Comandante Generale dei Carabinieri, ecco i candidati al dopo Del Sette

Il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette

Il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette

ROMA – Si avvicina il cambio del Comandante generale dei Carabinieri. Il 15 gennaio 2018 per il generale Tullio Del Sette scade il terzo anno di mandato al vertice dell’Arma. Non dovrebbe esserci una proroga. Una recente revisione del Codice dell’ordinamento militare ha stabilito che i capi di Stato Maggiore di Difesa o di Forza armata nonché il Comandante generale dell’Arma dei carabinieri e il Segretario generale del Ministero della Difesa «durano in carica tre anni senza possibilità di proroga o rinnovo». È stata una decisione del governo inserita nel decreto legge del 16 ottobre 2017 n. 148 (articolo 7, comma 7) relativo a disposizioni urgenti in materia finanziaria, che dopo l’approvazione del Senato e ora della Camera (in data 30 novembre) sta per essere convertito in legge con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Sul nome del nuovo Comandante generale dell’Arma c’è ora da attendersi una decisione del governo probabilmente entro dicembre 2017. Come avvenne per lo stesso Tullio Del Sette, 66 anni di Bevagna (Perugia), nominato dal Consiglio dei ministri del 24 dicembre 2014 ed entrato in carica il 15 gennaio 2015, subentrando al generale Leonardo Gallitelli alla guida dell’Arma dal 2009.

Il limite di età, prima di andare in pensione, per i generali di corpo d’armata di Carabinieri e Guardia di Finanza è 65 anni, mentre per i vertici militari delle altre forze armate (Esercito, Marina, Aeronautica) è 63 anni. Questi limiti di età non valgono per i comandanti generali e capi di stato maggiore, che, se li superano durante il comando, vanno in pensione solo al termine del loro mandato.

I CANDIDATI A COMANDANTE GENERALE

Questa la rosa dei «candidati» a diventare Comandante generale. Si tratta degli attuali 9 Generali di corpo d’armata dei Carabinieri (oltre allo stesso Del Sette), che elenchiamo in ordine di anzianità di servizio

  • Antonio Ricciardi, 64 anni di Napoli. Compirà 65 anni il 17 febbraio 2018. Ha la più lunga permanenza nel grado (dal luglio 2014). È l’attuale comandante del Cutfaa, il Comando Unita’ per la Tutela Forestale, Ambientale e Agroalimentare, dopo aver gestito – da Vice Comandante Generale dell’Arma – l’incorporamento del Corpo Forestale dello Stato nei Carabinieri. Sia nel caso di una promozione di Ricciardi al vertice dell’Arma che della sua uscita dal servizio attivo, i Carabinieri Forestali dovranno avere presto un nuovo comandante.
  • Sabino Cavaliere, 64 anni di Atripalda (Avellino). Compirà 65 anni il 10 aprile 2018. È l’attuale capo del Comando delle Unità Mobili e Specializzate «Palidoro» dell’Arma, incarico che ha assunto da pochi giorni, il 23 novembre 2017.
  • Luigi Longobardi, 64 anni di Napoli. Compirà 65 anni il 5 novembre 2018. È alla guida del Comando delle Scuole dell’Arma dei Carabinieri.
  • Aldo Visone, 64 anni di Torre del Greco (Na). Compirà 65 anni il 12 novembre 2018. È il capo del Comando Interregionale Vittorio Veneto con sede a Padova e competenza territoriale su Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia.
  • Marcello Mazzuca, 64 anni di Udine. Compirà 65 anni il 16 novembre 2018. Dal Febbraio 2016 è Addetto alla Difesa e Consigliere militare presso la Rappresentanza Permanente d’Italia all’Onu di New York
  • Vincenzo Coppola, 63 anni di Roma. Dal 21 marzo 2017 è Vice Comandante Generale dei Carabinieri, incarico della durata di un anno.
  • Luigi Robusto, 62 anni di Atri (Teramo). Promosso generale di corpo d’armata nel luglio 2017, guida il Comando Interregionale Culqualber con sede a Messina e competenza territoriale su Calabria e Sicilia.
  • Riccardo Amato, 62 anni di Salerno. È generale di corpo d’armata dal gennaio 2015 ed è attualmente a capo del Comando Interregionale Pastrengo con sede a Milano e competenza territoriale su Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
  • Ilio Ciceri, 61 anni di Albese con Cassano (Como). Guida il Comando Interregionale Podgora (Lazio, Sardegna, Toscana, Umbria e Marche). È stato per quattro anni Capo di Stato Maggiore del Comando Generale (la terza carica dell’organizzazione centrale dell’Arma) dal luglio 2012 al luglio 2016.
  • Giovanni Nistri, 61 anni di Roma. Dall’aprile 2016 gli è stato affidato il Comando Interregionale Ogaden, con sede a Napoli e competente su Campania, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata

 

DUE NUOVI GENERALI A TRE STELLE

Due le prossime promozioni a generale di corpo d’armata. Si tratta del generale di divisione Vittorio Tomasone, 62 anni di Altavilla (Avellino) già comandante della Scuola Ufficiali e attualmente al Comando Generale. La sua nomina al grado superiore dovrebbe arrivare entro dicembre 2017, mgari con decorrenza 1 gennaio 2018.

A febbraio dovrebbe essere il turno del generale di divisione Gaetano Maruccia, 60 anni di Taranto, attuale capo di Stato Maggiore del Comando generale dal 18 luglio 2016.

LA SCELTA DEL MINISTRO

Se questo è il quadro «tecnico» della rosa a disposizione del ministro della Difesa Roberta Pinotti (che dovrà comunque avere il parere del capo di Stato Maggiore della Difesa generale Claudio Graziano) la scelta sul dopo Del Sette non appare scontata, nonostante gli inevitabili «rumors» della vigilia. Che sono fatti apposta per «bruciare» qualcuno, specie se particolarmente competente e ben visto anche all’interno di una Forza armata. Caratteristiche che, nella storia, dal politico di turno non sono mai considerate una priorità.

Con un governo a termine della legislatura, ragionevolezza vorrebbe che la scelta possa cadere su un ufficiale gradito a maggioranza e opposizione. E non, come spesso è accaduto nelle nomine statali di vertice, frutto di strategie unilaterali dI fine mandato. Ma forse è chiedere troppo.

 

 

 

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Sandro Addario

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