Osservatore Libero

Bigazzi:«Dopo il Covid la ripresa non può essere solo un rimbalzo tecnico»

Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Firenze all'assemblea 2021
Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Firenze all’assemblea 2021

FIRENZE – «Il futuro è insieme. Non è uno slogan, una parola d’ordine che dura lo spazio di una assemblea. Progettare insieme, realizzare insieme, investire insieme, rischiare insieme sono gli imperativi di chi ha capito la lezione della crisi. Ma soprattutto di chi ha intuìto le opportunità della ripresa». 

Comincia così la relazione di Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Firenze, all’annuale assemblea 2021 dell’associazione che si svolge alla Fortezza da Basso. È venerdì 19 novembre. Il tema del convegno è proprio «Il futuro è insieme». In prima fila ad ascoltarlo ci sono tra gli altri, con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, il Commissario europeo per gli affari economici e monetari Paolo Gentiloni, il governatore della Toscana Eugenio Giani, il sindaco di Firenze Dario Nardella. Da Roma si collega più tardi il ministro Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini.

«BASTA CON LE LITANIE»

Bigazzi incalza: «Le difficoltà di questi mesi hanno rimesso in discussione modelli di sviluppo, modelli sociali, sistema delle relazioni». «Ne usciremo – aggiunge Bigazzi con crescente passione – tanto più efficacemente, quanto più sapremo valorizzare le energie collettive, la coesione, lo spirito di squadra, che sono le vere anime della ricostruzione. Mettendo in campo una grande alleanza per fare. Con tempi industriali». «La stagione delle rivendicazioni, delle polemiche retrospettive, delle litanie sui ritardi e sulle cose non realizzate è finita con la crisi. Ora è il momento di guardare avanti e di condividere l’urgenza di una discontinuità radicale». 

Segnali di ripresa non mancano. Firenze – dice il presidente di Confindustria Firenze (e di Confindustria Toscana) – si avvia verso un +7,2%, dovuto in particolare al manifatturiero e all’export. «Ma la vera sfida non è il rimbalzo congiunturale – tuona Bigazzi – ma il tasso di crescita strutturale dal prossimo anno in avanti. Solo una crescita solida e duratura – e di orizzonte almeno decennale – potrà rendere sostenibile il debito pubblico accumulato». 

TRE MINUTI DI APPRENSIONE

Sono le 10.48. Bigazzi ha un attimo di pausa. Gli viene portata una sedia. Viene richiesto un medico. Momenti di apprensione nella grande sala delle Nazioni. Passano non più di tre minuti. Chi gli sta intorno fa segnale che non c’è bisogno di nessun soccorso. Il presidente si è ripreso. La «roccia» – come lo chiamano gli amici – non sente ragioni. Vuole riprendere il suo intervento e portarlo a termine. Un lungo applauso lo saluta. «Invito i colleghi a rimettersi a sedere, sto benissimo» taglia corto e non manca neanche la battuta «essere qui stamattina, finalmente con tanta gente, mi ha emozionato». 

REINDUSTRIALIZZAZIONE

Il tono della voce riprende ancora più vigore di prima. Bigazzi, tra i tanti temi toccati, parla di reindustrializzazione. «Intendo l’aumento del tasso imprenditoriale di Firenze. Intendo un territorio più semplice, accogliente, capace di aggiungere valore a quello prodotto dalle imprese». Perché «fuori dai nostri cancelli spesso rischiamo di rimangiarci tutto il valore prodotto in azienda». Reindustrializzazione vuol dire, precisa, più attrattività di investimenti, più startup, un territorio più sicuro, più cooperazione tra i comuni («non è pensabile presentarsi sulla scena globale con mille gonfaloni») ma anche «banche che restino imprese per le imprese». 

Non ha senso parlare di reindustrializzazione del territorio senza pensare alle infrastrutture. Bigazzi ricorda che «il primo progetto di ampliamento di Peretola ha compiuto 70 anni.  Non è possibile fare a meno dell’aeroporto, perché non si cresce nel mondo senza una porta internazionale. Come non è possibile fare a meno della stazione dell’Alta velocità. La logistica è il futuro di ogni sistema industriale». 

RINASCIMENTO AL FUTURO

«Il rinascimento di Firenze – conclude Bigazzi – non è solo quello alle nostre spalle, ma è quello che abbiamo davanti. Con la manutenzione del passato – che poi è la rendita – non andremo da nessuna parte». Come pure – citando Papa Francesco – non si può «restare fuori dai luoghi in cui si genera, non solo il futuro, ma il presente di tutti. Bisogna far crescere gruppi dirigenti capaci di elaborare cultura, cambiare stili di vita, modelli di produzione e di consumo. Senza fare questo, non faremo nulla. O saremo coinvolti o la storia ci passerà sopra».

SCARICA QUI TUTTO L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE BIGAZZI ALL’ASSEMBLEA 2021

.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE:

29 mag 2020

Exit mobile version