Nave Vespucci imbarca la ricerca scientifica nel giro del mondo

Nave Vespucci in navigazione durante il giro del mondo 2023-2025 (Foto Marina Militare)
Nave Vespucci in navigazione durante il giro del mondo 2023-2025 (Foto Marina Militare)

OCEANO ATLANTICO – Nave Amerigo Vespucci non è solo una nave scuola per i futuri comandanti di Marina. Lo è anche come ambiente di studio per sviluppare progetti e importanti sperimentazioni scientifiche. Lo abbiamo verificato durante la navigazione tra Rio de Janeiro e l’Argentina, una delle tappe del giro del mondo che il Vespucci ha iniziato il 1 luglio 2023 e che terminerà dopo quasi due anni di circumnavigazione del globo nel Febbraio 2025.

È il caso di Giorgia Mattei e Stefania De Angelis dell’Istituto Superiore di Sanità. Imbarcate sul Vespucci a Santo Domingo stanno portando avanti il progetto «Sea Care», recentemente siglato tra Marina Militare e ISS per la campionatura di acque marine. Lo scopo è rilevarne lo stato di salute per studiarne i possibili effetti su quella umana. Le sperimentazioni si svolgono a bordo di diverse unità della Marina Militare, ma l’occasione offerta dal giro del mondo 2023-2025 di Nave Vespucci rappresenta un’opportunità del tutto unica e particolare. 

Dall’Università di Genova sono arrivati i ricercatori Domenico Sguerso e Ilaria Ferrando per mettere in atto due sperimentazioni di particolare interesse scientifico, portate avanti grazie a Centro del mare e Istituto Idrografico della Marina. La prima riguarda lo studio del vapore acqueo in atmosfera effettuato dalla superficie del mare per arrivare a migliorare le previsioni metereologiche, con particolare riguardo alle precipitazioni di forte intensità. Un altro target mira all’avvio di una sperimentazione sullo stato di salute del cordame presente in varie attività tra cui in particolare quello sulle imbarcazioni. Essere a bordo dell’Amerigo Vespucci, dove ci sono oltre 30 chilometri di cordame, presenta un’opportunità particolarmente significativa. Tutto questo per arrivare a progettare un sistema di intelligenza artificiale in grado di individuare in tempi molto rapidi la salute buona o meno buona del cordame di un’imbarcazione, consentendo di poter prendere sollecite decisioni per una tempestiva sostituzione di una cima. 

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A bordo Vespucci c’è anche la dottoressa Paola Tepsich ricercatrice presso Fondazione Cima e docente all’Università di Genova. È stata incaricata – nell’ambito di un progetto di Centro del mare e Istituto Idrografico della Marina – di monitorare la presenza di cetacei durante la traversata da Rio de Janeiro al porto di La Plata in Argentina. «Un tratto di mare – dice – che ad oggi è ancora poco studiato. La presenza dei cetacei è indice di aree molto ricche e la loro distribuzione ci può dare informazioni su come l’oceanografia e il mare stiano cambiando».

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Sandro Addario

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