Osservatore Libero

Bigazzi (Confindustria Firenze): «Non chiediamo elemosine ma di produrre»

Maurizio Bigazzi neo presidente di Confindustria Firenze
Maurizio Bigazzi neo presidente di Confindustria Firenze

FIRENZE – Non fa sconti a nessuno il nuovo presidente di Confindustria Firenze, Maurizio Bigazzi, eletto quasi all’unanimità martedì 30 giugno alla guida dell’associazione imprenditoriale fiorentina. Non fa sconti alla politica né alla «odiosa burocrazia che ci fa solo perdere tempo». «Solo la buona burocrazia – incalza Bigazzi nella conferenza stampa seguita all’assemblea privata online dei soci che lo ha eletto – è un fattore di crescita, insieme anche a una buona giustizia. Noi aspettiamo queste cose. Non aspettiamo un grazie da nessuno perché il nostro compito è quello di creare lavoro, pil, sviluppo». E per essere ancora più chiaro, aggiunge: «Vogliamo essere una categoria che non chiede elemosine, ma che fa proposte concrete per sviluppare l’economia della nostra area geografica». 

I punti principali della presidenza Bigazzi? Rapporti con la società civile e le Istituzioni, stimolo alla politica nella realizzazione delle opere pubbliche e delle infrastrutture. «Non si fanno per compiacere le imprese ma perché danno lavoro e sono un volano strategico di crescita economica». Promozione dello sviluppo delle scuole professionali «perché pensiamo che solo attraverso la formazione vera si può andare avanti». Massimo impegno sul fronte della digitalizzazione, ma anche sulla capacità (e volontà) di attrarre investitori favorendoli nella ricerca delle relazioni commerciali. 

CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ

Bigazzi parla anche di «contributo di solidarietà» a favore di dipendenti di aziende private che rischiano seriamente di perdere il lavoro, a differenza di tanti altri che il lavoro sicuro ce l’hanno. Una proposta che lui stesso definisce provocatoria. «Non ne ho sentito parlare da nessuno, neanche dai sindacati. Eppure ci sono oltre 4 milioni di dipendenti pubblici, che non rischiano il posto di lavoro e che per l’emergenza Covid19 hanno lavorato da casa. Non solo hanno percepito il regolare salario, ma di fatto hanno potuto fare anche qualche risparmio per i minori costi quotidiani che hanno avuto». «Non sarebbe fuori luogo poter chiedere loro un contributo di solidarietà – dice Bigazzi – nell’ordine del 3-4% da poter girare ai dipendenti privati, che non sanno neppure se la loro azienda riaprirà. Alcuni anni fa (era il 2014 n.d.r.) lo imposero ai percettori di pensioni più alte per fronteggiare il fabbisogno dell’Inps. Non capisco perché nessuno proponga un piccolo sacrificio a chi lavora da casa senza ansia a favore di chi non ha nessuna certezza per il futuro». 

LA SQUADRA

Questa la squadra dei vice presidenti che affiancheranno Maurizio Bigazzi alla guida di Confindustria Firenze nel biennio 2020-2022. Sono otto i vicepresidenti elettivi: Lapo Baroncelli (Xenia) con delega alla città metropolitana, smart city, rapporti con le Sezioni territoriali e con le partecipate; Giancarlo Carniani (Toflorence) con delega al turismo; Stefano Gabbrielli (Enic) con delega alla internazionalizzazione, marketing territoriale e grandi eventi; Azzurra Morelli (Pellemoda) con delega al capitale umano, formazione e sostenibilità; Niccolò Moschini (gruppo Kering) con delega al manifatturiero, moda, made in Italy e politiche Industriali; Roberto Naldi (Toscana Aeroporti) con delega ai fattori competitivi territoriali e attrattività di nuovi investimenti; Alessandro Sordi (Nana Bianca) con delega alla innovazione, supporto alla trasformazione digitale delle imprese e start up; Paolo Sorrentino (Gilbarco Italia) con delega al lavoro e relazioni industriali. Rimane del presidente la delega al credito e ai rapporti con la grande distribuzione.

Della squadra fanno parte anche due vice presidenti di diritto: il presidente della piccola industria Stefano Gabbrielli e il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Andrea Mortini (Consilium Italy) che avrà il compito di promuovere e diffondere la cultura di impresa. 

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