Finanza, in un video il «testamento morale» del generale Di Paolo

Generale Nino Di Paolo (!946-2023)
Generale Nino Di Paolo (1946-2023)

ROMA – Virtualmente c’erano oltre 60 mila persone nella Chiesa dei Santi Angeli Custodi a Roma ai funerali del generale di corpo d’armata Nino Di Paolo. Tutta la Guardia di Finanza. Militari di ogni ordine e grado, in servizio e congedo, erano spiritualmente presenti mercoledì 27 dicembre all’ultimo saluto al loro ex Comandante Generale, scomparso a 77 anni il 22 dicembre . Un mandato breve il suo (2010-2012) ma intenso e degno di significato, perché dopo decenni di attesa la Guardia di Finanza aveva ottenuto di poter essere guidata da un finanziere anziché da un ufficiale proveniente da una forza armata esterna. Una svolta epocale di cui Nino Di Paolo, abruzzese tenace, ha per tutti rappresentato una inossidabile icona. 

IL ‘TESTAMENTO MORALE’ IN UN VIDEO

Folla anche alla camera ardente nella mattinata presso la Caserma Sante Laria in piazza Armellini, dove una coda ininterrotta di persone ha voluto salutare la salma ancora esposta di Nino Di Paolo e stringersi ai familiari: la moglie Maria Paola Ingo con i figli Luca, Laura e Sara nonché il fratello Massimo Di Paolo con la famiglia. 

Molta emozione tra tutti i presenti davanti ad un video allestito all’ingresso della camera ardente. Una testimonianza «viva» della sua presenza anche in quel momento. È il saluto di commiato a tutti i Finanzieri che il generale Di Paolo aveva fatto diffondere nel giugno 2012 alla vigilia del termine del suo mandato da Comandante Generale. Oggi è apparso a tutti come un «testamento morale». Sei intensi minuti, pesati fotogramma per fotogramma, parola per parola con la pacatezza di sempre, in cui Di Paolo ripercorre i momenti più significativi di 46 anni in divisa. Ma soprattutto rivolge un ringraziamento ed uno stimolo ai Finanzieri di ogni ordine e grado. «Voi che sapete dare un senso a norme astratte» e «che sapete aprire orizzonti di speranza anche a chi oggi il lavoro non ce l’ha». «Siete voi – aggiunge – il motore di ogni cambiamento, perché la passione e la fiducia nella vita sono gli ingredienti necessari per progettare il futuro». «Mi sono chiesto con quale pensiero – tra i tanti – avrei voluto lasciarvi. Vorrei che di ognuno di voi si dica: tutte le mattine con il suo difficile lavoro, con il suo fardello, alimenta nuove speranze». Qui il video integrale (prodotto nel 2012 dal Comando Generale della GDF e diramato a tutti i Finanzieri) più volte citato anche durante la funzione religiosa.

L’OMELIA DI DON PIETRO

Oltre 400 (reali) i presenti alla funzione religiosa. Finanzieri di ogni età, ruolo e specialità. Non solo i suoi più stretti colleghi e collaboratori di sempre, ora a ruoli di vertice nel Corpo o già in quiescenza, ma anche le nuove generazioni di Fiamme Gialle per le quali il nome Di Paolo non resterà solo un nome da leggere nei testi di formazione. Nessuna foto sul feretro avvolto dal Tricolore, a voler testimoniare la presenza «viva» di Di Paolo a quell’evento. Uno dei tanti in mezzo a loro. 

La funzione religiosa nella chiesa dei Santi Angeli Custodi è stata officiata dal parroco padre Mario Aceti, uno dei punti cardinali della vita spirituale della famiglia di Paolo. L’omelia è stata invece tenuta da monsignor Pietro Campominosi, già Capo Servizio Assistenza Spirituale del Comando Generale della Guardia di Finanza. «Nel quasi ventennale rapporto di amicizia di cui egli mi ha onorato – ha detto tra l’altro don Pietro – ho avuto modo di conoscere anche aspetti e momenti del suo percorso spirituale, della sua fede, vissuta però con quel naturale riserbo che lo contraddistingueva in tutto. Amava la ricerca, la riflessione e il silenzio più che le parole. Mirava all’essere più che all’apparire». Scarica qui l’omelia completa

