Osservatore Libero

Carabinieri da 160 anni in Toscana: la sala delle memorie racconta

La caserma Baldissera a Firenze ospita la sala delle memorie

FIRENZE – Da 160 anni i Carabinieri sono presenti in Toscana. Per la ricorrenza (1859-2019) la Legione Carabinieri Toscana riapre la «Sala delle memorie» all’interno della caserma Baldissera a Firenze, dove ha sede il comando Legione e quello del VI Battaglione Toscana. È una mostra storica permanente allestita nella sala attigua a quella di rappresentanza, luogo di passaggio per tutti i visitatori dello storico edificio fiorentino sul lungarno Pecori Giraldi. In particolare per i numerosi invitati che saranno presenti alla prossima «Festa dell’Arma» in programma per il 5 giugno, in occasione del 205° anniversario della fondazione dei Carabinieri.  

L’idea di una sala delle memorie a Firenze venne concretata per la prima volta circa 10 anni fa  dal generale Riccardo Amato, oggi comandante delle Unità Mobili e Speciali dell’Arma e allora comandante della Toscana. L’obiettivo era ospitare testimonianze e materiale in uso ai carabinieri «toscani» nel corso di oltre un secolo e mezzo di presenza sul territorio. Non semplici «cimeli» ma pezzi di memoria da cui trarre anche insegnamento per il futuro.

Oggi la mostra si allarga e trova una nuova collocazione, arricchita anche di nuovi importanti reperti rinvenuti nei vari comandi e stazioni dei Carabinieri della Toscana. Tra i tanti «pezzi» nella sala delle memorie spicca un «Libretto personale» dell’Arma dei Carabinieri Reali appartenuto al militare Amerigo Bartoli, classe 1886, originario di Sinalunga e di professione civile fabbro ferraio.

Una teca è dedicata a due carabinieri ausiliari Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano, entrambi ventenni, feriti mortalmente il 21 gennaio 1982 a Monteroni d’Arbia da un commando di terroristi di Prima Linea che avevano appena rapinato una banca. (Scheda del fatto). Un altro ricordo è dedicato ai carabinieri Mario Forziero e Nicola Campanile, uccisi il 1 giugno 1990 a Siena da un pregiudicato che aveva esploso contro di loro alcuni colpi di pistola per sfuggire ad un controllo. (Scheda del fatto).

Ampio spazio nella sala delle memorie è dedicato al carabiniere Vittorio Tassi, medaglia d’oro al valor militare, cui è intitolata la caserma dei Carabinieri in via dei Pilastri a Firenze, che ospita alcuni uffici della Legione Toscana. Originario di Radicofani (Si) classe 1903, Tassi si distinse durante la Resistenza contro i nazifascisti. Venne fucilato il 17 giugno 1944 insieme ad un altro partigiano, dopo essersi rifiutato di rivelare il nome degli altri componenti della sua squadra. (Scheda). Qui l’ultima lettera che Tassi scrisse alla moglie prima di morire.

La sala delle memorie contiene anche numerosi ed interessanti reperti. Dalle manette in uso dai Carabinieri Reali ai primi caschi da motociclista. Dalle ormai storiche macchine fotografiche, antenate delle sofisticate attuali attrezzature dei reparti di investigazione scientifica, ai primi telefoni da campo. Tra le tante curiosità spunta anche un più moderno contenitore da un litro di latte di una nota marca, di circa 15 anni fa, dove in riquadro c’è la rassicurante immagine di un carabiniere con la scritta: «Tranquilli. Ci siamo. Giorno e notte». Seguita dal numero telefonico 112 del Pronto intervento e il sito dell’Arma www.carabinieri.it

Da 160 anni in Toscana

Nel 1859 il granduca Leopoldo II lascia definitivamente Firenze. Si insedia un governo provvisorio di fatto vicino al Regno di Sardegna. Il 4 giugno viene inviato a Firenze, dal Comando Generale dei Reali Carabinieri di Torino, un ufficiale con l’incarico di assicurare l’ordine pubblico e collaborare con la locale gendarmeria. È il maggiore Filippo Ollandini, che già il 12 giugno fa approvare un provvedimento che annette la Gendarmeria ai Carabinieri «piemontesi».

Nel gennaio 1860 viene istituita a Firenze dal Governo sardo una divisione dei carabinieri, come distaccamento del Corpo piemontese. Seguiranno le divisioni di Livorno e Siena che assorbiranno i reparti di carabinieri toscani, gendarmi, guardie nazionali e locali. Fu il cosiddetto «Scompartimento del Corpo dei Carabinieri Reali», che apre la strada alla costituzione di comandi e stazioni dell’Arma su tutto il territorio della Toscana.

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