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Finale di Sanremo 2017: solo 150 secondi dedicati a Carabinieri e Polizia

Carlo Conti intervista un ufficiale dei Carabinieri nella serata finale di Sanremo 2017

Carlo Conti intervista un ufficiale dei Carabinieri nella serata finale di Sanremo 2017

SANREMO – Due minuti e mezzo. Centocinquanta secondi al massimo. Questo è tutto il tempo che il Festival di Sanremo 2017 ha dedicato a Carabinieri e Polizia di Stato, nella serata finale di sabato 11 febbraio, che ha visto la vittoria di Francesco Gabbani con la canzone «Occidentalis Karma».

Un ringraziamento «per tutto quello che fate ogni giorno per noi» dice un affrettato Carlo Conti a inizio serata. Sul palco dell’Ariston sei militari dei Carabinieri e sei operatori della Polizia di Stato. Conti ha i secondi contati. Sembra quasi preoccupato di togliersi il pensiero, concludendo prima possibile lo spazio riservato agli «eroi del soccorso» intervenuti nella recente emergenza terremoto e neve in Centro Italia.

Martedì 7 febbraio, serata inaugurale, aveva dedicato circa 12 minuti a Guardia di Finanza, Protezione Civile, Soccorso Alpino, Croce Rossa, Vigili del Fuoco (leggi articolo). Mancavano Carabinieri e Polizia. E non si sa perché, dal momento che i soccorritori o si ringraziano tutti insieme oppure se ne sceglie uno per tutti, cui dare opportuno spazio e visibilità. Conti, la stessa serata di martedì, aveva annunciato (per mettere le mani avanti) che ci sarebbe stato spazio anche per Carabinieri e Polizia. È stato di parola, anche se farne venire dodici sul palco, dare la parola solo a due e togliergliela dopo pochi secondi appare cosa ben riduttiva.

UNA SOLA DOMANDA

Una sola domanda, uguale a tutte e due le rappresentanze, anche per risparmiare tempo: «Il vostro lo considerate più un lavoro o una missione?» chiede Conti. Di un’originalità unica. Inevitabili le risposte. «Una passione» risponde una giovane sottotenente dell’Arma. «Passione doppia, perché c’è anche il volo. Oltre al privilegio di servire lo Stato c’è quello di effettuare interventi che non sempre si riescono a fare» aggiunge il Vice questore aggiunto Giuseppe Briganti, direttore operativo dell’11° Reparto Volo della Polizia di Stato che ha base a Pescara. Tutto qui. Sullo sfondo qualche rapidissima immagine di fuoristrada dei Carabinieri sulla neve e immagini aeree da un elicottero della Polizia.

Qualche secondo infine (meno male) per ricordare il poliziotto Domenico Di Michelangelo morto con la moglie Marina Serraiocco nel crollo dell’albergo di Rigopiano. Hanno lasciato il figlio Samuel di 7 anni, estratto vivo dalle macerie. Sul palco dell’Ariston c’è il fratello Domenico Di Michelangelo, anche lui con la divisa da poliziotto, che ascolta in silenzio il flash sulla sua tragedia familiare e il rapido applauso della platea.

 

Carabinieri e Poliziotti alla finale di Sanremo 2017

L’IMPORTANZA DI STUDIO UNO

I tempi stringono. Il palinsesto di Sanremo 2017 incalza. Conti fa appena in tempo a citare (e basta) gli operatori delle varie Polizie Municipali e quelli del 118. Poi deve chiudere davvero per dar posto (legittimo) ai cantanti in gara. Più avanti darà il quadruplo del tempo, circa 8 minuti, a Diana del Bufalo, Giusy Buscemi e Alessandra Mastronardi per presentare «C’era una volta Studio Uno», la fiction di Rai1 in onda lunedì 13 e martedì 14 febbraio. Questione di scelte.

NO AL COLLEGAMENTO CON IL KOSOVO

Tra le «sorprese» della serata finale di Sanremo 2017 c’è anche il mancato collegamento con i militari italiani impegnati nella missione Kfor in Kosovo. Era stato annunciato dallo stesso Carlo Conti in conferenza stampa alla vigilia del Festival. Tutto era pronto e concordato. C’era molta attesa, soprattutto da parte dei familiari dei militari italiani. Poi all’improvviso il contrordine. Da chi? Perché? Conti, nella conferenza stampa di sabato mattina, parla genericamente di «problemi di collegamenti» e taglia corto assicurando che comunque delle missioni di pace dei militari italiani si sarebbe comunque parlato. Non tutti credono alle cause «tecniche», ma si va avanti.

Poco dopo le 1 di notte, Conti rispetta la parola. Dalle prime file della platea del Teatro Ariston si alza il ministro della Difesa Roberta Pinotti, che ricorda le attività delle nostre Forze armate «non solo all’estero ma anche in Italia» a tutela della sicurezza delle popolazioni civili. È quello uno dei momenti di massimo ascolto della serata, nell’imminenza della proclamazione dei vincitori di Sanremo 2017. Da una parte il ministro evita che venga fuori la ricorrente polemica antimilitarista sui nostri «soldati-guerrieri» impegnati all’estero. Dall’altra la Rai risparmia minuti preziosi di palinsesto. Tutti contenti dunque. I militari possono attendere. In fondo non sono pagati per stare davanti a telecamere e riflettori.

 

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8 feb 2017

Sanremo 2017: sul palco gli eroi del soccorso, ma non Carabinieri e Polizia

 

 

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