Fiesole, 79 anni fa l’eccidio di tre carabinieri

Cerimonia davanti al monumento che ricorda i tre Carabinieri Martiri di Fiesole
Cerimonia davanti al monumento che ricorda i tre Carabinieri Martiri di Fiesole

FIESOLE (Fi) – «Alberto 20 anni, Vittorio 22 anni e Fulvio 22 anni andarono consapevolmente a presentarsi ai comandi nazisti offrendo la propria vita per salvare quella di dieci civili. Potevano costruirsi alibi credibili. Peraltro era il giorno successivo alla liberazione di Firenze (11 agosto 1944) ma non si tirarono indietro. Si presentarono alle 19.30. Furono tenuti prigionieri nell’albergo Aurora, nel cui giardini, alle 20.30, subirono la fucilazione. In quell’ora di attesa, rimasero lucidi e fermi nella scelta fatta. Ci fa bene soffermarci, oggi, di fronte a un atto del genere, in un tempo in cui, tanti fatti di cronaca sembrano trasmetterci un senso di disprezzo della vita umana, una incapacità della coscienza di affermare i valori eterni e veri che sembriamo dimenticare nel crescendo di un individualismo che sembra dilagare. Siamo qui a riconoscere imperitura, come è realmente, la loro memoria, a tenere alto il faro che Alberto, Vittorio e Fulvio hanno acceso perché alla sua luce non ci stanchiamo di fare il bene».

Così il vescovo di Fiesole monsignor Stefano Manetti ha ricordato i tre «Carabinieri Martiri di Fiesole» nel 79° anniversario del sacrificio di Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti. Una solenne cerimonia religiosa, svoltasi venerdì 6 ottobre, nella cattedrale di San Romolo a Fiesole seguita, come tradizione ogni anno, dalla deposizione di due corone al monumento (opera del maestro Marcello Guasti) sul colle di San Francesco dedicato ai tre militari medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Un luogo simbolo con una suggestiva «terrazza» sulla città di Firenze, riaperta al pubblico dopo lunghi lavori di restauro e consolidamento. 

Falferi: «Commemoriamo la loro vita, non la morte»

Una corona era dell’Arma dei Carabinieri, rappresentata dal generale di brigata Lorenzo Falferi neo comandante della Legione Carabinieri Toscana, che nel suo intervento ha evidenziato come la cerimonia in ricordo dei tre Carabinieri di Fiesole voglia «non commemorare la loro morte, ma piuttosto la loro vita» così da condividere «non l’atto finale dell’effusione del sangue, ma il valore delle loro esistenze, culminate in quell’atto supremo». «Immaginare i loro pensieri e i loro volti – ha aggiunto il generale Falferi – negli ultimi istanti della loro esistenza terrena. Avranno pensato che non si vive per un calcolo, non si vive per dare a sé stessi un’esistenza più agiata, si vive per essere coerenti con la ragione stessa della vita che è essenzialmente umanità e dono». Qui uno stralcio dell’intervento del generale Falferi.

Il generale Lorenzo Falferi rende omaggio ai Carabinieri di Fiesole
Il generale Lorenzo Falferi rende omaggio ai Carabinieri di Fiesole

Ravoni: «Fiesole grata ieri e oggi ai Carabinieri»

La corona del Comune di Fiesole è stata deposta dal sindaco Anna Ravoni, al suo ultimo anno di mandato in scadenza nel giugno 2024 come lei stessa ha ricordato. «Non parteciperò più a questa cerimonia da sindaco – ha aggiunto – ma ci terrò ad esserci sempre da cittadina fiesolana». Nel suo saluto Ravoni ha ricordato lo speciale legame («di vicinanza e gratitudine») che da sempre unisce Fiesole all’Arma dei Carabinieri, alla quale peraltro nel 2015 è stata concessa la cittadinanza onoraria. 

Alla cerimonia erano presenti le massime autorità militari fiorentine, con il questore Maurizio Auriemma e, tra gli altri, il consigliere della Corte d’Appello Isabella Mariani. Non mancavano – come ogni anno – i discendenti dei tre Carabinieri martiri. Tra questi l’ormai «mitico» Vittorio, nipote del carabiniere Marandola, sempre presente con la medaglia d’oro al valor militare dello zio appuntata sulla giacca. Con lui altri suoi parenti arrivati da Cervaro (Fr) e Tivoli (Rm), insieme a quattro discendenti del carabiniere La Rocca giunti da Sora (Fr). Suggestiva cornice alla cerimonia anche la Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri Carabinieri diretta dal Luogotenente CS Maestro Ennio Robbio.

Molto nutrita la rappresentanza (oltre 50 alunni e docenti) delle scuole di Fiesole. Da quelli dell’infanzia e della scuola primaria di Compiobbi ad un gruppo delle classi medie di Borgunto. «La loro presenza – ha commentato il sindaco Ravoni – conferma la volontà di trasmettere alle nuove generazioni i valori che i Carabinieri di Fiesole ci hanno offerto e continuano ad offrirci ogni giorno». 

PER SAPERNE DI PIÙ : qui la vicenda dei Martiri di Fiesole e la concessione della medaglia d’oro al valor militare

Sandro Addario

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