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Influenza 2016-2017: sarà più aggressiva, anche sui conti delle Asl

L'influenza 2016-2017 minaccia di essere più seria del passato

L’influenza 2016-2017 minaccia di essere più seria del passato

FIRENZE – Vaccino trivalente o quadrivalente contro l’ influenza 2016-2017? È la domanda che molti amministratori di Aziende Sanitarie si stanno ponendo in questi giorni, alla vigilia della puntuale epidemia di fine anno. Nello scorso inverno 2015-2016 ha colpito quasi 5 milioni di italiani, secondo la rilevazione Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità. Destinati a crescere ad almeno 6 milioni nel prossimo 2016-2017.

Con un’aggravante. L’ influenza quest’anno sarà anticipata e più aggressiva. La colpa è anche di un «nuovo virus influenzale del ceppo A/H3, isolato già a fine agosto, in un bambino nato in Marocco e proveniente dalla Libia». Lo afferma in una nota la Fimmg, Federazione Italiana dei Medici di Famiglia.

Altro rischio – prosegue la nota – deriva dal fatto che «i virus A/Hong Kong (H3N2) e B/Brisbane, isolati dall’Istituto superiore di sanità, contengono piccole mutazioni che predispongono a una maggiore circolazione di influenza. Questo perché né i bambini, né le persone a rischio che solitamente si vaccinano possiedono gli anticorpi che fungono da barriera alla malattia».

FARE I CONTI

La questione ora sul tappeto riveste un aspetto anche economico. Se i ceppi influenzali di quest’anno aumentano – come sembra – da tre a quattro, sarà sufficiente il vaccino trivalente, di norma passato dalle Aziende Sanitarie ai medici di famiglia? Stessa ipotesi nel caso di «mismatch B» ovvero di una mancata corrispondenza tra il ceppo B contenuto nel vaccino e quello che ciascun anno causa la maggioranza di malattie. Non sarà necessario invece ricorrere a un vaccino quadrivalente, che contiene 2 antigeni analoghi al ceppo A e 2 al ceppo B? Il problema è ancora aperto: da un lato i bilanci per la spesa sanitaria pubblica, dall’altro la domanda di vaccinazione e l’offerta delle aziende farmaceutiche.

Si corre il serio rischio che vaccinarsi contro l’ influenza in alcune Regioni italiane risulterà meno efficace che in altre. E in quest’ultime non ci sarà da stupirsi a vedere i pazienti in farmacia ad acquistarsi il vaccino quadrivalente, che non viene passato dall’Azienda Sanitaria del luogo. Con buona pace di chi difende l’autonomia delle Regioni nel campo della sanità. E senza dimenticare che la maggior difesa dall’influenza resta la soglia di copertura di persone vaccinate. Più vaccinati ci sono in una certa area, meno rischi ci sono anche per gli altri.

I tempi si allungano

Intanto i medici di famiglia a Firenze stanno ancora attendendo (siamo già al 9 ottobre) che la Regione Toscana chieda loro la quantità di dosi di vaccino necessarie per i loro assistiti. Fino allo scorso anno 2015 i medici erano tenuti a comunicarlo entro il 15 settembre. Nessuna indicazione, a maggior ragione, sui tempi di consegna dei vaccini stessi. C’è da temere che il caso non riguardi solo il capoluogo toscano, ma sia ben più esteso. I tempi si allungano. Proprio adesso che l’influenza sembra arrivare in anticipo.

 

Per saperne di più

Domande frequenti su Influenza e vaccinazione antinfluenzale (dal sito del Ministero della salute)

 

Influenza inverno 2015-2016 regione per regione

(Fonte Istituto Superiore Sanità – Influnet)

 

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