FIRENZE – Si svolgono sabato 27 giugno alle 10 i funerali di Luca Palandri, notissimo funzionario dell’ufficio cerimoniale del Comune di Firenze. L’appuntamento per familiari, amici e per tutti coloro che ne hanno apprezzato le doti umani e professionali è presso la Chiesa di San Bartolomeo in Tuto, in via Salvemini a Scandicci.
Luca Palandri, 58 anni, il «gentiluomo di Palazzo Vecchio», ha lottato a lungo con discrezione contro una malattia che alla fine lo ha vinto. Senza mai però perdere il sorriso, la cortesia verso tutti e la grande passione per il suo lavoro e per la città di Firenze.
Lo si vedeva quasi sempre accompagnare non solo i membri della Giunta ma anche il Gonfalone del Comune in tante cerimonie pubbliche. Attento ad ogni esigenza in particolare dei suoi colleghi della «Famiglia del Gonfalone» – di cui lui stesso ha fatto parte – che in costume storico scortano il vessillo della città fuori da palazzo Vecchio. Ma attento anche a ogni momento dello svolgimento dell’evento. Con discrezione ma sempre presente al momento giusto nel punto giusto.
La sua carica umana e la sua piena disponibilità verso chiunque si rivolgesse a lui, gli hanno fatto guadagnare la stima e il rispetto di tanti. Esponenti delle istituzioni, ma anche (e soprattutto) della gente comune.
AGGIORNAMENTO DEL 27 GIUGNO 2020 ORE 13
L’ULTIMO SALUTO IN CHIESA A SCANDICCI
Tanti amici ma anche molte persone che conoscevano Luca Palandri per motivi professionali, apprezzandone subito le qualità umane, non solo voluti mancare ai funerali che si sono svolti sabato 27 giugno a Scandicci. Non una messa, ma un ‘rito delle esequie’ celebrato dal parroco di Chiesa di San Bartolomeo in Tuto don Marco Calamandrei, come deciso dal Vicariato di Scandicci a causa dell’emergenza Coronavirus.
In prima fila la mamma Dina, il fratello Davide, la moglie Rossana, il figlio Daniele Palandri, che ha voluto ricordare il padre nella sua vita familiare. «Ogni mattina usciva presto per andare a Palazzo Vecchio. Mai una volta senza giacca e cravatta. Ha lavorato fino all’ultimo anche da casa, perché non voleva mancare al suo dovere». E al termine della funzione, lo stesso Daniele dirà a chi lo salutava: «Sono orgoglioso di essere suo figlio». Accanto ai familiari, commossa almeno quanto loro, c’era Francesca Dell’Aria, infaticabile collega di Luca Palandri all’ufficio del Cerimoniale.
Assente il sindaco Dario Nardella, l’amministrazione comunale di Palazzo Vecchio (che a Palandri deve tanto) era rappresentata da numerosi assessori. Dalla vice sindaco Cristina Giachi agli assessori Alessia Bettini, Sara Funaro, Federico Gianassi, Alessandro Martini. Presente, tra gli altri, Matteo Renzi con la moglie Agnese, le parlamentari Rosa Maria Di Giorgi e Caterina Biti, l’assessore regionale Stefania Saccardi. Con i loro tradizionali mantelli verdi c’erano anche numerosi esponenti dell’Arciconfraternita di Parte Guelfa, di cui Palandri era Cavaliere onorario.
«Ho imparato a conoscere Palazzo Vecchio proprio grazie a Luca – ha detto Matteo Renzi – e di lui ho sempre apprezzato l’amore per il lavoro. C’è una sola parola che possiamo dirgli adesso: Grazie!». «Luca, ci hai voluto precedere – ha detto con emozione Cristina Giachi – e quando ti raggiungeremo sono sicura che ci metterai in fila, indicandoci il nostro posto, come hai sempre fatto a Palazzo Vecchio».