Osservatore Libero

Vita di bordo su Nave Vespucci 2017, tra vele, motori e cadetti (Foto)

 

Le vele dell'albero di maestra di Nave Vespucci in Atlantico

Da bordo del Vespucci le vele al vento dell’albero di maestra in Atlantico

MAR MEDITERRANEO – Ecco oltre 50 immagini della vita di bordo su Nave Vespucci, appena rientrata nel Mar Mediterraneo dopo la lunga traversata dell’Oceano Atlantico di ritorno dal Nord America. Salpata da Cadice in Spagna il 9 settembre, sta ora facendo rotta verso il porto francese di Tolone, dove è attesa venerdì 15. Ultima tappa all’estero, prima del rientro in Italia attualmente previsto per il 20 settembre nelle acque di Portoferraio e sabato 23 a Livorno.

 

Cadice – Visita a bordo dell’ammiraglio Marzano, comandante in capo della Squadra navale

VITA DI BORDO

La vita a bordo è scandita da ritmi e programmi precisi, tanto per l’equipaggio che per i giovani cadetti dell’Accademia Navale che a bordo del Vespucci stanno ultimando la loro campagna d’istruzione 2017. Non c’è tempo per distrarsi, né sentire la solitudine in mezzo all’oceano. I turni di lavoro sui ponti esterni come sottocoperta sono impegnativi per tutti. Mediamente di tre-quattro ore, due volte al giorno per tre giorni. Il quarto solo due ore. Poi si ricomincia, giorno e notte. Dalla plancia al governo delle vele, dal sistema nave alle cucine, dalla formazione degli allievi dell’Accademia ai turni di guardia, tutto è una grande «macchina», umana e meccanica al tempo stesso, che funziona 24 ore su 24.

A bordo oltre 450 persone, ciascuna delle quali è una pedina indispensabile, pur nei rispettivi ruoli. Dal marinaio addetto alla lavanderia all’ufficiale di rotta, dal cuoco al personale che presidia ininterrottamente la sala radio e la centrale di sicurezza, dalla vedetta (allievi compresi) di guardia sui ponti al personale sanitario dell’infermeria, dal nocchiere appena imbarcato sul Vespucci al nostromo di lungo corso, dall’aspirante guardiamarina fino al comandante della nave Angelo Patruno e al suo secondo.

FOTOGALLERY 1 (22 foto)

1 / 22

SEGNO DELLA CROCE

Uomo chiave dell’equipaggio è il cappellano don Pietro Folino Gallo, 36 anni. Da buon calabrese non gli manca tenacia e costanza nel perseguire la sua missione. Con discrezione ma puntando sempre all’obiettivo, assicura chi lo conosce bene. È a bordo del Vespucci in qualità di cappellano dell’Accademia Navale di Livorno e come tale è particolarmente vicino ai 125 allievi della prima classe. È il tramite spirituale con i loro comandanti. Più facile spesso confidarsi con il cappellano che con un comandante. Don Pietro li conosce uno per uno e riesce a non perderli mai di vista, anche quando sembra impegnato in altre occupazioni.

La Messa domenicale sul Vespucci in navigazione

Momento di particolare incontro è la Messa domenicale sul cassero della nave, dove prende posto anche il coro degli allievi. Dall’altare sistemato a poppa, don Pietro ricorda in una delle sue tante omelie il coraggio di perseverare nell’impegno di marinaio e di buon cristiano, anche e soprattutto nei momenti di maggior crisi interiore. Qualcuno, che si trova sul ponte non per la Messa, decide di fermarsi e ascoltare le sue parole fino alla fine.

