con la municipalità fiorentina».

DESTINAZIONE – E della parte «non storica»? Non è escluso che ci possa essere almeno per qualche tempo una sorta di «condominio» tra il Comune di Firenze (proprietario dell’immobile) e l’Arma dei Carabinieri. Il primo – ha confermato l’assessore Federico Gianassi (unico rappresentante della Giunta di Palazzo Vecchio presente all’odierna cerimonia della «chiusura» della ormai ex Scuola Marescialli) – è interessato ad un utilizzo a carattere didattico-scientifico, per il quale verrà fatto un sondaggio tra potenziali soggetti o enti interessati, per arrivare ad un progetto di fattibilità. Da parte loro i Carabinieri potrebbero continuare ad occupare alcuni locali.

STAZIONE UFFIZI – Tra le ipotesi più accreditate si parla del trasferimento del Comando della Stazione Uffizi, che fa capo alla Compagnia Firenze e attualmente in via dei Castellani, poco dopo l’ex cinema Capitol alla Loggia del Grano. Un suo spostamento in una parte dell’edificio lasciato libero dalla Scuola Marescialli potrebbe consentire il mantenimento di un presidio dell’Arma davanti alla Stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, in una delle zone più calde dal punto di vista sicurezza pubblica di Firenze. Sono comunque tutte ipotesi, che dovranno essere prese in considerazione quanto prima, per non correre il rischio che proprio la Caserma Mameli diventi un ennesimo «buco nero» della città. O peggio ancora un ricovero di fortuna per sbandati e senza tetto, ben «servito» da ferrovia e stazioni di autolinee, lì a pochi passi.

Ammainabandiera alla Scuola Marescialli Carabinieri

Ammainabandiera alla Scuola Marescialli Carabinieri

ALLIEVI – La cerimonia di oggi 27 luglio è coincisa con la fine del 3° corso triennale degli Allievi Marescialli, intitolato al maresciallo capo Luigi Di Bernardo, medaglia d’oro al Valor Militare alla memoria. Alla vedova, signora Maria Brognoli, i marescialli del corso hanno consegnato una targa ricordo. In tutto sono usciti oggi da Firenze 334 neo marescialli (oltre una sessantina le donne) che saranno a brevissimo destinati a incarichi operativi presso i reparti e i comandi territoriali dell’Arma. Di norma, la maggior parte di loro va in una stazione dei Carabinieri (in Italia ce ne sono oltre 4500) per affiancare il comandante. Dopo un successivo periodo diventano loro stessi i «comandanti di stazione» una delle figure chiave dell’organizzazione dell’Arma, a diretto contatto quotidiano con il territorio e i suoi abitanti.

PREMIATI – È stato proprio il Comandante Generale Del Sette a voler premiare e congratularsi con i tre marescialli, risultati primi in graduatoria: sono Mauro Marinucci, Paolo Frassoni e Vincenzo Sorriento. Premiati anche i cinque marescialli (4 sono donne) che hanno ottenuto la votazione di 110 e lode nel corso di laurea breve in Scienze Giuridiche della Sicurezza, tenuto da docenti di Giurisprudenza degli atenei di Firenze e di Roma Tor Vergata: si tratta di Michele Architravo, Carmela Audi, Nicoletta Masieri,  Valeria Orofino e Valentina Patti. Una famiglia con gli alamari cuciti sulla pelle quella del «capo corso» maresciallo Mauro Marinucci. Originario di Aielli (Aq), 31 anni sposato, suo padre Vittorio era maresciallo dell’Arma. È mancato nel 2015, ma ha fatto in tempo a vedere con orgoglio due figli seguire la sua stessa strada e frequentare i corsi alla Mameli di Firenze dove lui stesso era entrato nel 1973. Perché oltre a Mauro, anche un fratello è da tempo anche lui maresciallo. Per non smentire la tradizione.

AMMAINABANDIERA – Alle 19,04 il momento più solenne della cerimonia. Dopo 96 anni viene ammainata la Bandiera tricolore che il 1° settembre sarà alzata nella nuova caserma di Castello. Sul prato del Chiostro Grande l’emozione è al massimo. Non solo tra i marescialli del reparto di formazione schierati agli ordini del colonnello Claudio Cappello (comandante del 2° Reggimento Allievi e prossimo comandante provinciale a Varese) ma anche tra le tante autorità e soprattutto le centinaia di familiari e parenti dei «neo promossi», arrivati da ogni parte d’Italia. Tutti reggono la commozione, fino però al «rompete le righe» quando finalmente viene concessa la libera uscita anche per qualche lacrima.

 

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Sandro Addario

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