ROMA – Anche una calda giornata di sole estivo ha partecipato a Roma alle celebrazioni della Festa della Repubblica 2017, culminate con la parata militare lungo i Fori Imperiali, chiusa dall’Inno Nazionale cantato da Andrea Bocelli. Puntuali alle 9,22 di venerdì 2 giugno – al terzo ed ultimo squillo di tromba del «Silenzio» in memoria dei Caduti – sono apparse sul cielo dell’Altare della Patria le Frecce Tricolori. I velivoli della Pattuglia Acrobatica Nazionale hanno lasciato una lunga scia bianca, rossa e verde nel cielo di Roma. Per molti italiani è una consuetudine. Di quelle però a cui non ci si abitua mai e ogni volta è come fosse la prima.
LA PARATA
Come l’appuntamento lungo i Fori Imperiali con la parata militare, termine opportunamente dissimulato nei comunicati ufficiali, dove sparisce soprattutto l’aggettivo «militare» sinonimo per qualcuno di «Italia guerriera». Ma la parata (o rivista) degli uomini e donne in divisa c’è e non si può toglierle il proprio Dna. Non per niente è il ministro della Difesa e il capo di Stato Maggiore della Difesa che salgono a bordo dell’auto del Presidente della Repubblica per accompagnarlo alla cerimonia.
In tutto sfilano davanti al Presidente della Repubblica circa 4000 persone appartenenti ai corpi militari e civili. Con loro 159 Bandiere e Stendardi, 14 bande, 51 cavalli, 22 unità cinofile e 79 veicoli, tra i quali i mezzi impiegati nell’emergenza terremoto. Apre lo schieramento il generale di corpo d’armata dell’Esercito Agostino Biancafarina, capo del Comando di Roma Capitale. Gli occhi del pubblico sulle tribune dei Fori Imperiali sono tutti puntati sui reparti che partecipano alla parata, aperta dalla Banda centrale dei Carabinieri e da una rappresentanza di oltre 400 sindaci italiani con la fascia tricolore. In prima fila quelli dei Comuni del Centro Italia recentemente colpiti dal terremoto e dal maltempo. Seguono a breve anche il Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa e la Banda della Brigata Sassari, che esegue il celebre inno «Dimonios».
CHI C’È E CHI MANCA
Molti occhi sono però anche puntati sulla tribuna presidenziale, quella dei Vip, gremitissima. Potervi prendere posto è un indiscutibile segno di distinzione, a cui pochi rinunciano. Con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, quello del Senato Pietro Grasso, della Camera Laura Boldrini e della Corte Costituzionale Paolo Grossi ci sono davvero tutti. O quasi. Il vero assente è Matteo Renzi, per tre anni continuativi presente sul palco (e sulla scena). Oggi non avrebbe titolo per esserci, dal momento che adesso è «solo» il segretario di un partito. Ma soprattutto avrebbe mal digerito un posto laterale e defilato in tribuna. E allora giustamente non si è fa vedere, magari per non rubare la scena ai rappresentanti delle Istituzioni.
Del governo ci sono in particolare il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, la sottosegretaria Elena Boschi, i ministri Roberta Pinotti, Marco Minniti, Claudio De Vincenti, Andrea Orlando. Assenza di spicco quella del ministro degli esteri Angelino Alfano, sempre presente (specie da ministro dell’Interno) alla festa del 2 giugno. Presente il sindaco di Roma Virginia Raggi, che il rigido cerimoniale relega ad un posto laterale quasi al termine della prima fila. Molti gli ex ministri della Difesa presenti. Non solo lo stesso capo dello Stato Sergio Mattarella (già capo del dicastero della difesa dal 1999 al 2001) ma anche Antonio Martino, Arturo Parisi, Ignazio La Russa, Giampaolo Di Paola. Scontata la presenza di Antonio Tajani e Pierferdinando Casini. Meno scontata l’assenza di Massimo D’Alema, per anni visto in prima fila. Alla fine applausi per tutti i partecipanti. E un gran sospiro di sollievo per gli organizzatori, a cominciare dai responsabili della sicurezza.
LA FOTOGALLERY DEI VIP PRESENTI
FOTOGALLERY TRA I REPARTI IN PARATA (1)
FOTOGALLERY TRA I REPARTI IN PARATA (2)
LE FRECCE TRICOLORI E IL CANTO DI BOCELLI (VIDEO)
IL PRESIDENTE MATTARELLA ALLA PARATA 2017
LA REPLICA SU RAIPLAY DI TUTTA LA PARATA 2017
IL VIDEO DELL’ISTITUTO LUCE DELLA PRIMA PARATA MILITARE DEL DOPOGUERRA