I bambini al sindaco di Firenze: «Troppe siringhe alla Montagnola, non possiamo giocare sui prati» (Video)

Siringhe abbandonate nel parco della Montagnola dove vorrebbero giocare i bambini

Siringhe abbandonate nel parco della Montagnola dove vorrebbero giocare i bambini

FIRENZE – «Caro sindaco di Firenze, aiutaci tu, vorremmo giocare tranquillamente nel parco della Montagnola all’Isolotto. Ma ci sono troppe siringhe abbandonate e vetri di bottiglia sui prati. Abbiamo paura di farci male e i nostri genitori non sono per niente tranquilli». Questa la sintesi dell’ultimo video-appello lanciato al sindaco di Firenze Dario Nardella da alcuni bambini del quartiere, perché intervenga in maniera definitiva contro il degrado del polmone verde del quartiere dell’Isolotto, nei pressi delle scuole di via Giovanni da Montorsoli, frequentate da circa 500 bambini.

ALBERGO A 5 STELLE ALL’APERTO

Si tratta del parco della Montagnola, un luogo ben noto alle forze dell’ordine, solitamente «mal frequentato» soprattutto di notte, tanto che ogni mattina si ritrova tappezzato di siringhe, bottiglie ovunque anche rotte, sporcizia. Non solo ma non di rado lo spazio giochi per i bambini diventa il «salotto buono» per tossici e ubriachi senza fissa dimora. Qualcuno di loro durante la notte utilizza perfino lo scivolo per i bambini come giaciglio per dormire. Senza cancelli, con scarsa illuminazione, senza telecamere di sorveglianza, circondato in prevalenza da siepi e vegetazione, la Montagnola è un albergo a 5 stelle per sbandati e per chi vive alla giornata. Intervengono con un certa frequente gli operatori ecologici di Alia, ma dopo poco la situazione torna come prima.

Dopo le sempre più numerose segnalazioni dei cittadini, i controlli di carabinieri, polizia e vigili urbani (già attivi da tempo) si sono ancora più intensificati. Controllare e identificare un soggetto, nella maggior parte dei casi sieropositivo, non è la cosa più facile al mondo, ma viene effettuata non senza rischi per poliziotti e carabinieri. Resta il fatto che drogarsi non è un reato. Lo è lo spaccio, che richiederebbe però una sorveglianza fissa della zona 24 ore al giorno. Impossibile nella pratica. Solo qualche giorno fa un genitore ha inseguito e fatto bloccare dalle volanti del 113 due presunti spacciatori in fuga.

LUCI E CANCELLATE

Quello che invece è possibile sono: illuminazione a led del parco (costa poco e dura decine di anni) e una recinzione che impedisca l’accesso notturno. Gli abitanti (soprattutto genitori e nonni) della zona fanno fatica a capire perché non si riescano a installare queste due fondamentali ed economiche strutture. Ci vorrebbero anche telecamere per poter monitorare situazioni critiche come il sempre possibile spaccio di droga ed intervenire tempestivamente. Il «pusher» di zona dovrebbe così cambiare mestiere.

CARABINIERI VOLONTARI

Un intervento altrettanto possibile, che viene già fatto in altre parti di Firenze, è la presenza sul posto dei volontari dell’Associazione Nazionale Carabinieri, in divisa e con l’auto di servizio. Agiscono in qualità di «osservatori», non come forze dell’ordine, ma solo il fatto di esserci – anche se naturalmente non sempre – potrebbe già costituire una forte deterrenza contro il degrado e l’illegalità. E dare più tranquillità agli abitanti e ai loro bambini, che vorrebbero semplicemente giocare sui prati. Anziché passare il tempo a chattare su internet.

IL VIDEO APPELLO AL SINDACO NARDELLA

 

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Sandro Addario

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