Sismondi (Confindustria) «Servono imprese giovani nel futuro di Firenze»

La sede di Confindustria Firenze in via Valfonda

La sede di Confindustria Firenze in via Valfonda

FIRENZE – «La parola futuro è anzitutto un’impresa: un programma di lavoro e un impegno» Così la presidente Caterina Sismondi ha aperto la prima assemblea pubblica del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Firenze, che si è svolta giovedì 6 dicembre. Presenti tra gli altri il sindaco di Firenze Dario Nardella, il rettore dell’Ateneo fiorentino Luigi Dei, il presidente nazionale dei giovani imprenditori di Confindustria Alessio Rossi. Con loro anche tre «past president» del giovani imprenditori fiorentini: Michele Legnaioli, Jacopo Morelli, Filippo Salvi. Ha partecipato anche l’opinionista Oscar Giannino.

ATTRARRE GIOVANI TALENTI

«A noi non interessa la litania sulle occasioni perdute o sulle infrastrutture non fatte» ha detto la giovane presidente Sismondi eletta per il triennio 2017-2020. «Abbiamo scelto di dedicare la nostra assemblea al futuro della nostra città metropolitana: perché il futuro non si costruisce solo a Roma o a Bruxelles, ma qui. E si costruisce soprattutto con noi giovani!». «Vorremmo creare, con le Istituzioni – ha aggiunto – un’Officina dell’attrattività: per Giovani imprenditori e per giovani talenti. Un luogo di lavoro permanente che riunisca anche università, banche, rappresentanze delle imprese e sindacati. Che dialoghi e apra le proprie porte anche agli imprenditori di domani».

Caterina Sismondi

Caterina Sismondi

VOGLIA D’IMPRESA

«Dobbiamo insegnare ai più giovani il mestiere dell’imprenditore – ha insistito Sismondi – perché ad oggi i dati parlano di una situazione spiazzante: il 43% delle nuove imprese giovanili nascono a seguito di difficoltà a trovare lavoro, sia esso il primo, nuovo o da dipendente stabile». «il livello metropolitano è quello ottimale per la competitività del territorio; e in questo senso ci attendiamo il protagonismo della Città metropolitana nella modernizzazione di Firenze. Cogliamo, allora, l’occasione per disegnare un’economia urbana realmente adatta all’attività d’impresa! Un territorio per giovani. Il mondo – da noi – viene per l’attrazione culturale. Ma è ancora troppo poco quello che viene per fare impresa. Siamo storicamente indietro nella media italiana per attrazione d’investimenti esteri. Bisogna invertire questa situazione! E bisogna sfruttare la leva fiscale, riducendo le imposte alle imprese giovani».

FIRENZE CONTINUA A INVECCHIARE

Con riferimento più specifico all’economia fiorentina: «Negli ultimi dieci anni la nostra economia urbana si è impantanata in un’area grigia, con una crescita media dell’1%. Un valore che è solo 1/3 di quello pre-crisi. Una crescita insostenibile, soprattutto se la incrociamo con la demografia: due nonni per ogni bambino. Firenze continua a invecchiare: l’età media dei fiorentini sfiora ormai i 50 anni e per ogni under 15 ci sono due over65. I 65enni residenti nella nostra Città metropolitana sono oltre 11mila, contro poco più di 7mila neonati. Abbiamo 35 ultra 65enni ogni nuovo nato!».

FUGA DI CERVELLI

«Il numero dei giovani che hanno lasciato Firenze per l’estero è triplicato negli ultimi anni – continua Sismondi -. Una fuga di cervelli e talenti che è scritta nei numeri dell’emigrazione: 8mila giovani fiorentini dal 2008. Aggravando il saldo demografico e la nostra stessa attrattività di sistema, perché un territorio con meno di un milione di abitanti è poco appetibile per un investitore straniero. Numeri alla mano, la crescita di Firenze si è dunque inceppata. E questo è coinciso con l’abbassamento del suo tenore industriale: tre punti percentuali solo negli ultimi dieci anni. Un indebolimento del tessuto produttivo che – però – non è stato visto come il campanello d’allarme di un benessere a rischio. Ma non è tutto. Basta allargare l’orizzonte agli anni precedenti, e il quadro si complica. Dal 2006 Firenze non ha una crescita reale sopra il 2%. Dal 2011 un terzo delle nostre imprese giovani ha chiuso. Ecco la crisi, quella crescita bassa che ci attanaglia da oltre dodici anni. Rendendo Firenze un territorio in bilico come il resto del Paese. Questa tendenza va invertita agendo su una leva fondamentale: l’aumento del tasso imprenditoriale di Firenze. Soprattutto l’aumento delle imprese giovani. Ma occorre un territorio capace di aggiungere valore a quello prodotto dalle aziende e capace di sostenerle».

VERSO LE ELEZIONI 2019

«C’è bisogno di idee forti e di forti azioni» ha concluso Sismondi. «Il 2019 sarà l’anno dei rinnovi di tutta la città metropolitana. La posta in gioco non è perdere le elezioni; è perdere Firenze. E’ una strada impegnativa, ma è l’essenza del nostro mestiere di imprenditori, il mestiere di chi accetta ogni giorno sfide nuove, di chi progetta il domani, pensando al dopodomani; di chi è abituato a rimettere in gioco le posizioni conquistate; perché si cresce solo così, con coraggio».

 

Un'immagine dell'assemblea dei Giovani Imprenditori di Confindustria Firenze

Un’immagine dell’assemblea dei Giovani Imprenditori di Confindustria Firenze

 

 

 

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Sandro Addario

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