Chi è il top gun Cavo Dragone, nuovo capo della Marina militare

L'ammiraglio Cavo Dragone è pilota della Marina
L’ammiraglio Cavo Dragone è pilota della Marina (foto S.Addario)

ROMA – Lo davano fuori gioco perché troppo «anziano» ma alla fine l’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone è stato nominato nuovo capo di stato maggiore della Marina. Lo ha deciso «last minute» il Consiglio dei Ministri di mercoledì 19 giugno, ad appena due giorni dalla scadenza del mandato triennale dell’ammiraglio Valter Girardelli. La cerimonia di cambio di comando è fissata da qualche giorno per venerdì 21 giugno a Roma. Solo che fino all’ultimo non si sapeva chi fosse il «subentrante».

Originario di Arquata Scrivia (Al) dove è nato il  28 febbraio 1957, Cavo Dragone – pilota di Marina – è l’attuale capo del Comando operativo di vertice interforze (Coi) dal 1 luglio 2016. Ha dunque 62 anni, un anno meno del limite di età (63 anni) per gli ammiragli di squadra della Marina. Ora con il nuovo incarico al vertice della Forza Armata resterà in servizio almeno per altri tre anni, fino al 21 giugno 2022.

Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone 2
Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone

Corso Invicti

Arruolato in Marina dal 15 ottobre 1976 – dopo la maturità classica presso l’Istituto Andrea Doria di Novi Ligure – Giuseppe Cavo Dragone frequenta l’Accademia Navale nel corso «Invicti» fino al 1980. Un nome che sembra un presagio.

La carriera

Nel giugno 1980 è inviato presso le scuole di volo della U.S. Navy in Florida e nel Texas dove consegue  il brevetto di pilota di velivoli ad ala fissa (multimotori a elica) e quindi quello di pilota di elicotteri.

Rientrato in Italia nel settembre 1981, è imbarcato come pilota di elicotteri AB-212 sul cacciatorpediniere Ardito in operazioni nelle acque del Libano e su fregate della classe Maestrale anche come capo del Servizio Volo. Nell’agosto del 1987, da tenente di vascello, assume il comando del cacciamine Milazzo con cui, dal settembre ’87 al marzo ’88, partecipa alla prima missione in Golfo Persico.

Successivamente consegue il brevetto di pilota di velivoli a decollo e atterraggio verticale AV8-B (Harrier), nonché la qualifica «ready to combat» presso U.S. Marine Corps. Gli viene affidato il comando del primo nucleo di Piloti e Tecnici italiani in addestramento in Usa per la neonata componente aviogetti della Marina Militare. Dal 1991 al 1993 è stato il primo comandante del Gruppo Aerei Imbarcati.

Al rientro dagli Stati Uniti Cavo Dragone è destinato presso il Comando in Capo della Squadra Navale (Cincnav) dove ricopre l’incarico di Addetto alle operazioni e all’addestramento della componente aerea imbarcata.

Nel settembre 1996, con il grado di Capitano di Fregata, assume il comando della Fregata Euro, con sede a Taranto e dopo un anno, torna a comandare il Gruppo Aerei Imbarcati a Grottaglie (Ta). Dal 27 settembre 2002 al 16 ottobre 2004 è comandante della portaeromobili Giuseppe Garibaldi.

Tra gli altri incarichi, dal settembre 2008 all’ottobre 2011, è comandante del Raggruppamento Subacquei ed Incursori della Marina Militare. Quindi, da contrammiraglio, diventa comandante dell’Accademia Navale di Livorno fino all’ottobre 2014. Con il grado di ammiraglio di divisione è, fino al giugno 2016, Comandante interforze per le operazioni delle Forze Speciali (C.O.F.S.). Promosso ammiraglio di squadra è il primo «marinaio» che assume l’incarico di Comandante Operativo di vertice Interforze (Coi), subentrando al generale di corpo d’armata paracadutista Marco Bertolini.

Cavo Dragone è sposato con la signora Rosa Fossati, ha tre figli: Michele (medico), Umberto (ufficiale degli Alpini) e Ginevra Francesca (studentessa d’infermieristica). Ha al suo attivo oltre 2.500 ore di volo tra elicotteri ed aviogetti da combattimento.

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Sandro Addario

Sandro Addario

Commenti (2)

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    Marco Bertolini

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    L’ammiraglio Cavo Dragone è certamente un Ufficiale dalla forte caratura interforze. Marinaio, ma anche pilota, con un passato anche quale comandante dell’Accademia Navale, ha trascorso molti anni in importanti comandi interforze come il Cofs e il Coi nei quali ha certamente toccato con mano possibilità, punti di forza e vulnerabilità delle altre Forze Armate. Quale responsabile della Marina non dovrebbe, quindi, essere condizionato da eccessive pulsioni “single service” e potrà contribuire alla cogestione di tutto l’apparato della difesa nel suo complesso con una visione più ampia.
    Le Forze Armate, intaccate sul piano valoriale da una politica nazionale miope e su quello delle risorse da carenze finanziarie mai sperimentate, si salveranno solo se capiranno di essere sulla stessa barca, che qualcuno vorrebbe affondare. E su una barca un marinaio ci sta bene.
    La designazione di Cavo Dragone non è dovuta al caso o al capriccio di qualche politico. La Marina l’ha preparato a lungo ad incarichi di vertice assoluto, come i suoi concorrenti d’altronde, tutti transitati nei gangli della Difesa a lungo. Non è detto quindi che si fermi qui
    Personalmente sono contento sul piano umano perché apprezzo in lui l’amico e il professionista. Ma anche perché la sua designazione riconferisce spessore agli importanti comandi interforze nei quali ha speso i suoi ultimi anni di carriera.
    MARCO BERTOLINI
    Generale di corpo d’armata
    già Comandante Coi

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    Filippo Maria Foffi

    |

    L’ammiraglio Pino Cavo Dragone è un uomo estremamente valido e di grande carisma; riservato ma sempre attivo e lungimirante. È molto apprezzato e stimato, sia in Marina che nella Difesa, a tutti i livelli. Un vero gentiluomo, ricco di umanità .
    Vento in poppa!
    FILIPPO MARIA FOFFI
    Ammiraglio di squadra
    già Comandante in Capo della Squadra Navale

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