ROMA – Da oggi 19 aprile in tutta Italia l’origine del latte e dei derivati dovrà essere indicata in etichetta in modo chiaro e facilmente leggibile. Una «rivoluzione» che riguarda in particolare latte a lunga conservazione, burro, yogurt, mozzarella, formaggi e tutti i latticini. L’obbligo si applica al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale. Una regola di visibilità che si aggiunge a quella già vigente per i prodotti Dop e Igp e per il latte fresco già tracciato.
Nei primi giorni dopo il 19 aprile potranno essere ancora in commercio i prodotti confezionati prima di tale data, fino a esaurimento delle scorte. Non è quindi detto che da subito tutte le confezioni saranno aggiornate alla nuova normativa.
Le diciture che dovranno apparire sui prodotti confezionati dal il 19 aprile sono queste:
- Paese di mungitura: nome del Paese nel quale è stato munto il latte
- Paese di condizionamento o trasformazione: nome del Paese in cui il prodotto è stato condizionato o trasformato il latte
- Origine del latte – È l’etichetta unica che apparirà qualora il latte o il latte utilizzato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari sia stato munto, confezionato e trasformato nello stesso Paese. Nel caso più frequente: «Origine del latte: Italia»
Se le fasi di confezionamento e trasformazione avvengono nel territorio di più Paesi, diversi dall’Italia, possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture:
- Latte di Paesi Ue: se la mungitura avviene in uno o più Paesi europei;
- Latte condizionato o trasformato in Paesi Ue: se queste fasi avvengono in uno o più Paesi europei. Se le operazioni avvengono al di fuori dell’Unione europea, dovrà essere usata la dicitura «Paesi non Ue».