Nassiriya: «Nelle nostre orecchie il tragico boato di 16 anni fa»

Alla caserma Redi di Firenze la celebrazione 2019 della Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace, nell’anniversario della strage di Nassiriya

FIRENZE – «Stavamo lavorando, come tutti i giorni, presso l’infermeria della base White Horse a Nassiriya quando poco dopo le 10,30 sentimmo un boato provenire dalla città distante circa 7 chilometri. Sul momento pensammo ad una delle tante esplosioni di munizioni fatte brillare dai nostri militari del Genio. Poi dopo qualche minuto la telefonata che non volevamo mai ricevere: attentato ai Carabinieri». Oretta Olivieri Nathan e Adriana Superbi sono ancora emozionate nel racconto di quel maledetto 12 novembre 2003. Erano infermiere volontarie della Croce Rossa al seguito del contingente italiano nella missione Antica Babilonia in Iraq. 

Erano arrivate a Nassiriya da Firenze da circa un mese per restarci fino a dicembre. Sono stati i due mesi più incancellabili della loro vita. «Attendevamo con ansia i feriti – raccontano – ma per i primi arrivati purtroppo non c’era più niente da fare».  Alla fine, come noto, il bilancio della strage fu di 28 morti, 9 iracheni e 19 italiani: 12 carabinieri, 5 militari dell’Esercito, 2 nostri connazionali civili. 

Da sin. Oretta Olivieri Nathan, Dianora Guicciardini, Adriana Superbi

LA COMMEMORAZIONE

Le due fiorentine sono state tra gli invitati d’onore alla commemorazione della strage di Nassiriya, che si è svolta nel chiostro dell’ex Caserma Redi in via Venezia a Firenze. Una cerimonia militare sobria ma sentita, nella ricorrenza della «Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace». 

Erano presenti i vertici militari di Firenze. Il generale di corpo d’armata Sebastiano Galdino in rappresentanza della Guardia di Finanza, il generale di divisione Carlo Lamanna per l’Esercito e il Presidio militare, il generale di brigata Nicola Massimo Masciulli per i Carabinieri. Con loro la prefetto vicario Tiziana Tombesi (neo promossa prefetto a Crotone n.d.r.). Il comune di Firenze, presente con il gonfalone della città, era rappresentato dall’assessore Alessandro Martini, tra le cui deleghe c’è la cultura della memoria e della legalità. 

«Questa è un’importante ricorrenza, forse anche troppo poco celebrata – ha detto tra l’altro Martini – perché il valore della memoria non è mai abbastanza. Da Firenze parta un sentimento di gratitudine e un pensiero rivolto a tutti i militari che operano per la pace, accompagnando tante persone in tutto il mondo a trovare un futuro diverso». All’uscita Martini commenta ancora: «Il bene è come una foresta che cresce in silenzio, ma c’è». 

La legge del 2009 che istituì la «Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace» – ha detto il generale Lamanna comandante della Divisione Friuli dell’Esercito – «si è ispirata all’esigenza morale spirituale di ricordare tutti i nostri compatrioti, con e senza stellette, caduti nell’ambito di missioni umanitarie internazionali, eroi anch’essi come quelli caduti nel corso di precedenti conflitti mondiali. Tutti italiani, per lo più giovanissimi che, pur consapevole dei rischi ai quali andavano incontro, hanno adempiuto al proprio dovere ed alla propria coscienza, mostrando coraggio ed abnegazione fino all’offerta del bene supremo della vita per amore dell’umanità, per la difesa e la salvaguardia della pace nel mondo». 

Per saperne di più: Gli attentati di Nassiriya

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Sandro Addario

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