Addio a Gringo, super detective a quattro zampe dei Carabinieri

Il carabiniere Gringo abbracciato dal suo conduttore

Il carabiniere Gringo abbracciato dal suo conduttore (foto da Facebook)

FIRENZE – Un carabiniere è morto nel sonno a Firenze. Si chiamava Gringo, 7 anni e mezzo, uno dei più esperti cani molecolari del Centro Cinofili dell’Arma che ha sede a Firenze Castello. Un detective a quattro zampe, con regolare numero di matricola nell’Arma, sempre più indispensabile nella ricerca di persone scomparse. La notizia sta facendo il giro del web, dopo che il suo conduttore l’Appuntato scelto Q.s. Lorenzo Breveglieri ha postato un commovente addio su Facebook. «Il mio valoroso guerriero questa notte ha chiuso gli occhi ed è volato via. Vola verso l’arcobaleno corri felice nel vento! Ciao Gringo!». Centinaia i commenti di solidarietà.

MORTE IMPROVVISA

Tutto è successo, a quanto si apprende, nella notte tra martedì 22 e mercoledì 23 gennaio. Al mattino lo hanno trovato immobile. Sembrava dormisse e invece non dava più segni di vita. La diagnosi non lascia dubbi: trombosi con distacco del miocardio e conseguente infarto. Una sentenza senza appello.

Gringo stava per rientrare in servizio dopo un periodo di convalescenza, seguito ad una dilatazione gastrica avvenuta durante un’attività operativa in Abruzzo nello scorso mese di Luglio 2018. Ormai, dopo la riabilitazione e l’addestramento, era pronto ad essere nuovamente impiegato nella sua «professione» a fianco del suo inseparabile conduttore, con il quale aveva condiviso tante esperienze formando un’inossidabile unità cinofila.

BLOODHOUND, IL CANE CHE INSEGUE UNA MOLECOLA

Di razza Bloodhound, altrimenti detto Cane di Sant’Uberto, la specialità di Gringo era la ricerca di persone scomparse che si pensa possano essere ancora vive. Pronto a partire al massimo entro mezz’ora dalla chiamata di emergenza con destinazione Italia, via terra o elicottero. Gringo aveva alle spalle tantissimi interventi, da Bressanone alla Calabria via terra o con elicottero.

Bastava che Gringo, come tutti i suoi colleghi «molecolari», annusasse una molecola anche minima di una persona scomparsa (da un indumento a una goccia di sangue o di sudore) per essere pronto a scattare. Gringo grazie al suo selezionatissimo olfatto riusciva a fissare solo quell’odore, in mezzo a migliaia di altri. Una ricerca che poteva durare diversi giorni e diversi chilometri dal punto di partenza. Per poi magari arrestarsi lungo i binari di una stazione o sulla spiaggia del mare. Come successe nel caso della ricerca di una donna scomparsa da casa nel marzo 2018 a Bordighera, il cui corpo fu ritrovato sulla costa francese.

VITA DA DETECTIVE

Tra gli interventi di successo di Gringo c’è anche il ritrovamento di un imprenditore di 72 anni scomparso da Sesto Fiorentino nell’ottobre 2016 e individuato (con il «collega» a quattro zampe Giove) in buona salute in un parco a Prato. Come pure nel caso della nonna e nipote che si erano perse nei boschi di Reggello nel marzo 2016 e per le quali i molecolari dell’Arma avevano puntato la direzione giusta. Furono trovate vive dai carabinieri di Figline dopo una notte di ricerche, anche se poi la bambina purtroppo morì due giorni dopo il ricovero all’ospedale Meyer di Firenze.

Sgomento e grande tristezza per la perdita di Gringo al Centro Cinofili dei Carabinieri di Castello, comandato dal colonnello Gianfranco Di Fiore. «Come perdere un figlio» commenta qualcuno che ha visto le lacrime del suo conduttore Lorenzo Breveglieri. Ma Gringo lascia un buon erede. È Zagor, un giovanissimo bloodhound che si sta addestrando per essere operativo prima possibile. Pronto a lanciarsi in operazione allo stesso grido che il suo conduttore ha rivolto per anni a Gringo: «Go, Gringo, gooooo».

 

Gringo, 4 anni e mezzo, con il suo istruttore

Gringo, all’età di 4 anni e mezzo, con il suo conduttore

 

 

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Sandro Addario

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