Osservatore Libero

Carabinieri, gli alamari a 500 neo allievi marescialli (Video Foto)

Un gruppo di allievi marescialli carabinieri poco prima del giuramento  del 12° corso
Un gruppo di allievi marescialli carabinieri poco prima del giuramento del 12° corso

FIRENZE – Lacrime di commozione e tanti sorrisi al giuramento degli Allievi Marescialli Carabinieri del 12° Corso triennale, le «matricole» del 1° anno che iniziano la formazione verso l’obiettivo di diventare futuri Comandanti di Stazione, uno dei ruoli chiave dell’Arma su tutto il territorio nazionale.

LE EMOZIONI

Alla cerimonia venerdì 19 maggio nel piazzale della caserma Maritano sono arrivati da ogni parte d’Italia i familiari dei 486 Acam (Allievi carabinieri allievi marescialli) che con il giuramento odierno diventano a tutti gli effetti militari dell’Arma. Prima però di pronunciare in coro la solenne formula di fedeltà alla Repubblica c’è un momento molto sentito da tutti. È la consegna degli alamari da indossare sull’uniforme, il «distintivo» di appartenenza all’Arma dei Carabinieri dove trova posto la stelletta militare. 

Otto allievi ricevono gli alamari dal generale di divisione Pietro Oresta, comandante della Scuola Marescialli e Brigadieri e da altre autorità militari. Gli altri commilitoni del 12° corso, comandato dal tenente colonnello Giangabriele Affinito, li ricevono invece da un familiare. Un momento in cui è molto difficile trattenere le lacrime da entrambe le parti. Molti i padri in divisa, orgogliosi della scelta fatta dal figlio o dalla figlia ventenni. Ma non mancano mamme, nonne e nonni, uno anche in carrozzina ma presente sul piazzale. 

Tra le autorità presenti il presidente della Giunta Regionale Toscana Eugenio Giani e il presidente del Consiglio Comunale di Firenze Luca Milani con i gonfaloni dei rispettivi enti. Quello di Firenze, come noto, è decorato di medaglia d’oro al valor militare. Gli onori sono stati resi dalla Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri diretta dal Luogotenente c.s. maestro Ennio Robbio.

Commosso passaggio di testimone tra due generazioni nell’Arma

LA CERIMONIA

All’inizio della cerimonia una corona è depositata sul cippo in memoria dei Caduti da parte del generale Oresta accompagnato dalla signora Loredana Del Core, pronipote della medaglia d’oro al valor militare Maresciallo capo Ettore D’Amore a cui è intitolato il 12° corso. 

Viene quindi data lettura di un messaggio augurale agli allievi del generale di corpo d’armata (c.a.) Rosario Aiosa, presidente del Gruppo Medaglie d’oro al valor militare. Il colonnello Cristiano Desideri, comandante del 1° Reggimento così si rivolge ai «suoi» allievi: «Cosa significa per un carabiniere adempiere con disciplina e onore ai doveri del proprio stato? Oggi prepararsi al meglio delle vostre capacità fisiche e mentali per essere pronti domani ad esercitare un grande assoluto privilegio: servire lo Stato, le Istituzioni, la Giustizia». 

Nel suo saluto finale il generale Oresta coglie l’occasione per sottolineare l’impegno quotidiano e silenzioso del carabiniere al servizio della comunità, come in particolare in questi giorni della tragica alluvione in Emilia Romagna, alla cui popolazione rivolge un pensiero di vicinanza e solidarietà.

«Oggi col giuramento – aggiunge Oresta – avete ricevuto anche gli alamari. Ricordate che ad un carabiniere sono richieste disciplina, professionalità, onestà. Ogni carabiniere, di qualsiasi ruolo, ha il dovere, ad ogni prezzo, di osservare e fare rispettare la legge e la volontà dello Stato. Fate in modo che questo dovere diventi stile di vita, un abito mentale, e cercate di identificare il dovere con il piacere di servire ed essere utile al prossimo ed alle collettività dove andrete ad operare». 

«Siate sereni ed umili – conclude il comandante della Scuola Marescialli – sappiate trasformare l’invidia in ammirazione, la rabbia in pazienza, le difficoltà in opportunità». Qui il testo integrale dell’intervento

VIDEO

GALLERIA FOTO

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