L’UOMO E IL FINANZIERE

L’omaggio della Guardia di Finanza a Nino Di Paolo è stato rivolto, a nome di tutte le Fiamme Gialle, dal Comandante Generale Andrea De Gennaro. «Un uomo coraggioso – ha detto non senza emozione – un ufficiale le cui qualità professionali ed umane sono scritte nella storia della Guardia di Finanza». «È divenuto virale, come diciamo oggi, un bellissimo filmato che, con la grande lungimiranza che gli era propria, il generale Di Paolo ha fatto produrre poco prima della conclusione del suo mandato di comandante generale. C’è tutto di lui la forza, l’umanità, la leadership, ma anche l’attaccamento all’istituzione che ha servito per una vita e comandato magistralmente per due anni». «Non è stato facile lavorare con lui – ha aggiunto De Gennaro – perché la precisione e la completezza del lavoro che sapeva esprimere la pretendeva giustamente per i suoi collaboratori. Ma non tutti avevano la sua competenza e abbiamo faticato, sapendo però di farlo per un uomo giusto che sapeva bene come gratificare, quando se lo fossero meritato, i suoi collaboratori». 

È toccato quindi al generale Bruno Buratti, oggi Ispettore per gli Istituti di Istruzione della Guardia di Finanza, tenere un intervento che, traendo spunto anche da una lunga conoscenza personale con il generale Di Paolo, ne ha tratteggiato aspetti umani e familiari anche oltre la figura del militare alla guida di oltre 60 mila finanzieri. «Servire – ha detto tra l’altro Buratti – è stato l’obiettivo della tua vita. La famiglia, poi la Guardia di Finanza e il Paese, nella convinzione che la vita avesse senso solo se si vive per qualcuno. Per questo non amavi essere servito». Scarica qui il testo completo dell’intervento del generale Buratti oppure ascoltalo in versione audio

COMANDANTE E GENTILUOMO

Tante altre le espressioni di cordoglio, sentite e spontanee, raccolte in questo lungo 27 dicembre. «Un gentiluomo. Professionista validissimo. Persona limpida e trasparente» così lo ricorda il generale di corpo d’armata Saverio Capolupo, che il 23 giugno 2012, guardandosi reciprocamente negli occhi, ricevette da Di Paolo la Bandiera di guerra della Guardia di Finanza subentrandogli nel ruolo di Comandante Generale. «È un’immagine straordinaria che non mi abbandona mai. La prima che mi si è aperta appena ho saputo la triste notizia della scomparsa del generale Di Paolo». «Nino è stato un esempio per tutti – aggiunge Capolupo – anche per il suo assoluto equilibrio. Non faceva mai trasparire eventuali preoccupazioni. Non l’ho mai visto arrabbiato. Il suo tono era costantemente misurato, sia che parlasse ad un vertice istituzionale che a un giovane finanziere». 

«Un Comandante come pochi ce ne sono stati» è il commento senza esitazioni di Giorgio Toschi, terzo Comandante Generale (2016-2019) proveniente dai ranghi della Guardia di Finanza. «Il generale Di Paolo era davvero un uomo eccezionale, serio e preparato, sensibile alle istanze del personale per cui rappresentava una guida sicura. Il Corpo deve moltissimo a lui, soprattutto la creazione della Polizia Economico-Finanziaria». 

«Una delle cose che ha animato Nino Di Paolo in tutta la sua vita? La voglia di andare sempre al fondo delle cose». È un altro commento raccolto al termine della funzione religiosa per l’ultimo saluto al Generale. «La sua vera e costante ambizione? Non passare mai inutilmente e superficialmente su nessuno dei sentieri dove la vita e le sue scelte lo hanno portato». Parola di chi lo ha conosciuto da vicino e non visto solamente nella foto affissa alla parete di ogni comando della Guardia di Finanza accanto a quella del Presidente della Repubblica. 

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Sandro Addario

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