Corte dei conti della Toscana 2018: «Il danno erariale sono anche le mancate entrate»

L'inaugurazione dell'anno giudiziario 2018 della Corte dei Conti della Toscana nell'aula magna dell'Isma a Firenze

L’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018 della Corte dei Conti della Toscana nell’aula magna dell’Isma a Firenze

FIRENZE – «Il danno per l’Erario non è solo lo spreco di denaro pubblico, ma molto spesso è anche conseguenza di una mancata entrata». Lo hanno sottolineato il Presidente della Sezione Giurisdizionale Toscana della Corte dei Conti Amedeo Federici e il Procuratore regionale Acheropita Mondera Oranges, all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2018 della magistratura contabile. Una cerimonia aperta dalla Fanfara della Scuola Marescialli Carabinieri e che, per il secondo anno consecutivo, è stata ospitata dall’Aeronautica Militare, nell’aula magna dell’Isma a Firenze. Un luogo storico per la città, ma anche capiente ad accogliere gli ospiti e i molti sindaci dei comuni toscani invitati all’evento. Tra le autorità in prima fila il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, il generale Stefano Fort comandante dell’Isma, il presidente della Corte d’Appello Margherita Cassano, il procuratore generale Marcello Viola, il generale di corpo d’armata Edoardo Valente, comandante interregionale della Guardia di Finanza.

IMPOSTA DI SOGGIORNO

Sul fronte delle mancate entrate il procuratore Mondera Oranges ha attirato l’attenzione dei comuni sul mancato versamento dell’imposta di soggiorno da parte dei gestori delle strutture alberghiere e ricettive in genere. «Numerosi alberghi e affittacamere – ha detto – hanno provveduto ad incamerare l’imposta di soggiorno, ma non hanno adempiuto al successivo obbligo di riversarla all’ente».

Un danno erariale di notevole entità in tutta la regione. «Basti pensare – ha proseguito la dottoressa Mondera Oranges – che con riferimento ad un solo comune, questa Procura nel biennio 2016/2017 ha accertato il mancato versamento dell’imposta di soggiorno per un importo di oltre 1,8 milioni e la cifra è in continuo aumento». Il comune in questione, come ha successivamente spiegato il procuratore a margine della sua relazione, è quello di Firenze. Non a caso, proprio dal 1° gennaio 2018, Palazzo Vecchio ha attuato un accordo con il portale di alloggi turistici Airbnb, dove è la stessa Airbnb che da quest’anno riscuote la tassa di soggiorno dal cliente e la riversa mensilmente alla Tesoreria del comune di Firenze.

«Molte di queste situazioni potrebbero essere evitate o contrastate con una più puntuale regolamentazione comunale della materia – ha detto il procuratore rivolta ai sindaci presenti in sala – e/o con controlli più incisivi, svolti su dati incrociati. È interesse dei comuni riflettere su questi dati, attivarsi per recuperare tali entrate al bilancio ed utilizzarle per finalità di interesse generale».

DENUNCE ANONIME

Nel 2017 le denunce per presunto danno erariale sono state 1384, in linea con l’anno precedente. La maggior parte dei fascicoli aperti dalla Procura regionale della Corte dei Conti toscana sono originati da denunce di enti pubblici e dallo Stato in materia di responsabilità. Ma non sfugge che più del 7% sono arrivate da privati (oltre 90) e alcune anche in forma anonima (circa 50). A differenza della materia penale, il codice della Giustizia contabile consente anche la denuncia anonima. Purché naturalmente – ha sottolineato la dottoressa Mondera Oranges – «la notizia di danno, comunque acquisita, sia specifica e concreta, perché proviene da informazioni circostanziate e non riferibili a fatti ipotetici o indifferenziati».

Scarica qui la relazione completa 2018 del Procuratore Mondera Oranges

INAUGURAZIONE

L’anno giudiziario 2018 della magistratura contabile è stato dichiarato aperto dal presidente della Sezione Giurisdizionale della Toscana Amedeo Federici. Nella sua relazione introduttiva si rileva come le sentenze pronunciate nel 2017 siano state 301. La maggior parte riguarda la materia pensionistica ma ce ne sono anche in materia di responsabilità (68) per un danno all’Erario complessivo di 4,1 milioni.

QUANTO SI RECUPERA ?

Il problema resta sempre l’effettivo recupero delle somme. «Un tempo non si andava oltre il 5%, oggi mediamente si arriva al 20%» ammette Federici parlando con i giornalisti. Compito della Corte dei Conti – aggiunge subito il presidente – «è fornire all’ente pubblico danneggiato un titolo esecutivo per avviare la procedura di recupero delle somme che gli spettano. Molto si ottiene quando si riesce, in fase istruttoria, a procedere con sequestri cautelari sui beni delle persone che vengono ritenute possibili responsabili del danno all’Erario». Dopo la sentenza «il Procuratore regionale è chiamato a vigilare sull’esecuzione della sentenza stessa. Il funzionario a sua volta delegato, ove si rendesse omissivo, diventa lui stesso responsabile della mancata entrata».

«Va aggiunto – ha insistito Federici – che le sentenze della Corte dei Conti non vanno solo viste in senso punitivo e afflittivo. Vanno intese direi anche in senso ‘didattico’. Un ammonimento preventivo verso chi opera nella gestione del denaro pubblico, come pure il privato che riceve contributi pubblici, perché sappiano a quali conseguenze vanno incontro non solo sull’eventuale piano penale ma anche in materia di responsabilità contabile».

Scarica qui la relazione completa 2018 del Presidente Federici, con numerosi casi esemplificativi di sentenze.

Sono seguiti gli interventi dell’avvocato Gaetano Viciconte, in rappresentanza dell’Ordine forense fiorentino e della neo Presidente della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti per la Toscana Cristina Zuccheretti (qui la sua relazione). Ha preso quindi la parola il Segretario Generale della Corte dei Conti Franco Massi, che ha sottolineato come in Italia «non sia più possibile aumentare la pressione fiscale» mentre il ruolo storico ma sempre più attuale della Corte sia quello di «far entrare nelle casse dello Stato quello che deve entrare e impedire che escano somme che non devono essere disperse». Ha chiuso gli interventi il saluto di Alessandro Benigni, in rappresentanza dell’Associazione Magistrati della Corte dei Conti.

 

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Sandro Addario

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