Polizia di Stato, la vedova Dionisi: «State vicini alle Forze dell’ordine»

La lapide sul luogo dell'uccisione di Fausto Dionisi a Firenze
La lapide sul luogo dell’uccisione di Fausto Dionisi a Firenze

FIRENZE – «State vicini alle forze dell’ordine». Questo l’appello secco, ma che sintetizza intere pagine di vita, che la vedova del poliziotto Fausto Dionisi rivolge in occasione del 44° anniversario di quel tragico 20 gennaio 1978. Una mattina fredda e grigia, l’ultima per il giovane appuntato di pubblica sicurezza inviato nei pressi del carcere delle Murate a Firenze per controllare un furgone sospetto. Dionisi e i due colleghi di pattuglia non fanno in tempo ad avvicinarsi che vengono crivellati dai colpi di una mitraglietta partiti dall’interno del veicolo. Uno è illeso, l’altro è gravemente ferito ma si salva in extremis. Per Dionisi, che lascia una moglie e una figlia di due anni e mezzo, non c’è che una medaglia d’oro al valor civile alla memoria. (Il fatto)

MEMORIA 

La Polizia di Stato non dimentica Fausto Dionisi. Oggi giovedì 20 gennaio una breve ma significativa cerimonia si è svolta, come ogni anno dal 1979, in via delle Casine a Firenze, sul luogo del tragico agguato per mano dei terroristi di Prima Linea che stavano tentando di far evadere alcuni compagni dal carcere delle Murate. La vedova Dionisi, Mariella Magi, è stata accolta dal prefetto di Firenze Valerio Valenti, dal neo questore Maurizio Auriemma, arrivato a Firenze da appena 10 giorni, dal Vicario Giuseppe Solimene e dal presidente dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato di Firenze Dirigente Generale (r) Sergio Tinti. Il comune di Firenze era rappresentato dal Gonfalone della città e dalla vice sindaco Alessia Bettini. Tra le autorità presenti il Procuratore generale Marcello Viola e il Procuratore capo Giuseppe Creazzo, il colonnello Antonio Petti comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Dario Sopranzetti comandante del Gruppo Firenze della Guardia di Finanza. 

Una corona del Capo della Polizia Direttore Generale della P.S. Lamberto Giannini è stata deposta in via delle Casine accanto alla lapide che il Comune di Firenze fece installare nel 1999. «Qui cadde il 20 gennaio 1978 – è inciso sul marmo – nell’adempimento del suo dovere Fausto Dionisi appuntato di pubblica sicurezza vittima del terrorismo». 

OMELIA DEL CAPPELLANO 

È seguita una messa presso la vicina chiesa di San Giuseppe, officiata dal cappellano della Polizia di Stato di Firenze monsignor Luigi Innocenti, con il diacono Ivano Vicini già ufficiale dei Carabinieri. Presenti molti funzionari e operatori della Polizia di Stato in servizio a Firenze. Un saluto 

«Non siamo qui purtroppo a ricordare solo fatti del passato – ha detto tra l’altro monsignor Innocenti nell’omelia – sarebbe bello poter dire che son cose accadute tanto tempo fa. Sono cose dolorose, drammatiche, terribili, ma le abbiamo ormai alle spalle. Gli anni di piombo sono passati e il terrorismo di quegli anni definitivamente sconfitto». «L’angoscia si fa più stringente – ha proseguito – perché ben sappiamo che non è così. Perché ancora oggi accadono queste cose. Succedono in tantissime parti del mondo, succedono in tanti luoghi della terra, con la stessa efferatezza, con la stessa barbarie. Anche tra noi, quello che è terribile, è il crescere di una certa indifferenza». Qui il testo completo dell’omelia

IL QUESTORE

Nel suo saluto finale il questore Auriemma ha tra l’altro ricordato la recente intitolazione proprio a Fausto Dionisi della vicina caserma della Polizia sul lungarno della Zecca Vecchia alla presenza del Capo della Polizia Giannini. «Siete un esempio di dedizione, di aiuto e di sostegno per tutti noi – ha detto rivolto alla signora Mariella Dionisi e, suo tramite, alla figlia Jessica – perché è proprio grazie a voi e all’esempio di Fausto che possiamo costruire la nostra azione quotidiana al servizio della gente». 

Al termine della funzione religiosa, la «Preghiera del poliziotto» dedicata a San Michele Arcangelo è stata recitata dal dottor Tinti. 

La giornata di commemorazione del 44° anniversario dell’uccisione dell’appuntato Fausto Dionisi si è conclusa presso il cimitero dove riposa la salma del poliziotto. Fiori sono stati depositati sulla sua tomba dal questore Auriemma a nome del Capo della Polizia. È seguita la benedizione del cappellano monsignor Innocenti. 

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Sandro Addario

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