Covid19, pochi tamponi? Una ecografia polmonare può batterli sul tempo
FIRENZE – Una semplice ecografia polmonare di pochi minuti può battere sul tempo il tampone orofaringeo, nell’accertamento diagnostico del Coronavirus? Ne è convinto un medico fiorentino, il dottor Carlo Bergamini (immunologo e chirurgo presso l’Aou di Careggi a Firenze), dopo che l’impiego del tampone ha mostrato numerosi limiti. «Prima di tutto il tampone ha una percentuale di almeno il 20% di falsi negativi – dice Bergamini – insieme a una lentezza operativa che mediamente è di circa 1 giorno». Ma non basta. «Il tampone si ferma inevitabilmente nel cavo orofaringeo mentre il virus può essere già arrivato nei polmoni iniziando la sua azione devastatrice. Una tempestiva ecografia può dirci da subito che danni il Covid19 potrebbe aver cominciato a procurare, prima che sia troppo tardi».
Bergamini, con i colleghi Frank Dini di Pisa e Aldo Allegrini di Lucca, è tornato da poco dalla provincia di Pavia, dove – grazie alla disponibilità della locale Agenzia per la Tutela della salute (Ats) diretta dalla dottoressa Mara Azzi – ha potuto fare un test ecografico in oltre 250 soggetti, molti dei quali ospiti di Residenze per anziani. «Abbiamo potuto verificare di persona – spiega Bergamini – come, soprattutto nei sintomatici, una ecografia dimostra una sensibilità doppia rispetto ad un tampone».
Ecografia anti-Covid a domicilio
Ma la novità principale sta nel fatto che questi accertamenti possono essere fatti (anche a domicilio) con ecografi portatili, dal costo contenuto e comunque largamente inferiore a quello dei milioni di tamponi che servono alla popolazione. Non ci sarebbe dunque bisogno di portare le persone in ospedale, con tutte le complicazioni anche logistiche del caso, per sottoporle ad un esame ecografico o radiografico.
«Un singolo operatore medico può arrivare a fare anche 40-50 ecografie al giorno, con un risultato nel giro di 10-15 minuti» dice Bergamini. «Quello che serve davvero, soprattutto ora con l’avvio della fase 2, è intensificare uno screening di massa. Siamo ancora in pandemia e il virus non va in vacanza. Il sistema dei tamponi, diventato oggi una sorta di passaggio obbligato di cui sembra non si possa fare a meno, dimostra sempre più i suoi limiti, di tempo e di affidabilità».
Nel frattempo il dottor Bergamini – che sta preparando una dettagliata relazione scientifica per la rivista «Toscana Medica» – è stato anche ricevuto il 13 maggio dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che gli ha assicurato l’attenzione del Servizio sanitario regionale circa la valutazione sull’applicabilità pratica di questo tempestivo screening alla popolazione.
VIDEO
In questo video esclusivo, il commento del dottor Carlo Bergamini
Tags: Coronavirus, Covid19