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Martiri di Fiesole, ricordati i tre carabinieri uccisi dai tedeschi 72 anni fa

La cattedrale di Fiesole

La cattedrale di Fiesole

Il monumento ai carabinieri di Fiesole sul colle di San Francesco

Il monumento ai carabinieri di Fiesole sul colle di San Francesco

FIESOLE – Morirono a 20 anni permettendo a dieci ostaggi innocenti di scampare alla rappresaglia nazista. Sono i tre carabinieri Alberto La Rocca, Fulvio Sbarretti e Vittorio Marandola ricordati oggi 27 settembre a Fiesole, dove sul colle di San Francesco c’è un monumento in loro memoria. Furono uccisi il 12 agosto 1944 dai tedeschi ai quali si erano consegnati, nonostante fossero già al sicuro oltre le linee nemiche. Tutti e tre sono decorati di medaglia d’oro al valor militare. Questa la motivazione.

Alla cerimonia di oggi, nel 72° anniversario del sacrificio dei tre martiri, erano presenti il gonfalone della città di Fiesole con il sindaco Anna Ravoni e i vertici dell’Arma a Firenze, guidati dai generali Aldo Visone ed Emanuele Saltalamacchia, rispettivamente comandanti della Scuola Marescialli e della Legione Carabinieri Toscana. Tra le autorità presenti il prefetto di Firenze Alessio Giuffrida, il presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani, il procuratore capo della Repubblica Giuseppe Creazzo. Presenti anche, con i militari dell’Associazione Nazionale Carabinieri, la signora Anna Maria Bonciani, vedova di Piero Pesciullesi uno degli ostaggi. Presente anche la nipote del carabiniere Marandola.

Una messa è stata celebrata nel Duomo di Fiesole da monsignor Gastone Simoni, vescovo emerito di Prato, che ha sottolineato i valori di dovere e fedeltà che ispirarono l’eroico comportamento dei tre carabinieri e che ancora oggi muovono il quotidiano operare dei militari dell’Arma.

Sul colle di San Francesco è stata quindi deposta una corona al monumento ai Carabinieri Martiri, con le note della fanfara della Scuola Marescialli e alla presenza dei giovanissimi allievi delle terze classi della scuola media di Fiesole.

Il sindaco Ravoni ha ricordato la vicinanza che lega da sempre la città di Fiesole ai carabinieri, specie dopo il tragico fatto del 1944. Un legame che di giorno in giorno si rafforza, non solo sul territorio ma con tutti i carabinieri d’Italia, invitati a «considerare Fiesole la loro città». Nell’occasione il sindaco ha dato il benvenuto di Fiesole al nuovo comandante provinciale dei Carabinieri di Firenze, colonnello Giuseppe De Liso.

Il generale Saltalamacchia ha sottolineato come il sacrificio di La Rocca, Sbarretti e Marandola costituisce una delle pagine più importanti e memorabili della storia dell’Arma. «Erano giovani ma sono stati tre grandi uomini che ci devono insegnare tanto» ha concluso il comandante della Legione, che durante il suo intervento ha voluto accanto a sé la vedova Pesciullesi e la nipote del carabiniere Marandola.

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