Nave Vespucci 2020 salpa da Livorno a caccia del vento
LIVORNO – Nave Vespucci non si ferma neppure davanti al Covid19. La nave scuola più bella del mondo è salpata lunedì 29 giugno da Livorno – al comando del capitano di vascello Gianfranco Bacchi – per la tradizionale campagna di istruzione estiva dei cadetti dell’Accademia Navale, gli allievi ufficiali della 1ª classe. Regole sanitarie ferree all’imbarco (tra cui tampone obbligatorio) sia per l’equipaggio del Vespucci che per i 106 allievi (2 di Marine straniere) più i loro accompagnatori dell’Accademia, guidati dal comandante alla classe capitano di corvetta Giuseppe Lucafò.
«Il Vespucci navigherà a vela il più possibile – dice a OsservatoreLibero.it l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone capo di Stato Maggiore della Marina presente a Livorno alla partenza – andremo alla ricerca del vento anche nelle acque più ristrette come ad esempio le Bocche di Bonifacio e lo Stretto di Sicilia. È indispensabile per la formazione marinaresca dei nostri futuri comandanti. È questa la vera essenza di essere marinai». «Altro obiettivo – prosegue Cavo Dragone – sarà la presenza del Vespucci lungo le nostre coste. Anche solo vedere la nave alla fonda davanti ad alcune significative località di mare sarà un importante segnale di ripresa». Un significativo complemento, di fatto, ai passaggi delle Frecce Tricolori dell’Aeronautica Militare sui capoluoghi di regione per la festa della Repubblica del 2 giugno.
QUI L’AUDIO DEL SALUTO DEL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA, AMMIRAGLIO GIUSEPPE CAVO DRAGONE, ALLA PARTENZA DEL VESPUCCI
LA PARTENZA
Una partenza ‘blindata’ quella del Vespucci il 29 giugno a Livorno alla quale, per la prima volta, non sono stati ammessi sulla banchina neppure i familiari dei giovanissimi allievi, cosa di cui lo stesso ammiraglio Cavo Dragone si dice sinceramente dispiaciuto. Tradizionalmente arrivavano a centinaia da ogni parte d’Italia per vedere imbarcare i cadetti, con la loro fiammante divisa storica, a bordo del leggendario vascello. Questa volta hanno dovuto a malincuore rinunciare. Solo qualcuno è riuscito a collocarsi dietro le inferriate del porto, ‘armato’ di binocolo per tentare di intravedere a lunga distanza qualche volto familiare, a sua volta nascosto dalle mascherine anticontagio. Per la prima volta, a memoria d’uomo, assente anche la Fanfara dell’Accademia, che è stata validamente rappresentata dal suo trombettiere maresciallo Giuseppe De Benedetto.
RIMANDATO IL GIRO DEL MONDO
Sarà dunque una campagna d’istruzione diversa da tutte le altre che l’hanno preceduta. Ma non per questo meno stimolante e impegnativa. Non verrà effettuato il ‘giro del mondo’ che prevedeva la presenza del Vespucci in Giappone per i giochi della XXXII Olimpiade per poi raggiungere il Sud America e rientrare in Italia la primavera successiva. Tutto rimandato al prossimo anno 2021, salvo ulteriori novità e imprevisti.
La principale novità di quest’anno è che il Vespucci navigherà solo all’interno del Mediterraneo senza fare scalo in nessuna città. Solo poche soste logistiche per rifornimenti tra Livorno, La Spezia, Civitavecchia, Napoli, Palermo, Catania, Augusta, Taranto in date ancora da definire. Con merci da caricare lasciate in banchina dal personale di terra e quindi prelevate dall’equipaggio. Della serie contatti zero con chi non è imbarcato.
MARINARESCO
Agli ordini del Nostromo 1° maresciallo Adriano Gandino, un genovese di 46 anni, ci sono circa un centinaio di militari del Reparto marinaresco. A loro la cura e la guida delle 23 vele armate del Vespucci, che hanno una superficie complessiva di circa 2700 mq, più di 10 campi da tennis. Saranno loro in particolare ad affiancare e istruire in ogni dettaglio gli allievi dell’Accademia per l’approccio con vele e alberature della nave, nonché nelle attività di sorveglianza e controllo come, tra le tante, le vedette diurne e notturne.
Una navigazione quasi non stop che si concluderà a Taranto il 22 agosto. Esclusa quindi ogni possibilità di ‘franchigia’, la libera uscita degli allievi ed equipaggio nei porti, tradizionale momento di contatto con i cittadini anche di altri paesi dove il Vespucci normalmente si ferma come ambasciatrice italiana nel mondo. Con il rischio contagio ancora dietro l’angolo, questa possibilità deve venir meno. Per il bene di tutti. Ancora di più per l’equipaggio di una nave. Meglio restare a distanza di sicurezza da terra. Magari (è l’auspicio di molti familiari) a una distanza tale da poter prendere ogni tanto almeno il segnale del cellulare.