MAR MEDITERRANEO – Tre portaerei della Nato stanno operando congiuntamente tra il mar Ionio e il mar Mediterraneo in questi primi giorni di Febbraio 2022. Si tratta della statunitense USS Harry S. Truman (CVN-75), della francese Charles de Gaulle e dell’italiana Cavour. In pratica un vero e proprio «gruppo portaerei» che sta svolgendo attività addestrative in un’area da cui tenere sotto osservazione il sud est europeo. Uno spiegamento di forze piuttosto insolito che, non certo casualmente, coincide con i venti di allerta in arrivo dall’Ucraina, sotto minaccia di quella che viene ritenuta una possibile invasione da parte della Russia. E gli aerei caccia della Nato sulle portaerei sono in un raggio che potrebbe loro consentire di essere operativi anche nello spazio aereo ucraino, sia pure con rifornimento in volo. E sempre che i non pochi paesi intermedi (Grecia, Romania, Bulgaria e soprattutto Turchia) diano l’autorizzazione, non scontata, al sorvolo.
STATI UNITI
In un momento così delicato la deterrenza e la dimostrazione di forza giocano comunque un ruolo di primissimo piano, per evitare un conflitto armato con conseguenze imprevedibili soprattutto per l’Europa. La portaerei a propulsione nucleare Harry S. Truman – come riporta anche la Reuters – ha navigato tra fine gennaio e l’inizio di febbraio nel mare Adriatico. Reduce dall’esercitazione Nato «Neptune Strike» nel canale di Sicilia, la Truman, con un equipaggio che può arrivare ad oltre 5500 militari tra marinai e avieri, imbarca fino a 90 velivoli ad ala fissa o rotante, tra cui 4 squadriglie di caccia F/A-18 Hornet.
Partita dalla base navale di Norfolk in Virginia il 1 dicembre 2021 la Truman era attesa in Medio oriente, ma il Pentagono ha deciso per il momento di lasciarla nel Mediterraneo. «Siamo pronti a operare ovunque siamo più necessari» ha detto il contrammiraglio Curt Renshaw, in una conferenza stampa a bordo della Truman il 2 febbraio nel mare Adriatico.
FRANCIA
Da Tolone il 1° febbraio è partita la «Mission Clemenceau 2022». Una forza navale francese che sarà impiegata esclusivamente nel Mediterraneo almeno fino ad aprile. È guidata dalla portaerei Charles de Gaulle, l’unica della Marine Nationale, che imbarca un equipaggio di 1200 marinai e 22 caccia multiruolo Rafale, oltre a 2 aerei di sorveglianza Hawkeye e 3 elicotteri.
ITALIA
Anche in Italia l’attenzione alla delicata situazione in Ucraina è seguita ai massimi livelli, sia sul fronte diplomatico che su quello militare. Una riunione ai massimi livelli degli Esteri e della Difesa si è tenuta nei giorni scorsi alla Farnesina. Intanto dal Canale di Sicilia è stato avviato un altro addestramento con la partecipazione – come riferisce il Corriere della Sera – della portaerei Cavour (in grado di imbarcare i caccia F-35B di Marina e Aeronautica), di un cacciatorpediniere, di una fregata e di un sommergibile. Il tutto mentre una flotta di attacco russa composta da sei navi da sbarco ha attraversato lo stretto di Gibilterra puntando a est. Monitorata costantemente dalla Nato la flotta di Mosca sta quasi certamente dirigendosi verso il Mar Nero, confine meridionale dell’Ucraina. Se non sono venti di guerra (e, pragmaticamente, non tutti lo credono davvero), la parola «massima allerta» ci sta tutta.