Riciclaggio, sequestrati dalla Finanza 5,5 milioni in Liechtenstein e Toscana

Operazione antiriciclaggio della Guardia di Finanza di Firenze

FIRENZE – Due coniugi residenti a Castagneto Carducci (Li) sono indagati dalla magistratura per riciclaggio transnazionale di proventi illeciti nonché il ricorso fraudolento alla procedura dello “scudo fiscale”. Il Gip del Tribunale di Livorno, Mario Profeta, ha disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per circa 5,5 milioni di euro: 4,4 milioni “bloccati” in disponibilità finanziarie in Liechtenstein, i rimanenti sono relativi al valore di otto immobili nei comuni di Castagneto Carducci e Campiglia Marittima. 

Le indagini sono state condotte dal Gico (Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) della Guardia di Finanza di Firenze. Le ha coordinate la Procura della Repubblica di Livorno in stretta collaborazione con Eurojust (Unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione Europea) in sinergia con l’Autorità giudiziaria del Liechtenstein. In tempi molto rapidi (qualche mese) è stata accolta la rogatoria internazionale trasmessa da Livorno nell’autunno 2020. 

Nel mirino della magistratura ci sono Giuseppina Zambardino (nata nel 1957 a Capua) e il marito Michelangelo Fedele (nato nel 1945 a Rizziconi RC). Le indagini dei finanzieri del Gico di Firenze, diretto dal tenente colonnello Gianluca Simonetti, hanno messo in luce – si legge in una nota – «un risalente percorso ritenuto dagli inquirenti come teso a ostacolare l’identificazione della provenienza delle ingenti disponibilità finanziarie, da ultimo detenute da una donna in un portafoglio titoli in Liechtenstein e ricondotte al coniuge, un pregiudicato, condannato in un recente passato per fatti di usura». «Il denaro, allocato in Svizzera a partire dagli anni ’90 e poi trasferito nel Liechtenstein da circa quindici anni – prosegue la nota – è ritenuto dagli inquirenti proveniente dai delitti compiuti dal soggetto pregiudicato e da un trasferimento fraudolento di valori». 

In più occasioni era stato tentato – senza successo – il rientro del patrimonio finanziario in Italia. Grazie ad una segnalazione di ‘operazione sospetta’ pervenuta alla Finanza, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Firenze, con elementi di analisi sviluppati dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma, hanno potuto avviare le indagini nel 2019 che hanno portato all’attuale sequestro dell’ingente patrimonio finanziario riconducibile ai due coniugi. L’attività investigativa delle Fiamme Gialle prosegue. 

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Sandro Addario

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