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Il Tribunale di Firenze si decentra: partono gli uffici di prossimità

Palazzo di Giustizia di Firenze

Il Palazzo di Giustizia di Firenze

FIRENZE – Per avviare alcuni procedimenti presso il Tribunale di Firenze non sarà più necessario andare direttamente a Palazzo di Giustizia, perdendo ore di tempo e facendo magari tanti chilometri. Si aprono ora i primi due «Uffici di prossimità», in pratica sportelli decentrati, a disposizione dei cittadini che abitano nei comuni della Città metropolitana di Firenze. Il primo è presso il Quartiere 3 del Comune di Firenze (via Tagliamento 4 a Sorgane). Il secondo è a Empoli (via Raffaello Sanzio 123) presso i locali del Comune già adibiti all’Ufficio del Giudice di pace.

Saranno operativi entro il Gennaio 2019, anche se l’inaugurazione dei locali è avvenuta lunedì 3 dicembre. Presenti il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, i vertici della magistratura fiorentina tra cui la presidente della Corte d’Appello Margherita Cassano e del Tribunale Marilena Rizzo, i sindaci di Firenze Dario Nardella e di Empoli Brenda Barnini, l’assessore regionale alla Presidenza Vittorio Bugli, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Firenze Sergio Paparo. È il primo esempio pratico di «giustizia di prossimità» realizzato in Toscana. In Italia casi precedenti si sono avuti solo in Piemonte e Liguria.

In precedenza a Palazzo di Giustizia, dove è stato presentata la nuova procedura (in cantiere da oltre un anno), è stato firmato un protocollo operativo per la realizzazione degli Uffici di prossimità. Lo hanno siglato Regione Toscana, Città metropolitana di Firenze, Comune di Firenze, Quartiere 3 di Firenze, Comune di Empoli, Corte di Appello di Firenze, Tribunale Ordinario di Firenze e Ordine degli Avvocati di Firenze. In vista c’è anche un’altra apertura a Firenze nel Quartiere 4, come ha detto il sindaco Nardella, ma ancora mancano date certe.

Sono circa una quindicina i Comuni della Toscana – ha detto l’assessore Bugli – che hanno già manifestato «interesse» alla realizzazione di Uffici di prossimità: tra questi Abbadia San Salvatore, Montevarchi, Piombino, San Giovanni Valdarno. Volterra. Anche qui occorre prudenza, anche se i tempi sembrano abbastanza rapidi. Da parte sua lo stesso ministro Bonafede ha annunciato – con un pizzico di ottimismo – l’intenzione di aprire  circa 1000 uffici in tutta Italia entro il 2019. Nessuno lo dice ma sembra chiaro che – almeno per la Toscana – tutto potrà dipendere anche dall’esperienza che faranno i due neo Uffici di Firenze e Empoli.

 

I firmatari del protocollo per gli Uffici di prossimità a Firenze ed Empoli

COSA SONO GLI UFFICI DI PROSSIMITÀ

Ci sono alcuni atti e procedimenti di competenza del Tribunale civile che non riguardano il «contenzioso», ovvero la risoluzione di controversie tra due o più soggetti. Si tratta di quelli compresi nella cosiddetta volontaria giurisdizione e nei procedimenti in cui le parti stanno in giudizio senza l’ausilio di un legale.

Alcuni esempi di cosa si potrà fare presso un Ufficio di prossimità:

Da gennaio 2019 gli abitanti nei comuni della Città Metropolitana potranno rivolgersi a questi sportelli decentrati, senza alcun costo aggiuntivo. Come andare al Palazzo di Giustizia a Firenze. Un vantaggio in particolare per anziani o persone che hanno difficoltà a muoversi.

COME FUNZIONANO

Quando il cittadino si recherà in uno dei 2 Uffici di prossimità, troverà un funzionario del Comune che lo indirizzerà sul da farsi in base alle sue esigenze. Ci sarà anche l’assistenza di un avvocato volontario designato a rotazione dall’Ordine degli Avvocati, che offrirà consulenza (gratuita) al richiedente, per valutare tutti gli aspetti legali e le procedure da seguire.

Completato l’esame del caso, sarà possibile dallo stesso Ufficio di Prossimità inoltrare per via elettronica al Tribunale l’avvio del procedimento, su cui lo stesso Tribunale dovrà esprimersi attraverso quello che si chiama il Processo Civile Telematico (PCT).

QUANDO PARTONO GLI UFFICI DI PROSSIMITÀ

L’operatività piena dei due nuovi Uffici di prossimità è prevista entro Gennaio 2019. Sono ancora da definire i giorni di apertura e i relativi orari. Adeguate comunicazioni saranno date – è stato detto – attraverso la stampa e i siti web del Tribunale, dei Comuni di Firenze ed Empoli e della Città Metropolitana. Nel frattempo, negli uffici inaugurati il 3 dicembre, sarà possibile cominciare a raccogliere «prenotazioni» per i servizi su appuntamento da offrire al cittadino.

Il ministro Alfonso Bonafede ha detto che Il progetto «porta la giustizia vicino ai cittadini: si creano degli uffici che sono proprio vicini alla loro casa, nella loro città, e quindi creiamo una situazione soprattutto per servizi di volontaria giurisdizione, amministrazione di sostegno, tutti i servizi che i cittadini hanno bisogno di sentire vicini. Noi stiamo dando loro questo sportello di prossimità che consente alla Giustizia non solo di essere più vicino ai cittadini, ma di essere anche più credibile, perché oggi i cittadini sentono la Giustizia come un luogo lontano». Il progetto del ministero della Giustizia ha avuto una gestazione non breve e non dipende solo da questo governo. Su questo punto Bonafede ha tenuto a precisare che «ad ogni cambio di governo, non deve necessariamente esserci sempre una rivoluzione. Se ci sono elementi di continuità in favore dei cittadini, ben vengano».

Qui l’audio dell’intervento del ministro Bonafede

https://www.osservatorelibero.it/wp-content/uploads/2018/12/Bonafede-2.m4a?_=1

La presidente della Corte d’Appello Margherita Cassano ha ricordato  che “il progetto ha due finalità. Una pratica per facilitare l’accesso ai servizi della giustizia di chi ha difficoltà ad avvalersene. Una ideale, perché il cittadino senta vicine le istituzioni in coerenza con il principio di solidarietà e con quello di uguaglianza sostanziale che c’impegna a rimuovere ogni forma di ostacolo alla sua effettiva realizzazione. Qui il testo del suo intervento

Soddisfazione è stata espressa, tra gli altri, dalla presidente del Tribunale ordinario di Firenze Marilena Rizzo «per il raggiungimento degli obiettivi di quello che ormai viene chiamato il ‘metodo Firenze’». «Non è altro – ha detto tra l’altro Rizzo – che un sistema di governance continua e partecipata tra numerosi soggetti: organismi giudiziari dal Ministero a quelli fiorentini, Enti locali, Ordine degli Avvocati, Università degli Studi, Camera di Commercio, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Tutti hanno collaborato insieme, prima nello studio del progetto quindi nella sua realizzazione pratica, condividendone in pieno motivazioni e obiettivi». Qui il testo dell’intervento della Presidente del Tribunale Marilena Rizzo.

 

 

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