In Parlamento il caso dell’ospedale Nato spedito da Taranto in Lussemburgo

Un momento del trasporto dell'arrivo dell'ospedale da campo Nato da Bari a Lussemburgo (frame da video Luxemburger Wort)
Un momento del trasporto dell’arrivo dell’ospedale da campo Nato da Bari a Lussemburgo per l’emergenza Coronavirus (frame da video Luxemburger Wort)

ROMA – Non arriva dalla Cina, ma è materiale Nato l’ospedale da campo spedito dall’Italia a Lussemburgo tra il 19 e il 21 marzo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, il cui caso è arrivato anche in Parlamento con un’interrogazione urgente al ministro della Difesa. 

La precisazione arriva dal Corporate Communications Office della Nato Support and Procurement Agency (NSPA), l’Agenzia di sostegno logistico della Nato. «Confermiamo – si legge in una nota inviata a OsservatoreLibero.it da un Portavoce Nspa – che gli assetti logistici inviati fanno parte dello stock di Taranto. Non appartengono alla NSPA ma allo stock della NATO. La NSPA si occupa di gestirli, mantenerli e schierarli su richiesta formale». 

«Non abbiamo spedito respiratori»

«Teniamo a precisare – prosegue Nspa – che il supporto della Nspa è limitato alla struttura dell’ospedale da campo e non all’equipaggiamento medico. Pertanto la Nspa non ha inviato respiratori a Lussemburgo, tantomeno privando materiale all’Italia. La richiesta formale alla Nspa da parte del governo lussemburghese è dunque limitata a materiale da costruzione per una zona di triage davanti all’ospedale e non riguarda equipaggiamento medico». 

La vicenda, riportata con evidenza soprattutto dai media lussemburghesi, riguarda – come abbiamo pubblicato in data 20 marzo – il trasferimento da Bari a Lussemburgo di un’attrezzatura ospedaliera da erigere accanto al CHL (Centre Hospitalier de Luxembourg) il principale ospedale della capitale del Granducato, da utilizzare come triage – come abbiamo visto purtroppo davanti a tanti ospedali italiani in questi giorni – per i sospetti casi di persone infette da Coronavirus. Il titolo di un giornale lussemburghese «Un ospedale arrivato dall’Italia per il CHL» con la foto del Primo Ministro Xavier Bettel (poi rimossa) aveva fatto scattare numerosi interrogativi circa la provenienza di materiale (in particolare eventuali respiratori) di cui poteva essersi privata l’Italia in questo momento così difficile. 

Ora la Nspa fa chiarezza. Si tratta di «strutture (tende) che saranno attrezzate dal governo del Lussemburgo e containers per sanitari e waste disposal» (contenitori per smaltimento rifiuti). Materiale Nato presente a Taranto, dove ha sede il Southern Operational Centre della stessa Npsa, il cui quartier generale è invece in Lussemburgo. Da lì, su richiesta del governo del Granducato (paese membro Nato), è stato trasferito in Lussemburgo con un vero e proprio ponte aereo con 6 voli della Cargolux. 

INTERROGAZIONE IN PARLAMENTO

Intanto la questione è però arrivata al Parlamento italiano. Un’interrogazione urgente al ministro della Difesa è stata presentata ieri sabato 21 marzo dal deputato bergamasco della Lega Daniele Belotti. «Per sapere – si legge tra l’altro – se il Governo Italiano ha mai avanzato analoga richiesta, con particolare riferimento all’ospedale da campo del Soc di Taranto, per contrastare la gravissima situazione sanitaria sul territorio nazionale e in caso negativo quali sarebbero i motivi di tale mancata richiesta». Qui il testo dell’interrogazione riportata da AffariItaliani.it 

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Sandro Addario

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