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Nave Vespucci a Brest, due Accademie Navali si incontrano (FOTO)

Nave Vespucci ormeggiata a Brest

Nave Vespucci ormeggiata a Brest

Nave Vespucci ormeggiata a Brest

Nave Vespucci ormeggiata a Brest

da BREST – Nave Vespucci è arrivata a Brest, la città più occidentale della Francia sull’estrema punta della Bretagna. È attraccata oggi 11 settembre poco dopo le 9 nel cuore del porto militare, il secondo francese dopo Tolone, sfilando silenziosa nel fiordo dell’Atlantico poco distante dalla base dei sottomarini nucleari.

È la penultima tappa della campagna di addestramento degli allievi della 1ª classe dell’Accademia Navale, che sono imbarcati sul Vespucci dal 7 luglio. Prossima tappa Valencia e quindi il rientro a Livorno previsto per sabato 1 ottobre.

La sosta a Brest ha un significato particolare. È la città diventata base dei sottomarini tedeschi e quindi distrutta al 90% dai bombardamenti alleati durante l’ultima guerra mondiale. Una distruzione seconda solo a Berlino, dicono qui a Brest. Fu rapidamente ricostruita nel dopoguerra, con strade in stile americano: quasi tutte perpendicolari tra loro, tra salite e discese. Somiglia a San Francisco, azzarda qualcuno. Sconsigliato, per chi non è ben allenato, andare in bicicletta.

Ma Brest vuol dire anche la sede dell’Accademia Navale della Marina francese, che i nostri cadetti italiani visiteranno per confrontare reciproche esperienze. I loro «colleghi» francesi non hanno una nave come il Vespucci. Le loro prime esperienze in mare sono su golette e barche a vela più piccole per uscite di breve durata, mentre la vera «campagna» addestrativa si svolge – per circa sei mesi – al termine dei tre anni di Accademia, a bordo di una nave «grigia», una delle navi militari ancora in servizio.

A bordo del Vespucci intanto l’attività non conosce soste. La stanchezza e qualche giorno di mare non proprio «olio» non hanno minimamente intaccato la resistenza degli allievi del Corso Ateires. D’altra parte lo ripete spesso anche uno dei loro sottufficiali, il 1° maresciallo Nicola Di Bitetto: «Quando il mare è calmo assai, siamo tutti marinai». Che detto in perfetto napoletano diventa quasi una poesia, ma allo stesso tempo un monito per riuscire vincenti nel confronto con la vita di mare. Ne è convinta, come tutti, un’allieva ventenne che poco prima di mezzanotte è di guardia sull’aletta di dritta. Sveglia come se si fosse alzata da poco, scruta il mare da quasi due ore. «Non soffro il mare e comunque mi fanno tanta compagnia le stelle». Comincia a indicarle per nome, quasi come ripassare mentalmente le lezioni del suo professore di navigazione. La luna quasi «sciupa» con la sua luce il ripasso di astronomia, ma lo spettacolo è una di quelle cartoline che resteranno a lungo nei cuori di questi ragazzi di 20 anni, davvero con una marcia in più.

 

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