Sollievo a Firenze, trasferito dalla Polizia a Torino il «bullo di via Baracca»

La polizia ha accompagnato a Torino il romeno arrestato per una catena di molestie nella zona di Novoli

FIRENZE – Non farà più danni a Firenze Dimitri Grosu, più conosciuto come il «bullo di via Baracca». L’uomo, un romeno di 38 anni, è stato accompagnato oggi 6 aprile dalla Polizia presso il Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Torino, dove sarà trattenuto in attesa del definitivo allontanamento dal territorio nazionale.

Firenze e il quartiere di Novoli in particolare tirano un sospiro di sollievo, dopo il secondo arresto – compiuto ieri 5 aprile dalla Polizia – del romeno che da tempo imperversava a Novoli  con molestie e angherie verso gli abitanti. Ultimo episodio in via Baracca dove l’uomo è stato bloccato mentre prendeva a calci un’auto in sosta.

IL CASO

Il caso era venuto alla luce dopo il primo arresto avvenuto il 1° aprile, non convalidato dal Gip che lo aveva rimesso in libertà, scatenando le critiche della cittadinanza e le «osservazioni» del sindaco Nardella che su Twitter aveva parlato di «cittadini indifesi e sfiduciati».

Dimitri Grosu era noto da tempo perché frequentava la zona di Novoli molestando di continuo i passanti con richieste insistenti di denaro e danneggiando negozi e auto in sosta con pugni e calci. Molto «presente» in particolare nei pressi dei negozi Lidl e Stefan. Fermato dai Carabinieri il 1° aprile era stato portato nella caserma di Peretola dove aveva dato una testata ad un carabiniere ferendolo. Da qui l’arresto per resistenza a pubblico ufficiale, che il Gip non aveva ritenuto di convalidare perché l’unica accusa provata (quella della testata al militare) non era sufficiente a tenerlo in carcere.

Appena uscito di carcere, il «bullo» ha ripreso in pieno la sua attività. Bloccata – si spera definitivamente – con il suo trasferimento a Torino in vista di una sua espulsione dall’Italia. Sempre che, prima o poi, non ritorni.

 

 

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