Osservatore Libero

A Firenze Airbnb diventa esattore dell’ imposta di soggiorno

Il comune di Firenze aspetta 5,6 milioni di imposta di soggiorno dalla locazioni turistiche di Airbnb

Il comune di Firenze aspetta 5,6 milioni di imposta di soggiorno dalla locazioni turistiche di Airbnb

FIRENZE – Dal 1 gennaio 2018 a Firenze Airbnb incasserà direttamente l’ imposta di soggiorno dovuta dai clienti di appartamenti o camere offerte in locazione turistica. L’importo sarà compreso nel prezzo del soggiorno e verrà riversato dalla stessa Airbnb al Comune di Firenze. Un vantaggio in più i proprietari (gli «host»), che all’arrivo di un cliente devono farsi pagare in contanti – spesso non senza qualche disagio o discussione – rilasciare ricevuta e quindi riversare ogni mese i vari importi al Comune. Un vantaggio anche per lo stesso cliente che paga tutto tramite carta di credito, attraverso il portale Airbnb, senza trovare «sorprese» al suo arrivo.

Il vantaggio maggiore lo avrà comunque il Comune di Firenze che potrà aumentare sensibilmente le proprie entrate dall’ imposta di soggiorno. Il gettito atteso è di circa 6,5 milioni di euro nel 2018 (3,4 nel 2017) che – ha annunciato il sindaco Dario Nardella in conferenza stampa mercoledì 29 novembre – saranno destinati principalmente al turismo e ai trasporti pubblici.

STOP AGLI AFFITTI A NERO

Tempi duri per i proprietari che finora hanno incassato le locazioni turistiche senza versare la relativa imposta di soggiorno al Comune. O peggio ancora, facendosela pagare dal cliente e trattenendosela come «arrotondamento» del prezzo, magari basso, con cui è riuscito a dare in locazione il proprio immobile. Dal 2018 sarà tutto «tracciato» e lo spazio per operare «a nero» sarà pressoché azzerato. Anche perché è impensabile che prima o poi non ci sia un incrocio tra le banche date comunali e quelle del fisco, per scoprire anche chi non paga le imposte sui redditi derivanti dalle locazioni turistiche brevi tramite le piattaforme come Airbnb.

Firenze è la terza città italiana, dopo Genova e Bologna, che vede Airbnb come «esattore» dell’ imposta di soggiorno per conto del rispettivo Comune. Una pratica che – è stato spiegato – è già attiva in circa 100 città nel mondo.

COME FUNZIONA ?

COMUNICAZIONI

Entro il mese di dicembre il Comune di Firenze invierà una comunicazione a tutti i contribuenti che già versano l’ imposta di soggiorno, con l’indicazione delle nuove modalità operative per gli «host» Airbnb. Ogni informazione sarà comunque presente sulla Rete Civica del Comune di Firenze alla pagina “Imposta di soggiorno”.

Ancora non è «visibile» sulla piattaforma Airbnb l’importo dell’ imposta di soggiorno per gli affitti dal 2018 nel comune di Firenze. Chi oggi cerca e prenota – ad esempio – un appartamento per la prossima Pasqua vedrà ancora il prezzo finale «netto» dall’imposta, che dovrà essere versata separatamente. Ma, assicurano i responsabili Airbnb presenti alla conferenza stampa in Palazzo Vecchio con il sindaco Nardella e l’assessore alle finanze Lorenzo Perra, entro breve il portale sarà aggiornato.

I DATI AIRBNB A FIRENZE

Questi i dati di Airbnb negli ultimi 12 mesi al Novembre 2017 a Firenze:

SU FACEBOOK GRUPPI DI  HOST

Si stanno organizzando tra loro gli host fiorentini. Da tempo è presente su Facebook il gruppo Home Sharing Club – Firenze che riunisce oltre un centinaio di proprietari di case che hanno aderito alla piattaforma Airbnb. Attivo anche Airbnb Esperienze Firenze. C’è da credere che, visto lo sviluppo dell’offerta turistica, si arrivi presto alla costituzione di una vera e propria associazione, che rappresenti una categoria in forte crescita.

 

L’assessore Lorenzo Perra (a sin) e il sindaco Dario Nardella presentano l’accordo con Airbnb

 

 

 

Exit mobile version