FIRENZE – Dalla «Vita Nova» di Dante Alighieri alla propria esperienza di allievo maresciallo dei Carabinieri nel XXI secolo. È stato il filo conduttore di un intervento di due allievi del 7° corso durante l’inaugurazione dell’anno accademico 2019-2020 della Scuola Marescialli dell’Arma che si è svolto mercoledì 4 dicembre nel salone de’ Cinquecento a Palazzo Vecchio a Firenze. Uno spazio – si direbbe «autogestito» – insolito per una cerimonia inaugurale di questo tipo, ma che tramite i marescialli Alessandra Potini di Borgo San Lorenzo (Fi) e Giovanni Cipriani di Pescara ha dato voce alle tante motivazioni e attese che portano un giovane di 20 anni a mettersi alla prova arruolandosi nei Carabinieri.
Non solo nozioni
La cerimonia in Palazzo Vecchio è stata aperta dal comandante della Scuola, generale di brigata Claudio Cogliano. Rivolto ai suoi allievi ha sottolineato tra l’altro che «se non vi ricordate le nozioni e i concetti che studiate sui libri, li potete sempre rileggere e approfondire quando vorrete. Ma inderogabilmente dovete imparare a fare vostre parole non scritte che vi devono accompagnare senza compromessi durante tutta la vita militare: senso del dovere, fedeltà, inappuntabilità etica, morale e spirituale, l’amore e l’onore di far parte dell’Arma dei Carabinieri». «Parole non scritte – ha aggiunto – ma che riaffioreranno soprattutto nei momenti di difficoltà, quando dovrete intervenire a protezione dei più deboli, quando farete ricorso al più autentico buon senso per affrontare momenti di pericolo e quando sentirete umanamente quel vago senso di paura che avrete remore a chiamare paura». (Qui il testo integrale dell’intervento del generale Cogliano).
Alla cerimonia era presente il comandante delle Scuole dell’Arma, generale di divisione Carmelo Burgio che al termine ha dichiarato aperto l’anno accademico. Ha ricordato tra l’altro – cosa non a tutti nota – che il nome «carabiniere» viene da lontano. «Prima ancora che il Corpo dei Carabinieri Reali fosse costituito nel 1814 – ha detto Burgio – era l’appellativo che nel XVII e XVIII secolo, contraddistingueva i soldati di élite francesi, sardo-piemontesi, prussiani e britannici». Una tradizione dunque di eccellenza che ancora oggi viene tramandata e messa in pratica quotidianamente anche dai giovani allievi marescialli, molti dei quali domani saranno destinati al comando del nucleo essenziale dell’Arma in mezzo alla gente: una delle 5000 stazioni Carabinieri presenti sul territorio nazionale.
Il saluto e il «grazie ai Carabinieri» della città di Firenze, che ospita la Scuola dell’Arma, è stato portato dal sindaco Dario Nardella. «Siete l’anello indispensabile – ha detto – di una lunga catena che si basa sulla fiducia della gente».
Dante e la Vita Nova
La lectio magistralis della cerimonia è stata quindi svolta dalla professoressa Giovanna Frosini, docente di Storia della lingua Italiana presso l’Università per Stranieri di Siena, che ha trattato il tema «Incipit vita nova: per un rinnovamento della vita e delle idee». Non è un caso che uno dei motti della Scuola Marescialli sia proprio «Vita Nova». Qui il testo integrale della lezione della professoressa Frosini.
Erano presenti le massime autorità di Firenze guidate dal prefetto Laura Lega. Tra i vertici militari c’era il generale di corpo d’armata Sebastiano Galdino capo del Comando Interregionale della Guardia di Finanza e numerosi ufficiali dell’Arma tra cui i generali Claudio Vincelli (Divisione Unità Specializzate) e Gianfranco Cavallo che ha comandato la nuova Scuola Marescialli a Firenze Castello dal 2016 al 2019.
Marescialli premiati
La cerimonia si è conclusa con l’assegnazione di un attestato di merito ai 28 Marescialli del 6° Corso triennale, che si sono diplomati nello scorso giugno con 110 e lode nel corso di laurea in Scienze giuridiche della sicurezza. Ora sono già operativi nei reparti di assegnazione. Ecco i nomi:
Giulia Belardinelli, Silvia Ceccani, Emanuela D’Alò, Christian D’Aniello, Gabriele Di Liddo, Cinzia Ferilli, Luca Ferri, Marco Fersini, Matteo Figus, Maria Martina Fiorini, Alessandro Guida, Samuele Lanza, Miriana Long, Maria Luisa Longhitano, Marino Lugarà, Maria Antonietta Muré (ora funzionario della Ps), Cosimo Nitti, Carmela Pacilio, Nicola Santodonato, Giovanni Savinelli, Vittoriana Scampamorte, Fabiola Sciacca, Matteo Serreli, Samuele Stronati, Marta Todisco, Marcello Varone, Sandra Vilardi, Dario Zaia.