Il primo dibattito in tv tra Hillary Clinton e Donald Trump
NEW YORK – Il primo match televisivo tra Hillary Ciinton e Donald Trump si è svolto ieri sera lunedì 26 settembre. In Italia erano le 3 di notte. Novanta minuti di fuoco di fila, con numerose interruzioni, che ha tenuto incollati al video non solo milioni di americani. Diretta tv anche sulle reti europee come Rai News 24.
«I colpi di Clinton mettono Trump sulla difensiva» titola il Washington Post alla fine del dibattito, con i «candidati impegnati a gettare discredito l’uno contro l’altro». Per la Cnn «Clinton ha vinto il primo round» citando l’esito di un instant poll telefonico durante il dibattito. L’ex first lady avrebbe ottenuto il 62% delle preferenze dei telespettatori contro il 27% di Trump. Sarebbe questo l’esito di un sondaggio telefonico che ha raggiunto – precisa la stessa Cnn – 521 persone, che si sarebbero dichiarate 26% elettori repubblicani, 41% democratici, 33% indipendenti. Un campione di 500 persone sembra onestamente un po’ poco rispetto ai circa 200 milioni di elettori americani, dei quali poi vanno a votare non più del 50-60%.
«Donald Trump è una delle persone che ha messo le radici nella crisi immobiliare del 2008» è stato il primo attacco di Hillary. «Questo si chiama business» ha replicato Trump.
«Nove milioni di persone hanno perso il loro posto di lavoro» e «l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è tornare alle politiche che hanno fallito». «Renderò nota la mia dichiarazione delle tasse quando Hillary Clinton pubblicherà le sue email» è un altro passaggio di Trump. «L’uso del server privato da parte di Hillary – dice Trump – non e’ stato un errore, è stato fatto di proposito».
«C’è qualcosa che Donald Trump sta nascondendo» dice poi Hillary Clinton sul rifiuto di Trump, finora, di rendere pubblica la sua dichiarazione dei redditi. «Probabilmente – conclude con ironia – non è ricco come dice». I prossimi due dibattiti televisivi tra i candidati si svolgeranno il 9 e il 19 ottobre. C’è tempo, per tutti e due, di aggiustare il tiro.