Durante la giornata poi è frequente rivolgersi a lui per un conforto o un semplice scambio di una parola. Non solo con i «suoi» allievi ma anche con l’equipaggio permanente della nave. L’obiettivo di un cappellano? «Prima di tutto la formazione umana di questi giovani – risponde guardandoti come sempre negli occhi – poi se da parte loro c’è la fede ancora meglio. Non sono qui per essere il confessore per i credenti e un estraneo per i non credenti. Qui c’è posto per tutti». Un sorriso e scende sotto coperta, dopo che l’altoparlante di bordo ha appena annunciato: «Tra 5 minuti ha inizio la Santa Messa nel camerino nel cappellano». Non è frequentatissima quella serale di ogni giorno, ma non è questo un problema.

Il cappellano don Pietro

SISTEMA NAVE

Lo chiamano affettuosamente «equipaggio sommerso» quello del Sistema nave. Oltre 60 marinai del Genio Navale Elettrico, diretti dal tenente di vascello Giovanni Garofalo, che vedono la luce del sole e respirano aria di mare solo nei rari momenti di pausa sul ponte tra un turno e qualche ora di riposo. Magari, se si ha fortuna, quando transita un branco di delfini vicino al Vespucci. Per il resto è tutto un occuparsi della parte tecnica della nave. Dalla produzione di elettricità e di acqua «di lavanda», ai sistemi di propulsione, al continuo controllo dello scafo. Tutto monitorato 24 ore su 24 dalla Centrale di sicurezza, in collegamento costante con la plancia.

Ogni ora c’è un giro di ronda nella sala macchine, tra generatori diesel, motori di propulsione, asse dell’elica. Se quest’ultima si bloccasse il Vespucci dovrebbe fare affidamento solo sulle sue vele. Navigazione suggestiva, velocità a parte, a condizione che ci sia il vento e per di più favorevole. Condizioni non sempre scontate. Per questo dei marinari del sistema nave c’è sempre bisogno.

Un controllo in sala macchine

FOTOGALLERY 2  (4 foto)

PRONTO SOCCORSO

L’altoparlante chiama un infermiere o il medico di bordo ad intervenire in qualche punto della nave. Può capitare quando a bordo si hanno oltre 400 persone. Dalle piccole necessità sanitarie fino ad un’eventuale «Medevac» (evacuazione di un paziente da bordo, per trasportarlo nel più vicino ospedale a terra) sul Vespucci c’è un attrezzato ambulatorio, gabinetto dentistico (non presente su tutte le navi), farmacia, letti di degenza.

Questo l’assetto dell’infermeria, di livello «Role 1» con funzioni di pronto soccorso e stabilizzazione dei pazienti. Vi lavora un team di otto operatori, di cui due ufficiali medici (uno è il dentista), un infermiere professionale, un tecnico radiologo, un tecnico di laboratorio di analisi, tre operatori sanitari.

Frequenti le attività di telemedicina, per inviare un esame di laboratorio in tempo reale all’ospedale militare del Celio a Roma e ottenere un parere o la conferma di una diagnosi. Ma l’infermeria del Vespucci, attualmente diretta dal tenente di vascello medico Davide Zelletta, è anche un’occasione per un valido tirocinio per gli allievi di Accademia destinati a diventare ufficiali del Corpo Sanitario della Marina militare. Indispensabile per loro anche la pratica sul campo, anzi in questo caso sul mare.

 

Il team dell’infermeria di Nave Vespucci 2017

 

Il gabinetto dentistico di Nave Vespucci

6 – FINE

ARTICOLI PRECEDENTI SU NAVE VESPUCCI 2017

05 set 2017 Professione nocchiere, le prime tre donne su Nave Vespucci (Foto)

02 set 2017 Il comandante di Nave Vespucci: «Qui passa il futuro della Marina» (Foto)

31 ago 2017 Nasce sull’Atlantico il corso Dunatos dell’Accademia Navale (Foto)

29 ago 2017 Accademia Navale 2017, cadetti in ritiro per il battesimo del corso (Foto)

28 ago 2017 Nave Vespucci 2017 alle Azzorre, la casa dell’anticiclone (Foto)

 

FOTOGALLERY 3  (20 foto)

3 / 20

 

 

Un branco di delfini ‘scorta’ Nave Vespucci

 

 

 

Exit mobile version