Osservatore Libero

Regione Toscana, consulenze nel mirino della Corte dei Conti

Il presidente della Corte dei Conti Angelo Buscema (al centro) alla seduta della Sezione Regionale di Controllo Toscana
Il presidente della Corte dei Conti Angelo Buscema (al centro) alla seduta della Sezione Regionale di Controllo Toscana

FIRENZE – Ci sono «alcune consulenze affidate dalle società partecipate dalla Regione Toscana, sulle quali la stessa non ha fornito chiarimenti in sede di contraddittorio». Lo scrive la Corte dei Conti, chiamata ad esprimere il proprio giudizio sul bilancio 2018 della Regione Toscana. Un esercizio chiuso con un disavanzo finanziario di 476 milioni, sia pure in decremento rispetto a quello del 2017 quando il risultato negativo era stato di 680 milioni.  Le entrate e le spese di competenza sono state pari rispettivamente a 10,9 e 10,5 miliardi.

Sulla gestione pesano ancora somme vincolate e accantonate per far fronte a crediti di dubbia esigibilità e a rischi potenziali per 2,3 miliardi.  La voce più significativa dei costi è la spesa sanitaria corrente, che rimane sostanzialmente stabile, attestandosi sui 6,8 miliardi.

È quanto emerge dalla relazione della Corte dei Conti (Sezione regionale di controllo) chiamata ad esprimersi sul rendiconto della Regione Toscana. Lo ha fatto attraverso il «giudizio di parificazione», ultimo atto dell’attività di controllo svolta dalla Corte dei conti sulla gestione del bilancio regionale. La parificazione (il «via libera») del rendiconto costituisce il presupposto affinché il Consiglio regionale possa procedere ad esaminare ed approvare con legge il documento conclusivo della gestione finanziaria annuale.

CONSULENZE DA CHIARIRE

Qualcosa non torna sulle consulenze affidate dalle società partecipate dalla Regione. Saranno valutate – hanno deciso la Corte – in un successivo esame, dopo che i giudici hanno annunciato l’apertura di un vero e proprio «focus» da chiarire. Tra queste le «cospicue spese sostenute dalla società Firenze Fiera, tra le quali in particolare spicca una consulenza di oltre 160 mila euro, cifra rilevante anche in considerazione dell’attuale situazione finanziaria della partecipata». Come pure «le consulenze affidate da società in crisi, come Internazionale Marmi e Macchine Carrara S.p.a., la quale fa ampio ricorso a non meglio precisate ‘Consulenze tecniche varie’ per un valore di circa 400.000 euro». C’è anche la Montecatini Terme S.p.a. «con consulenze per circa 400.000 euro, tra le quali merita attenzione la consulenza per 47.580 euro per lo studio dei principi contabili IAS». Alcune consulenze «sono state affidate dall’Interporto A. Vespucci, “fino a revoca”prevista, previsione di cui non è stato chiarito il significato da parte della Regione».

Pronta la risposta di Enrico Rossi, governatore della Toscana, presente al giudizio di parificazione. «Posso solo dire che in Regione Toscana – ha detto Rossi ai giornalisti – consulenze non ne abbiamo date. Da noi le consulenze si chiamano collaborazioni gratuite. Verificheremo se sono state date da qualche azienda derivata consulenze inappropriate e interverremo sanzionando».  

L’udienza – che si è svolta martedì 23 luglio ospitata presso l’Accademia di Belle Arti a Firenze – è stata eccezionalmente presieduta dal Presidente della Corte dei Conti Angelo Buscema, arrivato per l’occasione da Roma. Ad introdurre l’udienza è stata la presidente della sezione regionale Cristina Zuccheretti, che nel suo intervento ha sottolineato in particolare il ruolo della Sezione di controllo quale «garante della sana gestione del pubblico denaro e del corretto uso del patrimonio pubblico».

BILANCIO DELLA SANITÀ

Tra i rilievi sottolineati dalla Corte  – si legge in una nota – «continuano a riscontrarsi criticità relative alla tardiva ripartizione ed erogazione del Fondo sanitario tra le aziende e gli altri enti del Servizio sanitario regionale che determinano un disallineamento tra il bilancio della Regione e quello dei singoli enti. Rilevato, infine, un significativo aumento dell’indebitamento per effetto degli oneri sostenuti dalle aziende sanitarie e ospedaliere a seguito della contrazione dei mutui autorizzati dalla Regione in sostituzione dei contributi in conto capitale precedentemente assegnati».

All’udienza «di parificazione» erano presenti il governatore della Toscana Enrico Rossi, il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, l’assessore regionale al bilancio Vittorio Bugli. Tra i presenti il prefetto Laura Lega, la vice sindaco Cristina Giachi, il procuratore generale della Repubblica Marcello Viola, il questore Armando Nanei con numerose autorità civili e militari. La relazione allegata al rendiconto generale della Regione Toscana 2018 è stata illustrata dai magistrati Fabio Alpini, Paolo Bertozzi e Francesco Belsanti. È stata successivamente svolta la requisitoria del Procuratore regionale Acheropita Mondera.

I TESTI COMPLETI DELLE RELAZIONI

Qui l’introduzione della Presidente della sezione di controllo Cristina Zuccheretti

Qui la requisitoria del Procuratore regionale della Corte dei Conti Acheropita Mondera

Qui la relazione della Corte dei Conti sul rendiconto generale della Regione Toscana 2018

Qui l’intervento del Governatore Rossi (da “Toscana Notizie”)

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