Caccia al sottomarino argentino disperso, ma non è come «Ottobre Rosso»

Il sottomarino Ara San Juan (Foto Armada Argentina)

Il sottomarino Ara San Juan (Foto Armada Argentina)

BUENOS AIRES (Argentina) – Un sottomarino argentino con 44 marinai a bordo non risponde alle chiamate da mercoledì 15 novembre alle 7,30, le 12,30 in Italia. È il battello S-42 Ara San Juan, uno dei tre sottomarini della Marina argentina, insieme al S-41 Ara Santa Cruz e al S-31 Ara Salta. La sua ultima posizione conosciuta è a oltre 400 km dalla costa argentina, mentre – superate le isole Falkand – si stava dirigendo a nord verso la base militare del Mar del Plata. Era salpato lunedì 13 novembre dalla base di Ushuaia nella Terra del Fuoco, la città più a sud del mondo.

Sembra di rivedere le immagini di «Caccia a Ottobre rosso», il leggendario film del 1990 che ipotizza la «fuga» di un sommergibile sovietico verso gli Usa, ufficialmente prima dato per disperso e quindi creduto affondato.

Il caso del Ara San Juan sembra proprio ben diverso. Difficile – se non impossibile – pensare ad un comandante argentino che voglia disertare, come nel film era Sean Connery nei panni del comandante russo Marko Ramius. Disertare poi per dove?

 

La zona dove il sottomarino è disperso

La zona dove il sottomarino Ara San Juan è disperso (OsservatoreLibero.it)

DISPERSO

Dal film alla realtà. Al momento il sottomarino Ara San Juan è considerato ufficialmente disperso. La Marina argentina ha decretato il «Sar» (Search e rescue, ricerca e soccorso) il livello massimo operativo per rintracciare l’unità. Alle ricerche partecipano oltre 500 uomini con mezzi navali, elicotteri e aerei. Tra questi anche un bimotore P3 Orion della Nasa, utilizzato di norma per ricerche scientifiche tra l’Argentina e l’Antartide. Aiuti nelle ricerche sono stati offerti da Usa, Gran Bretagna e Cile. L’attività costante è quella di «ascolto» per riuscire a captare un pur minimo segnale che possa fornire la posizione del sottomarino.

Ufficialmente il portavoce della forza armata parla solo di possibile perdita di contatto radio, smentendo (al momento) le voci diffuse da alcuni media argentini che parlavano di un incendio a bordo. L’equipaggio – sempre secondo la Marina argentina – avrebbe a disposizione viveri per almeno una settimana.

MUTO NELL’OCEANO

Ma cosa è successo davvero a bordo resta ancora un mistero. Le ipotesi operative sono comunque solo due. La peggiore è che il sottomarino sia bloccato in profondità e non riesca a emergere. La più ottimistica è che si tratti davvero di un «guasto alle comunicazioni». In questo caso l’unica possibilità che l’Ara san Juan ha a disposizione è quella di emergere in attesa che qualcuno lo trovi. Se si fosse trovato nel Mediterraneo lo avrebbero individuato quasi subito: bastava accendere una semplice radio a batteria.

In pieno oceano, con la forza delle correnti, la situazione è ben più difficile. Se non si dispone almeno di un «Epirb» efficiente (Emergency Position Indicating Radio Beacons), trasmettitore radio satellitare che indica la posizione d’emergenza, nessuno potrà mai «sentire» il sommergibile che resta isolato dal mondo. Possibile che le batterie dell’Epirb – che un sottomarino non può non avere – si siano scaricate anche quelle? L’ipotesi diventa abbastanza remota e non induce all’ottimismo.

Fabbricato in Germania nel 1983, ma revisionato totalmente sempre dai tedeschi nel 2014 (in modo che possa essere operativo ancora a lungo), il sottomarino Ara San Juan è lungo 66 metri con un diametro di oltre 7 metri.  Può arrivare a una velocità di ben 25 nodi in immersione e di 15 nodi in superficie. La profondità massima a cui può immergersi è di circa 250 metri. È un sottomarino convenzionale, diesel elettrico con 960 batterie. Se queste si bruciano, per qualunque motivo, le vie di scampo si azzerano rapidamente.

Una sala operativa della Marina argentina (Foto Armada Argentina)

Una sala operativa della Marina argentina (Foto Armada Argentina)

 

AGGIORNAMENTO 19 NOV 2017 – ore 18:30

La Marina militare argentina conferma che non vi è stato alcun contatto con il sottomarino Ara San Juan da quattro giorni. «Non scartiamo nessuna ipotesi» ha detto il portavoce dell’Armada Argentina capitano Enrique Balbi ai giornalisti.

Più cauta invece sui sette tentativi di chiamata via telefono satellitare che si sarebbero verificati nella giornata di sabato 18 novembre. Sarebbero durate tra i 4 e 36 secondi, in una fascia di tempo compresa tra le 10.52 e le 15.42 ora di Buenos Aires, e sarebbero state captate da diversi punti di ascolto in Argentina, della Marina e non.

«Non c’è una chiara evidenza (No hay clara evidencia) che le chiamate siano arrivate dal sottomarino Ara San Juan» ha detto il capo della base navale di Mar de Plata Gabriel Gonzales durante una conferenza stampa. Ricerche tecniche sono in atto per stabilire il punto da dove sono partite le telefonate, attraverso la rete satellitare. Ma più le ore passano e più l’incertezza aumenta, dal momento che una ricerca tecnica di questo tipo non richiede troppo tempo.

METEO IN PEGGIORAMENTO

Le ricerche del sottomarino intanto proseguono nonostante le peggiorate condizioni del mare, con onde da 6 a 8 metri. Una situazione meteo che è prevista ancora per 48 ore. Il maggior sforzo si concentra al momento sulla ricerca aerea, dove sono impegnati velivoli militari di Argentina, Brasile, Usa e un velivolo della Nasa già presente in zona per ricerche scientifiche.

Via mare intanto continua ad operare la nave militare inglese «HMS Protector» della Royal Navy, salpata dalle Isole Falkland. Si tratta di una nave specializzata nel supporto subacqueo che sta ripercorrendo tutta la rotta del sottomarino Ara San Juan fino al porto di destinazione Mar de Plata, dove l’unità sarebbe dovuta arrivare oggi domenica 19 novembre. Ma finora nessuna traccia del sottomarino disperso e soprattutto dei 44 membri dell’equipaggio, comandato dal Capitano di fregata Pedro Martín Fernández e dal suo secondo, il Capitano di corvetta Jorge Ignacio Bergallo.

 

 

ARTICOLO SUCCESSIVO

2 DIC 2017

Ultimo atto per il sottomarino argentino Ara San Juan

 

 

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Sandro Addario

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